Recensione: “Legami” di Anna Zaires (Catturami vol. 2)
Lui è fortemente determinato a farla a pezzi.
Per Lucas Kent, la nuova prigioniera è un’esasperante contraddizione: obbediente ma ribelle, fragile ma forte. Ha bisogno di scoprire i suoi segreti, ma farlo potrebbe rovinare tutto.
La sua ossessione per lei potrebbe distruggerla.
Lei è fortemente determinata a fuggire.
Per Yulia Tzakova, il suo rapitore è sia l’uomo dei sogni che quello degli incubi: un momento prima è tenero, quello dopo è spietato. Non può permettergli di piegarla, ma resistergli potrebbe ridurla in pezzi.
Un momento di debolezza potrebbe costarle caro.
“Dolore e piacere. Paura e lussuria.
Non sapevo che la combinazione potesse essere così devastante,
che avrei potuto levarmi in volo dopo essere stata immersa nell’abisso del mio passato.”
Nel secondo capitolo della storia di Lucas e Yulia, troviamo quest’ultima ancora prigioniera del suo affascinante carceriere.
Ma è una Yulia combattuta, lacerata, sfinita… fisicamente ed emotivamente.
No di certo per le torture che avrebbe dovuto subire e che invece Lucas le ha risparmiato fin dall’inizio, semplicemente per l’impatto delle emozioni crude e intense che quest’uomo, pericoloso, riesce ogni volta a scatenare dentro di lei e che lei non vorrebbe, né dovrebbe provare.
Ma la battaglia interiore di Yulia è la stessa che è costretto ad affrontare anche Lucas.
Una lotta dilaniante tra il tenero perdono e la cruda vendetta. Tra il conforto e la punizione, l’ardente desiderio e la gelida rabbia.
Ma è una lotta impari fin dal principio, perché un sentimento inopportuno obbliga l’ago della bilancia a spostarsi drasticamente verso una sola direzione.
Nonostante il gioco della manipolazione emotiva che tenta di attuare Yulia e che lei stessa crede di subire da parte di Lucas Kent.
Nonostante i dubbi laceranti e le menzogne quasi necessarie.
Nonostante la reticenza di Yulia a fornire al suo carceriere le informazioni volte a tradire la sua organizzazione, perché così facendo finirebbe per sacrificare l’unica persona ancora importante per lei. Informazioni che Lucas deve ottenere a tutti i costi, con le buone o con le cattive, con metodi giusti… e con metodi forse un po’ meno giusti.
Ancora una volta mi sento in dovere di sottolineare quanto sia magistralmente sensuale la penna di Anna Zaires. Una penna capace di sfondare ogni tua barriera fisica con la forma più superba di erotismo che si possa mai incontrare.
Ma non è tutto, perché ad avermi colpito è stata anche la forza interiore di Yulia, unita, allo stesso tempo, ad una fragilità che ti conquista e ti emoziona ogni volta.
E poi non dimentichiamo la feroce lussuria di Lucas, un uomo che talvolta appare come un animale fiero e maestoso, istintivo e pericoloso, ma sa mostrarsi anche tremendamente dolce, quando tenta di lenire le ferite del passato traumatico della sua prigioniera con una delicatezza che mi ha letteralmente spiazzato.
Ma poi arriva il malinteso. Quel malinteso.
Quell’incomprensione che conduce ad una scelta ingiusta ma necessaria. E che mi ha stretto il cuore in una morsa mentre speravo fino all’ultimo che una misera spiegazione risolvesse ogni cosa. Ma così non è stato.
Perciò non mi resta altro da fare, se non aggrapparmi tenacemente alla speranza e attendere quel dolce perdono e quella disperata redenzione che il terzo libro dovrà regalarmi a ogni costo.
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