Recensione: L’incanto della biblioteca d’agrifoglio di K.A. Linde
Serie: The Oak & Holly Cycle #1
Serie: The Oak & Holly Cycle #1
Autrice: K.A. Linde
Genere: Paranormal Fantasy
Editore: Newton Compton Editori
Data di pubblicazione: 3 settembre 2024
La serie The Oak & Holly Cycle è composta da:
- L’incanto della biblioteca d’agrifoglio .The Wren in the Holly Library vol.1
The Wren in the Holly Library
Ladra capace e scaltra, Kierse non si fa scrupoli per sopravvivere in una New York in cui esseri umani e mostri convivono da tempo. Una notte, si intrufola in una grande dimora vittoriana per rubare un prezioso anello di diamanti. All’improvviso, qualcosa va storto e lei si trova intrappolata in una biblioteca con un mostro. Non può scappare. Non può nascondersi. E Graves, questo il nome del proprietario della dimora, ha tutto il diritto di ucciderla. Violando la proprietà, Kierse ha infatti infranto il fragile trattato di pace tra mostri e umani, che impedisce la reciproca distruzione. Ma invece di toglierle la vita, Graves fa l’inaspettato: le offre un lavoro. Una possibilità per scoprire chi è veramente. Kierse ha sempre saputo di essere diversa e, sebbene con qualche riserva, accetta la proposta. Inizia così un addestramento con Graves, che ben presto si accende di passione. Ma se le leggende sono vere, nel mondo ci sono cose più oscure dei mostri. E Kierse e Graves stanno per incontrarle…
Una biblioteca maledetta. Segreti letali. Un amore impossibile.
Magia, passione, mistero: un romanzo unico, già bestseller internazionale.
Care fenici, L’incanto della biblioteca d’agrifoglio è stata una bella gatta da pelare, ha scatenato in me reazioni e sensazioni opposte e contrastanti e, ancora oggi, non so dirvi se davvero ho apprezzato questa lettura o meno.
Ambientato in una New York di stampo contemporaneo, in cui gli umani convivono con altre specie sovrannaturali, si snoda la storia di Kierse, un’abile ladra.
Tentando di portare a termine un lavoro commissionatole, la giovane si intrufola in una sontuosa villa, ma finisce intrappolata in una misteriosa biblioteca con un mostro diverso rispetto a quelli precedentemente incontrati.
Graves ha sembianze umane, ma, nonostante l’aspetto tranquillo e accomodante, nasconde un enorme potere e una brutalità pronta a scattare.
In base alle leggi in vigore l’uomo potrebbe punire il tentativo di furto reclamando la vita della ladra, ma sorprende Kierse offrendole un lavoro e insinuando in lei il dubbio di essere qualcosa di più di un semplice essere umano, una creatura più singolare e speciale.
Siglato un accordo vantaggioso per entrambe le parti, la ragazza comincia un duro allenamento che ben presto si accende di passione.
Sicuramente la cosa che ho apprezzato di più in questo romanzo è l’idea di fondo della storia, una trama che viene curata e articolata durante tutto lo sviluppo, rimanendo l’unico pilastro.
L’esposizione dell’autrice è accurata e dettagliata, ma scandita da ritmi che io ho trovato eccessivamente lenti.
In particolare nella prima parte ho faticato a trovare un coinvolgimento emotivo, fiaccata e distratta da un numero elevato di avvenimenti e situazioni che davvero portano ben poco al racconto , trascinando il lettore in un’introduzione infinita.
Quando l’azione è diventata più serrata, la storia ha preso tutto un altro gusto. L’adrenalina, l’aspettativa e la tensione narrativa hanno reso la parte centrale del romanzo accattivante e vibrante. Strategie, astuzie e la passione appena sbocciata mi hanno fatto sperare bene e hanno acceso la mia curiosità, ma sul finale mi sono di nuovo persa.
Nel punto in cui i fili dovevano esser tirati, giungendo ad una conclusione e chiudendo le numerose sotto trame aperte, si crea una gran confusione. I colpi di scena sono scontati, i protagonisti perdono fermezza e concretezza agendo come bandiere al vento, e di concluso o spiegato c’è ben poco.
Sicuramente l’autrice ha in serbo un seguito che spero possa risolvere questi enormi punti interrogativi.
Questa scaletta narrativa, lo scemare, talvolta, dell’interesse mi ha portato a trovare la lettura troppo impegnativa, a tratti ostica.
Ritengo che l’idea di fondo sia davvero valida, che la penna sontuosa e vistosa dell’autrice si adatti bene alla storia narrata, ma con così tanta carne al fuoco si perde il filo degli eventi, con le descrizioni eccessive e gli approfondimenti gravosi anche sui personaggi secondari, la narrazione ci rimette in scorrevolezza e leggerezza.
L’estro di tutti gli elementi tirati in ballo poteva avere un potere creativo davvero esplosivo, ma, in me, la scintilla è sempre rimasta flebile, incapace di esplodere.
Considerando il tutto, per me è un “nì”.