Recensione: Lilith – I Dannati #1 di K. V. Rose
Titolo: Lilith
Autore: K. V. Rose
Serie: I Dannati
Genere: Dark Romance
Editore: Virgibooks
Target: +18
Data di pubblicazione: 31 ottobre 2022
Io ero Lilith.
Lui era Lucifer.
La notte di Halloween, un anno fa, ho venduto la mia anima al diavolo. Con tanto di rito di sangue e tutto il resto. Avevo meno di nulla all’epoca. Lui mi ha promesso il mondo.
E poi è sparito, portandosi il mio cuore con sé.
Ma ora, è lui quello che ha tutto da perdere. Una famiglia. Un nome. Una reputazione.
Io continuo a non avere nulla, ma sto lentamente risalendo la china, un corpo alla volta.
Questo Halloween, le cose andranno diversamente. Questo Halloween, “Lilith” verrà a prendersi ciò che è suo.
“Lilith” è il primo volume della serie “I Dannati,” dei Dark Romance per i quali si consiglia la lettura a un pubblico adulto e consapevole. Contengono scene di sesso esplicite e diversi elementi che potrebbero turbare diversi lettori.
“Di’ che resterai e io sarò qui per sempre. Resteremo per sempre così. Tu prenderai i miei peccati, e io prenderò i tuoi.” Faccio fatica a tenere gli occhi aperti. Non reggerò ancora a lungo qui con lui. “Temo che, quando mi sveglierò, te ne sarai andato.”
Il primo di questa serie di 4 volumi (di cui i primi due incentrati su Sid/Lilith e Lucifer e i restanti su un’altra coppia) racconta in estrema sintesi di una ragazza contesa tra due uomini (a capo di due gang simil-massoniche) in lotta uno contro l’altro, entrambi pericolosi, violenti e brutali.
Sid ha vissuto da sola tutta la vita, eppure sembra che a un certo punto tutti la vogliano. Le motivazioni del volersi aggiudicare così ardentemente la fiducia di Sid sono tutte da chiarire. Se qualcosa è intuibile, rimangono molti elementi che non quadrano e si capisce che devono essere scoperti in seguito.
Ha sparato un proiettile appena sopra la mia testa solo ieri sera. Sto cercando il trucco in tutto questo, perché in verità… vorrei tanto che quello che sta dicendo fosse vero. Voglio un fratello maggiore. Uno vero. Uno a cui importi qualcosa. Un fratello che non permetta a uomini come Kristof di mettermi le loro fottute mani luride addosso. “E ho sfogato tutto su di te,” ammette. “Ti ho punita con i cadaveri e la morte perché avevo timore che avresti potuto fare la stessa fine, se non fossi stata accorta.
L’atmosfera è molto oscura: si entra subito a metà della storia, con un alto tasso di suspence e un’ambientazione cruda e piena di violenza. I capitoli alternano presente e passato, ma è difficile stabilire quale sia il periodo peggiore per questa ragazza. Sid ha un carattere duro, deciso; non teme di morire, avendo tentato lei stessa di uccidersi. Allo stesso tempo mostra un’umanità nella quale possiamo immedesimarci. Sid è provata da quello che le è successo nella vita e i fatti che vive pagina dopo pagina la piegano fino a sconvolgerla del tutto. Il suo carattere la porta ad affrontare tutto con grinta, coraggio e brutalità, ma queste reazioni sono così potenti e violente che subito dopo finisce per nascondere a se stessa quello che ha fatto.
Io non sono più quella là. Lucifer ha tenuto in vita una ragazza spezzata solo per trasformarla in un mostro. Pensava di essere il cattivo. Pensava che fossi spaventata. Ma non ha idea di cosa cazzo ho fatto nell’ultimo anno. Di quello che ho visto. Di quello che ho sopportato per mano di mio fratello.
Tutto fa riferimento a una particolare notte di Halloween, un anno prima rispetto a quando vengono narrati gli eventi. Ma scopriremo solo fino a un certo punto di quella fatidica serata: Sid ha perso conoscenza e si è risvegliata con suo fratello Jeremiah, che aveva perso di vista per oltre dieci anni e che ora è tutto tranne che amorevole con lei.
Il punto di vista unico di Sid fa in modo di rivelare gradualmente quello che è successo e lascia dubbi e incongruenze, probabilmente volute, sulle caratterizzazioni degli altri personaggi. Inoltre, per gran parte del romanzo rimane focalizzata sull’ambiente che la circonda, ovvero il covo del fratello e la sua gang, lasciando un grande alone di mistero sull’idea di un Lucifer antagonista e su ciò che si ritengono le sue motivazioni.
“Non importa perché stasera tu non sei tu e io non sono io. Tu sei Lucifer. Io sono Lilith. Siamo i padroni dell’inferno. Possiamo possedere anche il nostro inferno personale.” Dev’essere la vodka a parlare. Lucifer mi solleva il mento. “E se volessi essere me stesso? Con te?”
Dopo la notte di Halloween, la vita di Sid non è stata più facile rispetto a prima, quando doveva guadagnarsi da vivere facendo la escort. Jeremiah è un ragazzo danneggiato, oscuro, con una visione distorta della vita e dell’affetto e si spinge tantissimo nelle brutalità nei confronti della sorella per prepararla a un mondo violento e pericoloso. Tuttavia, essendo l’unico pezzo di famiglia che le rimane, Sid fatica ad allontanarsi da lui, sia fisicamente che emotivamente, e più saranno forti e inquietanti le vicende, più si sentirà in conflitto sulla scelta da fare. Se i comportamenti di Jeremiah siano a fin di bene o dettati dalla pura crudeltà, lo sapremo solo alla fine della serie, ma questo non toglie che lui le faccia attraversare l’inferno.
“Se non riuscirai a mettere la testa a posto, ti ucciderò. Non rischierò di lasciarti strisciare per le strade. Non rischierò che qualcuno torni a prenderti. Non rischierò che i Dannati ti trovino di nuovo. Ti preferirei morta.”
Dall’altro lato c’è Lucifer, che ha conosciuto Sid in una notte, l’ha legata a sé con un giuramento di sangue, ed è bastato un nulla, lo scambio di battute intense e di confessioni, un dialogo sincero, un magnetismo passionale profondo, per dichiarare di appartenersi. Più che un innamoramento lampo, tra i ragazzi scatta evidentemente un legame, un riconoscimento tra i loro bisogni, le loro nature, la loro oscurità. Da questa fortissima connessione che il mattino successivo risulta spezzata scaturisce un violento rancore nei confronti di Lucifer, che lei ritiene averla illusa del fatto che avrebbe reclamato il loro legame di appartenenza a ogni costo… invece si è ritrovata abbandonata alle grinfie di Jeremiah.
Non mi limiterò a uccidere Lucifer per mio fratello. Gli rovinerò la vita come lui ha rovinato la mia quando mi ha privata della mia scelta. Quando io ho fatto quel giuramento a lui, e lui l’ha fatto a me. Non ha mantenuto la sua parola.
Sid è la versione più dark di una ragazza sedotta e abbandonata. Anche se l’intenso legame con Lucifer è avvenuto solamente in una notte, i suoi sentimenti di rabbia, frustrazione, delusione, senso di abbandono rispecchiano esattamente quelli di una ragazza che è stata mollata, e voglio in questo includere anche delle reazioni eccessive o impulsive in cui ragazzi così giovani esplodono ancora prima di chiarire e approfondire i fatti.
“Chi ti ha fatto del male?” mi chiede con voce calma. I miei occhi si aprono di scatto. Per poco non scoppio a ridere. ‘Tu,’ vorrei urlargli contro. ‘Sei stato tu a farmi male, cazzo. Hai rovinato la mia vita già di merda. Mi hai lasciata nelle mani di un mostro.’
Lucifer, seppure a capo dei Dannati, sembra una persona intensa ma anche onesta e leale. Ha l’atteggiamento da bravo ragazzo, rispetta i tempi di Sid senza forzarla a un contatto a cui non è pronta, lascia che si riprenda dai traumi e che possa sfogarsi, senza sconvolgerla troppo con verità scomode su cose brutte che sono successe. Cerca di comportarsi bene, e nonostante il passato gli abbia fatto credere di non essere degno di amore ma solo di rifiuto, sembra dare una chance alla possibilità di innamorarsi di una visione incontrata durante una serata rituale. Starà all’autrice mostrarci se questa sia solo una facciata ben dipinta.
“Nell’ultimo anno non ho fatto che cercarti. Cazzo, Sid, ho setacciato ovunque per trovarti.” Guardo la vena del suo collo muoversi mentre deglutisce. “Ma non ho mai saputo il tuo nome. Non l’ho mai saputo, cazzo.” “Perché mi hai abbandonata.”
La passionalità e l’intensità carnale sono esplosive, tuttavia quando Sid e Lucifer, dopo essersi tanto cercati, alla fine si incontrano non sanno neppure come parlarsi: sono degli estranei che non conoscono nemmeno il rispettivo nome, né hanno visto realmente il loro viso senza il trucco. Non sanno come relazionarsi, come prendersi, se fidarsi uno dell’altra, sanno solo che l’istinto li attrae, che devono capire se quelle sensazioni a pelle, il magnetismo, la chimica erano giustificati e il loro legame merita un’occasione. Certo non aiuta il fatto che Sid abbia atteggiamenti promiscui e utilizzi il sesso come soluzione ai suoi problemi.
“Sai, ho passato l’ultimo anno a cercarti. A cercare di tornare da te.” Si sfrega distrattamente la maglietta nera, e ripenso alle cicatrici che ha sull’addome. “Pensavo che, una volta trovato il tuo bel culo, sarebbe stata fatta. Questa cosa tra noi.” Lascia cadere la mano lungo il fianco mentre incontra il mio sguardo. “E invece è solo agli inizi, vero?” Inclina la testa. “Non saresti mai stata mia, non è così? Quella notte è stata solo una fantasia.” “Fa parte della tua Morte dell’Amante, giusto?” lo pungolo.
La trama lascia intendere molte altre cose che saranno da approfondire: misteri nel passato di Sid che non sa o non vuole ricordare, ma anche nei comportamenti dei due ragazzi, nonché sulla setta massonica sullo sfondo. Sid deve capire lei che cosa c’entra lei in tutto questo puzzle. La suspense quindi è a mille, molta intensità e oscurità.
Ma sulla suspence gioca molto anche l’ambiguità di atteggiamenti che improvvisamente non sono più quelli attesi, lo scricchiolio delle caratterizzazioni che si rivelano differenti da quanto preannunciato e (questo un po’ più scioccante) punti di svolta che sembrano cadere un po’ dal nulla. Questa sensazione verrà ancora più esacerbata iniziando il secondo libro, quando noteremo stravolgimenti ancora meno coerenti. Tuttavia le cose si chiariranno, grazie anche ai nuovi capitoli dal punto di vista dei ragazzi, e posso assicurare che prima o poi tutta la trama tornerà logica e coerente.
“Ho premuto il grilletto. Non ne sapevo molto di armi all’epoca, ero solo un ragazzino. Ha fatto clic e io ho sussultato.” Prende un’altra boccata, espira. Fa cadere la cenere direttamente sul pavimento. Guarda fuori dalla finestra. “Quando ho sussultato, ho capito. Non ero ancora davvero pronto a partire.” Faccio un sospiro. “Sai, Lucifer…” Tiro fuori lentamente il suo nome. Mi fissa come se stesse aspettando qualcosa. Come se stesse disperatamente sperando che quello che sto per dire potrà rimettere a posto le cose. Rimettere a posto noi. “Sei stato tu a far sussultare me,” gli ammetto, e parlo sul serio. “Quando mi hai presa per mano…” Sorrido, passandomi una mano tra i capelli corti. “Mi hai fatta sussultare.”
L’atmosfera cupa, personaggi senza via d’uscita, i misteri e i riferimenti a una cerchia di fratelli Dannati che si contrappone a quella dei Sei padri mi hanno rievocato i libri di Amo Jones (di cui trovate altre mie recensioni). K.V. Rose è riuscita a replicare la stessa intensità, la stessa dose di sangue e senso di impotenza. Forse le rivelazioni e la risoluzione dei puzzle mettono meno a dura prova la coerenza interna della trama e la nostra disponibilità a spingerci al limite, ma avendo letto anche il libro successivo posso già dire che la realtà che scopriremo sarà sufficiente per rovesciare molte convinzioni, non solo su come pensiamo si siano svolte le vicende ma anche su ciò che pensiamo dei protagonisti.
“Dimmelo di nuovo,” mi chiede con le labbra poggiate sul mio collo, con una mano dietro la mia testa e l’altra dentro di me. “Dimmi a chi appartieni.” “A te,” gli rispondo contro la pelle. “Sempre. Per sempre a te.” Bugie. Meravigliose bugie.