Recensione: L’erede nascosto del Don di Celeste Riley

Sette anni fa, sono fuggita da Dominic Romano, il magnetico miliardario mafioso che mi ha rubato il cuore.
Fuggire è stato necessario, amarlo era un rischio che non potevo permettermi.
Eppure, il destino ha un senso perverso dell’umorismo, e adesso sono tornata a New York City, proprio nel cuore del mondo intossicante di Dominic.

Il desiderio tra noi è più potente, più rischioso che mai.
Ma i suoi occhi scuri celano segreti, segreti che potrebbero distruggerci.
E io stessa custodisco una rivelazione – nostro figlio, un bambino di cui lui non sa niente.

Ora, invischiata in un gioco mortale di amore, lealtà e tradimento, devo navigare nell’oscurità.
Posso mettere di nuovo a rischio il mio cuore?
Può l’amore vincere su tutto nel mondo dei Romano o siamo condannati fin dall’inizio?
Con ogni battito del mio cuore, intendo scoprirlo.

Ciao Fenici, benvenuti a New York City insieme a me. Oggi vi racconto una storia che già dall’inizio mi ha lasciata stranita. Perché? Ora ve lo spiego.

Iniziamo parlando dei nostri personaggi: Elena è una madre single che ha costruito un’azienda partendo da zero. Molti anni prima conosce e si innamora di un ragazzo, Dominic Romano. Quando scopre di esserne incinta, fa le valigie e scompare, poiché non vuole che il figlio cresca in quel mondo di violenza e criminalità.

Dominic è il boss della famiglia Romano, soprannominato Morte, ma già vi avviso che non dimostra molto il suo soprannome.

Sono passati sette anni da quando lui si è ritirato in Italia a leccarsi le ferite perché l’amore della sua vita, Elena, lo ha lasciato, ma ora deve tornare a casa. Quando atterra a New York scopre che lei ha avuto un bambino che si chiama Lucas. Inizialmente si arrabbia, ma poi, quando vede che il bimbo è la copia di lui, si calma subito.

Questo libro mi ha delusa, poiché a mio avviso il lavoro di editing è stato superficiale.Talvolta è come se mancassero dei pezzi, altre volte vengono modificati i nomi dei personaggi e questa cosa ti fa diventare pazza, perché non riesci a trovare il filo logico della storia. Inoltre la trama stessa ha qualcosa di stonato, incongruenze su cui non si può passare oltre. Il personaggio di Elena, per esempio, viene descritto come un genio capace di creare un’azienda da sola in un paio d’anni e contemporaneamente nel modo più ingenuo possibile si affida allo zio che la rapisce. Dominic, il grande boss della mafia, dovrebbe essere un duro, invece perdona qualsiasi cosa fa Elenasenza batter ciglio, ma la cosa di cui non mi capacito è il fatto che lui non dimostri,tranne che in un caso, il suo essere “capo” della famiglia Romano.

Boh… mi ha lasciato un po’ basita questa storia, forse perché sono abituata a leggere i mafia romance di Cora Reilly e avevo aspettative abbastanza alte.