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Recensione “Le regole del greco” di Sarah Morgan (serie Puffin Island #0.5)

Romantica e sognatrice, nonostante si sia ritrovata più volte col cuore spezzato la giovane archeologa Lily Rose non rinuncia alla speranza di poter vivere, un giorno, un amore da favola. Per ora, ha solo deciso di mettere da parte i sentimenti per un istante e concedersi un’avventura senza impegno con il suo capo, Nik Zervakis. Scettico nei confronti dell’amore e disinteressato alla costruzione di una famiglia, chi meglio di lui può insegnarle come evitare di confondere la passione con qualcosa di più profondo? Tutto è iniziato così, ma riuscirà Lily a rispettare le semplici regole di quel gioco di seduzione?

Questo prequel della serie Puffin Island è ambientato in Grecia, tra scavi archeologici e ville da sogno. Come già avevo avuto modo di apprezzare, l’autrice ha una grande capacità nel delineare personaggi affascinanti, con un buon spessore psicologico, vividi e divertenti nei dialoghi.

Non è un reato desiderare una storia seria. Vuol dire solo che subirai molte più delusioni delle altre persone.

 Nik è il classico miliardario affascinante che, nonostante il cliché, riesce a catturare la lettrice per la sua virilità, la freddezza, e per il passato che lo ha portato a tenere le emozioni dentro di sé. Lily è una ragazza divertente, di quelle che hanno sempre la risposta pronta, ottimista, sognatrice, altruista ma anche capace di godersi la vita.

Nik Zervakis è come il gruppo sanguigno zero negativo. È il tipo di tutti.

 Ho molto apprezzato l’evoluzione sentimentale che porta Nik a sciogliersi e liberarsi dai traumi che lo allontanano dalle emozioni, il tutto grazie alla spontaneità e alla freschezza di Lily.

Quello che purtroppo non sono riuscita a mandare giù è il finale con (*spoiler*) proposta di matrimonio (*fine spoiler*), considerando che la vicenda dura quattro (quattro!) giorni. È stato come se nelle ultime pagine l’autrice avesse sostituito i personaggi con altri, cambiando in toto le caratterizzazioni, i valori di riferimento, e compromettendo quindi la credibilità di tutta la storia.

Per quanto riguarda lo stile, impeccabile la traduzione e molto scorrevole la lettura. Le scene tra le lenzuola sono light ma ugualmente coinvolgenti e intense.

È una lettura che, tutto sommato, ho trovato piacevole. In fondo, il finale non è tutto, in un genere dove il lieto fine viene appiccicato come un copia incolla.

 Lo guardò andarsene, chiedendosi cosa prevedessero le regole nel caso una notte non fosse abbastanza.

 

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