Recensione: “I lettori di pensieri” di Dima Zales (Le dimensioni della mente vol. 1)
Tutti pensano che io sia un genio.
Si sbagliano.
Certo, mi sono laureato ad Harvard a diciotto anni e ora guadagno cifre folli con delle speculazioni finanziarie, ma questo non dipende dal fatto che io sia incredibilmente intelligente o un gran lavoratore.
È perché baro.
Vedete, ho un’abilità unica. Posso uscire dal tempo, entrare nella mia personale versione della realtà, il luogo che io chiamo “la Quiete”, dove posso esplorare ciò che mi circonda mentre il resto del mondo rimane immobile.
Pensavo di essere l’unico a poterlo fare, almeno fino a quando non ho incontrato lei.
Il mio nome è Darren e questa è la storia di come ho capito di essere un Lettore.
Ho deciso di leggere questo libro perché sono stata attratta dalla sinossi. Un ragazzo che può fermare il Tempo ed esplorare cosa lo circonda? Che può fare ciò che vuole, mentre il mondo attorno a lui sembra essere congelato? Ecco, dovevo proprio leggerlo! Dima Zales è riuscito a portarmi in un mondo normale, ma fantastico allo stesso tempo. Le emozioni di Darren mi si sono infiltrate sotto pelle e sono curiosa di conoscere ancora un po’ della sua storia, che non termina con questo libro.
“I lettori di pensieri” è il primo volume della serie “Le dimensioni della mente”, ma conta anche un prequel tutto incentrato sulla figura di Mira. Darren è un ragazzo di ventuno anni dagli occhi azzurri, le spalle larghe, la mascella volitiva, alto, intelligente, interessante, o almeno è ciò che lui pensa di sé stesso. Arrogante? Probabilmente sì. Ragazzo prodigio? Anche. Non perché se lo sia realmente meritato, ma perché ha un dono: la “transizione nella Quiete”, o almeno così la definisce lui. Ovvero la possibilità di bloccare il tempo ed entrare in uno spazio dimensionale in qui è tutto silenzioso, dove la tecnologia non funziona, ed il tempo non passa, e questo è il motivo per cui si è laureato a soli 18 anni. Bloccare il tempo, cercare le risposte sul libro di testo e rispondere alle domande. Sfido chiunque di voi a non aver pensato di esserne capace durante gli anni scolastici. Io lo avrò pensato almeno un migliaio di volte se non di più.
La mia strizzacervelli pensa che la Quiete sia un modo originale con il quale descrivo il “lavoro interiore del mio genio”.
Darren pensa di essere l’unico a possedere questo dono, ed ogni volta che gli è possibile cerca di fare delle ricerche nella Quiete per comprenderne alcuni funzionamenti, fino a quando non incontra Mira. Una ragazza sexy e bellissima di diciotto anni, dai grandi occhioni azzurri e dalle lunghe gambe affusolate. Un interesse non solo visivo o fisico. Lui vuole sapere, conoscere. Finalmente non è solo! E’ per questo motivo che quando lei scapperà da lui, Darren cercherà di rintracciarla. E ciò che troverà lo spiazzerà: esistono intere comunità di Lettori. Così si chiamano coloro che hanno le sue stesse capacità, che possono fare ciò che lui definisce la “transizione nella Quiete”.
La teoria è che la mente di ognuno si Sdoppi in diversi universi sotto determinate condizioni. Come Lettori, noi possiamo semplicemente rimanere in quegli universi per periodi di tempo più lunghi e siamo in grado di portare con noi la nostra intera coscienza.
Molti sono i personaggi che si intrecciano in questo volume, e che credo incontreremo anche nei prossimi libri. Mira mi piace molto nella sua complessità e coerenza, Eugene forse un po’ meno, ma serviva un personaggio come lui all’interno del libro. Darren, beh è un ragazzino un po’ arrogante, ma carino, con molte domande sulle spalle. In alcuni passaggi l’ho percepito un po’ perso. Cerca risposte che nemmeno le sue due mamme possono dargli e gli creeranno, anzi, altro bisogno di sapere. Una trama che mi ha catturata (ho letto il libro tutto d’un fiato, in pochissimo tempo), inaspettata sul finale, e che mi ha creato l’assoluta necessità di leggere il prossimo volume.
Una buona scrittura, mai troppo lenta se non nei punti in cui le spiegazioni di fisica quantistica cercano di dare una interpretazione plausibile del fenomeno. In questi punti mi sono un po’ persa, ma l’autore è stato bravo nel dosarli, quindi l’intreccio non viene appesantito, ma arricchito nella giusta misura. Sul finale in alcuni punti mi sono sentita un po’ sopraffatta dai molti “salti nella Quiete” dei personaggi, e beh rimasta un po’ scioccata dalla svolta che hanno preso gli eventi. Un peccato che questa serie non sia stata pubblicata prima in Italia.
Che dire? Non vedo l’ora di leggere il prossimo volume!
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