Recensione: “Lezioni di vita” di Kaje Harper (Serie Lezioni di vita vol. 1)
La vita di Tony Hart, nell’ultimo periodo, si è svolta all’insegna della tranquillità: buoni amici e un impiego gratificante come professore. Ma dopo che il cadavere di un collega gli cade addosso in ascensore la sua esistenza prende una piega un po’ troppo imprevedibile. Jared MacLean incarna tanti ruoli: detective della Omicidi, padre vedovo e gay non dichiarato. Ma dopo essersi trovato faccia a faccia con gli occhi blu di Tony nel corridoio di una scuola superiore, desidera che quel ragazzo faccia parte della sua vita. Disgraziatamente, non è il solo ad aver notato Tony. Mentre l’assassino cerca di coprire le sue tracce, Mac deve agire in fretta se non vuole perdere Tony per sempre.
Tony Hart è un professore d’inglese, tranquillo e riservato, non ha alcun problema a dichiarare la sua omosessualità e sta cercando di reagire alla fine della relazione con il suo ex compagno. Purtroppo la sua vita viene sconvolta dalla scoperta del cadavere di un suo collega, Brian Westin, in un solitario venerdì sera, nell’ascensore della scuola dove insegna. Dopo aver chiamato la polizia, vede accorrere sul luogo del delitto il detective MacLean, un concentrato di muscoli dall’atteggiamento burbero, che diventa però il solo di cui Tony si possa fidare, quando l’assassino decide di eliminare proprio lui, credendolo l’unico testimone dell’omicidio.
Tony e Mac non potrebbero essere più diversi. Tony è single e non fa alcun mistero della propria omosessualità, anzi non esiterebbe a mettere in gioco la sua tranquilla esistenza per assecondare l’attrazione che lo spinge verso Mac, che diventa più palpabile ad ogni incontro con lui. Mac, invece, nasconde la sua natura come un segreto inconfessabile, qualcosa che cerca di ignorare o soffocare, e che trova sfogo soltanto in alcuni fuggevoli incontri senza alcun significato, se non quello strettamente sessuale. Eppure non riesce a resistere alla forza inesorabile che lo attira verso Tony, facendogli desiderare di proteggerlo, trasformando così quello che sembrerebbe soltanto desiderio fisico in un sentimento più profondo, del tutto sconosciuto per Mac.
La relazione tra i due protagonisti prende vita sullo sfondo dell’indagine di omicidio, che Mac conduce per trovare l’assassino di Westin, che si colora di risvolti polizieschi e colpi di scena fino alla fine della storia.
È stato bello arrivare in fondo a questo romanzo. Avvincente la trama, ben strutturati i personaggi e molto realistiche le vicende che l’autrice racconta. I due protagonisti rappresentano due volti dello stesso universo: la consapevolezza di Tony e la certezza dei suoi sentimenti contrastano con il tormento di Mac, che vive una situazione familiare complessa e tende a nascondersi, perché il timore delle ritorsioni e dell’emarginazione, da parte dei suoi colleghi, prevarica il desiderio di uscire allo scoperto e vivere appieno non solo la sua relazione con Tony, ma soprattutto la sua omosessualità.
D’altra parte la storia del legame tra i due protagonisti non toglie spazio all’aspetto investigativo, che regala all’intera narrazione un tocco di giallo, rendendola movimentata e coinvolgente. È infatti attraverso il racconto delle indagini e del lavoro di Mac che l’autrice rende questo personaggio, spesso razionale e riflessivo, vivido e reale, consentendo al lettore di avvicinarsi a lui e di comprenderlo appieno. Tony rappresenta, invece, l’aspetto squisitamente sentimentale, quello che non esita a mettere a rischio se stesso in nome di un sentimento da cui potrebbe rimanere travolto e a cui spetta l’ardua impresa di demolire la corazza di difesa e negazione creata da Mac.
Questo primo libro, della serie Legami di sangue, non è autoconclusivo, ma lascia aperta la storia di un rapporto appena nato che crescerà e si trasformerà nei prossimi tre volumi e nelle quattro novelle che compongono l’intera serie.
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