Recensione: L’eletta di Tina Fancy

1955, West Virginia. Emily Wallace, una giovane orfana, viene “reclutata” dalla direttrice di Sanderton per intraprendere un percorso di formazione all’interno del prestigioso collegio. Un’occasione imperdibile, soprattutto per una ragazza senza mezzi, per poter finalmente aspirare a una vita migliore, quella che avrebbe potuto avere se il destino non si fosse messo di mezzo, togliendole entrambi i genitori in tenera età. Eppure, una volta giunta nella struttura, scopre che non è tutto oro quello che luccica: le stanze austere, le aule perfettamente pulite, le numerose attività sportive offerte e l’immensa biblioteca sono solo una delle facce della medaglia. Perché il collegio Sanderton e chi lo gestisce nascondono un terribile segreto… se solo le camere dei piani più alti potessero parlare.

L’Eletta. Perché ogni cosa ha un prezzo e, a volte, questo prezzo è davvero molto, molto alto

ATTENZIONE: questo romanzo contiene scene esplicite adatte a un pubblico adulto e consapevole

Ciao Fenici ho letto questo libro con tanta aspettativa intrigata dalla trama e devo dire che sono stata catturata fin dalle prime pagine dalla storia del nostro personaggio principale e dalla scrittura scorrevole. In questo libro c’è tutto quello che una lettrice vorrebbe: sentimento, amicizia, invidia, colpi di scena, personaggi che mutano.

Mutano tutti ma non Emily, la nostra protagonista, che sembra essere trasportata sempre dal vento, non riesce mai a prendere una decisione e a lottare per essa. Solo in un momento nell’intero libro escogita una vendetta e tira fuori gli attributi, e dici ok perfetto ora che ha fatto quel passo in avanti sarà diverso e invece quel pizzico di carattere poi sparisce nuovamente e non si sa che fine fa.

Capisco che ha avuto una vita difficile, che è ingenua, dolce e sensibile ma visto tutto quello che passa durante il romanzo e vedendo che se vuole la personalità la ha, mi ha lasciato un po’ esterrefatta il fatto che, successivamente, si facesse sempre più accondiscendente e abbracciasse in modo assurdo tutto ciò che le capitava senza pensare a quello che si lasciava alle spalle, senza lottare, cose che fino a un attimo prima amava e adorava. Tutti i personaggi intorno a lei cambiano e si evolvono, chi in bene e chi in male lei invece è come se fosse sempre dentro una bolla trasportata dal vento. Anche alla fine del romanzo, la decisione che prende è una sorta di conseguenza di quello che accade alle persone che la circondano, perché da come si capisce, se non ci fossero stati determinati avvenimenti, molto probabilmente lei non avrebbe preso certe decisioni.

Il libro è scorrevole ed è scritto bene, è un sesseguirsi di mutamenti e di amori. Lo consiglio? NI non mi ha fatto impazzire, la protagonista non mi ha colpito per niente sempre in quella sorta di stasi generale. Ho apprezzato invece tutti gli altri personaggi soprattutto Mel e Maxwell.

Alla prossima!