Recensione: “Legati dall’onore” di Cora Riley serie Mafia Chronicols #1
Nata in una delle principali famiglie mafiose di Chicago, Aria Scuderi fatica a trovare la sua strada in un mondo in cui non c’è nessuna possibilità di scelta.
Aria aveva solo quindici anni quando i suoi genitori l’hanno promessa a Luca “la Morsa” Vitiello, il figlio maggiore del Capo della mafia di New York, per assicurare la pace tra le due famiglie. Ora che lei è diciottenne, il giorno che ha temuto per anni, quello del matrimonio con Luca, si sta avvicinando minaccioso. Aria è terrorizzata all’idea di sposare un uomo che conosce a malapena, soprattutto uno che ha ottenuto il soprannome la Morsa per aver strangolato una persona a mani nude. Luca potrà anche essere uno degli uomini più ricercati di New York, grazie al suo bell’aspetto, alla ricchezza e al carisma da predatore che irradia potere, ma le ragazze dell’alta società che si gettano ai suoi piedi non sanno ciò che Aria sa: la sua nomea di cattivo ragazzo non è solo un gioco, perché sangue e morte si annidano dietro gli affascinanti occhi grigi e l’arrogante sorriso di Luca. Nel mondo di Aria, un bell’aspetto esteriore spesso nasconde un mostro all’interno; un mostro che può tanto facilmente ucciderti quanto baciarti.
L’unico modo per sfuggire al matrimonio sarebbe scappare e lasciarsi tutto alle spalle, ma Aria non riesce a sopportare il pensiero di non rivedere mai più la sua famiglia. Nonostante la paura, decide di procedere con il matrimonio. Aria è cresciuta tra predatori come Luca e sa che persino i più freddi bastardi hanno un cuore, e lei ha tutte le intenzioni di farsi strada in quello di Luca.
Mafia Chronicles Series:
0.5. Luca Vitiello
1. Legati dall’onore
2. Bound by Duty
3. Bound by Hatred
4. Bound by Temptation
5. Bound by Vengeance
6. Bound by Love
7. Bound by the past
Legati dall’onore è il primo romanzo della serie Mafia Chronicles di Cora Reilly. Ogni libro è incentrato su dei personaggi differenti, che incontriamo fin dall’inizio.
Già dalle prime pagine veniamo catapultati in questo mondo parallelo al nostro, totalmente diverso, fatto di violenza, onore e regole estranee alla società civile.
Le principali famiglie mafiose d’America sono costrette a correre ai ripari, mettendo da parte difficoltà e divergenze, e a creare delle alleanze per far fronte a dei nemici comuni: Bratva e Triade, che lentamente si stanno impossessando dei loro territori.
Quale modo migliore, perciò, di creare dei legami se non attraverso un matrimonio combinato? Ed è qui che entrano in gioco i nostri protagonisti: Aria Scuderi, figlia di una delle famiglie mafiose di spicco di Chicago e Luca Vitiello, futuro Capo della mafia di New York.
Nel mondo di Aria e Luca non c’è possibilità di scelta, due facce della stessa medaglia, seppur non cresciuti allo stesso modo perché destinati a strade diverse, ma pur sempre vittime del sistema a cui appartengono. Se sei un uomo non puoi fare altro che seguire le orme di tuo padre, diventare un uomo d’onore, far parte della Famiglia e, se necessario, morire per la Famiglia.
Per quanto riguarda le donne (che se la passano sempre peggio), sono solo merce di scambio, pedine nelle mani di qualcun altro e costrette a obbedire senza riserva.
Aria ha solo quindici anni quando suo padre le comunica che appena ne compirà diciotto dovrà sposare Luca: un matrimonio d’affari, privo d’amore e senza vie di fuga, che distruggerà tutti i suoi sogni adolescenziali. Ciò che la terrà in piedi sarà solo l’amore incondizionato per i suoi fratelli.
Proprio il legame di Aria con le sue sorelle, Gianna e Lily, e il suo fratellino Fabiano è uno degli aspetti più belli di questo romanzo.
D’altra parte, durante la lettura, in alcuni punti avevo quasi la sensazione di avere tra le mani un romanzo storico, per quanto trovassi antiquate alcune regole: prima tra tutte l’esposizione pubblica delle lenzuola dopo la prima notte di nozze, affinché si dimostrasse la verginità della donna. Per non parlare dell’educazione che le bambine ricevono fin da piccole e che le vuole solo mogli, incapaci di realizzarsi magari anche solo attraverso il lavoro. E lo sa bene Aria:
“I miei sentimenti non avevano alcuna importanza, non l’avevano mai avuta. Ero cresciuta in un ambiente in cui non si poteva decidere nulla, soprattutto se eri una donna.”
Di Luca sappiamo invece ben poco: ha perso sua madre quando era piccolo ed è stato cresciuto e addestrato per diventare un Capo e un assassino. Ha gli occhi grigi, alto e muscoloso (quando mai?) e viene chiamato “la morsa”. Tutto qui, fine.
Mi dispiace dirlo, ma ho trovato il suo personaggio piatto, privo di spessore. Un vero peccato, perché, secondo me, avrebbe avuto molto da raccontare.
Da qui iniziano i miei problemi con il libro: questo romanzo si presenta da subito interessante, con una trama accattivante e un inizio di tutto rispetto.
I primi capitoli li ho divorati, la curiosità non mi permetteva di distogliere gli occhi dalle pagine, ero sul punto di credere di aver trovato finalmente un libro che mi avrebbe presa al cento per cento, cosa che ormai mi capita sempre più di rado… e invece mi sbagliavo!
Arrivata a metà il romanzo è amaramente precipitato, praticamente metà della storia è incentrata su Aria che non vuole concedersi a Luca.
Scrivere questa recensione per me, quindi, è molto difficile; sto praticamente attraversando un dissidio interiore: ci sono parti di questo libro che mi sono piaciute moltissimo e altre che ho apprezzato decisamente meno. Perciò ne parlerò a malincuore, perché nonostante tutto mi sono affezionata ai personaggi.
Il romanzo è scritto bene, ha una buona base, ma a mio avviso è stato sviluppato male. Se fosse stato più lungo o se avesse avuto un seguito riguardante questa coppia avrei anche potuto capire il dilungarsi su alcune situazioni, ma così non è, e alla fine del romanzo sono rimasta con l’amaro in bocca.
Luca meritava più spazio, magari sarebbe stato interessante leggere anche il suo punto di vista, per capirlo e conoscerlo; Aria, tutto sommato, non è male, ma avrei preferito fosse dotata di più grinta.
Forse il personaggio che mi è piaciuto maggiormente è quello di Gianna, una ragazza esasperante, una provocatrice nata, che non si rassegna al suo ruolo nel mondo e che mi ha incuriosita abbastanza da voler leggere il libro incentrato su di lei e Matteo, il fratello di Luca.
Questo primo volume della serie è indubbiamente romantico, ma se cercate un libro che parli di mafia, intrighi e con una buona dose di tensione questo non è quello giusto per voi; al contrario, se volete una storia d’amore senza pretese, allora eccolo qui.
Cora ha una scrittura fluida, le scene erotiche sono ben descritte e mai esagerate.
Intorno ai protagonisti ruotano una serie di dinamiche riguardanti i personaggi secondari di cui leggeremo in seguito, impostando così già i romanzi che verranno. Questo l’ho apprezzato: la presenza di molti personaggi in un libro non mi dispiace mai.
Non manca la parte suspense, anche se, come per il resto del libro, avrebbe bisogno di quella marcia in più.
Ricapitolando, perciò: il mio giudizio è un NI, forse proprio perché avevo alte aspettative. Ciononostante, lo stile di Cora Reilly mi piace. Spero, dunque, che gli altri romanzi che verranno siano sviluppati diversamente.
“Luca chiuse gli occhi, sembrava quasi rassegnato. «Volere bene è un rischio nel nostro mondo, una debolezza che un Capo non può permettersi.»
«Lo so» ammisi, anche se avevo un groppo in gola.
Lui aprì gli occhi di scatto, lo sguardo feroce e bruciante di emozione. «Ma non m’importa, perché amarti è l’unica cosa pura della mia vita.»