Recensione: Lo Zar – Serie: Impossible Vol. 8 di Julia Sykes
Titolo: Lo Zar
Serie: Impossible Vol. 8
Autore: Julia Sykes
Genere: romanzo erotico bdsm
Editore: Quixote Edizioni
Target: 18+ (anche di più!)
Data di pubblicazione: 3 febbraio 2023
- Impossibile
- Il Giustiziere
- Il criminale
- Il cavaliere
- Il mentore
- Il master
- Il re
- Lo zar
- Crusader
- Highlander
- Centurion
- Dex
- Hero
- Dark Lessons
Dopo aver vissuto una vita protetta, ho deciso di studiare all’estero, a San Pietroburgo, per spingermi fuori dalla mia zona di comfort. Dimitri è proprio quello che fa per me. È bellissimo, misterioso e tutto ciò che non ho mai saputo di volere.
Sono disposta a dargli la mia innocenza, ma lui pretende di più e quando arriva per me il momento di tornare in America, lui si rifiuta di lasciarmi andare. Da quel momento, il mio amante diventa il mio sequestratore.
Vuole tutto di me, anche se questo dovesse significare spingermi fino al mio punto di rottura e non si fermerà finché non possiederà sia il mio corpo che la mia anima.
Purtroppo devo iniziare questa recensione con un disclaimer e con la consapevolezza di non poter evitare qualche spoiler: si tratta di un dark romance che, per i miei parametri, non riesco a definire a lieto fine.
«Non mi interessa quello che vuoi!» La sua espressione si fece improvvisamente grave. «Dovresti. Cerca di capire questo, Alicia: voglio che tu sia felice con me, ma la mia felicità viene prima. Mi prenderò cura di te, ma il modo in cui sarai trattata dipenderà da quanto mi compiacerai. Mi piace spezzare le donne. Voi americani potreste definirlo un hobby. Potrei facilmente fare lo stesso con te, se scegliessi di farlo.» Mi zittì dolcemente. «Non piangere. Non voglio questo per te. So che sarai una brava ragazza per me, perché mi ami. Non è vero?» Il mio corpo si raffreddò completamente, e la mia mente divenne stranamente vuota. Non potevo affrontare quello che Dimitri stava dicendo. Tutto in me si spense.
Non avevo seguito tutti i romanzi della serie quindi non conoscevo Dimitri, ma è stato piacevole non avere pregiudizi su di lui. È stato anche molto interessante che il suo punto di vista non sia mai stato mostrato se non sul finale, lasciandoci immaginare un uomo più tenero o retroscena traumatici alla base delle sue perversioni.
«Dimmi, Alicia. Ti faccio paura?» «Io…» Deglutii. «Dovrei avere paura?» Non disse nulla, ma le sue labbra si contrassero. I miei palmi cominciarono a sudare e il mio respiro accelerò. Tuttavia, non mi allontanai. Si appoggiò a me e io fissai lo sguardo sulla sua bocca. Non potevo smettere di fissare la curva presuntuosa di quelle labbra piene e perfette che si avvicinavano alle mie. Si fermò a un pelo di distanza. «Dipende da cosa ti spaventa.» Le parole pronunciate dolcemente mi stuzzicarono le labbra.
Questa è la storia di Alicia, del suo innamoramento e del suo addestramento al ruolo di schiava per un Master che pratica BDSM (il suo essere un boss mafioso fa solo da corollario). È la storia di una manipolazione mentale che alterna dolore, privazioni e punizioni a cura, attenzioni e dolcezza. Racconta come una ragazza comune, con sogni, progetti, affetti e una vita, viene sedotta, piegata e poi spezzata finché il suo mondo non viene distorto e il suo volere inclinato all’asservimento e al compiacimento del proprio padrone. Il consenso non è rilevante in tutto questo processo, anche se Dimitri ne ha interpretato un cenno negli atteggiamenti della ragazzina sprovveduta che gli è caduta tra le braccia spontaneamente.
Ma non potevo dare a un estraneo la mia verginità. Una notte di piacere non valeva una vita di disgusto per se stessi. Perché era esattamente quello che avrei provato la mattina seguente. Aggrappandomi a quella consapevolezza, mi scostai da lui e in qualche modo, riuscii a rimettermi in piedi sulle mie gambe tremanti. «Devo andare,» sbottai. La sua espressione passò da trionfante a cupa e minacciosa nello spazio di un secondo. «No. Tu non te ne vai. Non senza di me. Siediti, Alicia.» L’ordine non era seducente questa volta. Era freddo e duro, con un tono di avvertimento che mi diceva che il rifiuto non era un’opzione. Il mio cuore perse un battito, e un nodo mi si formò in gola. Pericoloso. Non ero al sicuro. Non da lui, e non da me stessa quando eravamo vicini. Un desiderio primordiale mi spingeva a tornare da lui e a permettergli di divorarmi.
Dimitri, che gestisce un traffico di esseri umani ed è un Master da sempre, è decisamente troppo per lei. Alicia è una ingenua ragazza appena maggiorenne cresciuta nelle campagne americane, che ha deciso di fare un viaggio a San Pietroburgo pensando di sfidare un po’ i suoi limiti, e si è imbattuta nel lupo, inizialmente ben travestito da nonnina. Aveva scelto di arrivare vergine al matrimonio, e la caccia paziente di Dimitri l’ha sedotta lentamente, facendola sciogliere con piccoli passi misurati e inducendola a fidarsi di lui, finché la chimica tra loro non ha portato Alicia a donarsi completamente.
«Non nascondere ciò che mi appartiene. Il tuo corpo è mio.» «No,» risposi in automatico con voce bassa. «Sì. Il tuo corpo mi risponde come voglio io. Io controllo il tuo piacere. E posso altrettanto facilmente negartelo.» «Non voglio che tu mi dia piacere. Voglio solo andare a casa.» Si alzò e mi posò un bacio premuroso sulla fronte. «Col tempo quel desiderio svanirà e tu desidererai solo me.»
Non ci stupiamo delle caratteristiche che Dimitri mostra nel saper assaporare la lunga fase di accerchiamento e di seduzione. La pazienza, la dedizione nel concedere attenzioni, la tenacia e determinazione nell’ottenere ciò che vuole sono alla base del suo hobby di prendere delle donne e sottometterle, piegarle al suo volere e renderle schiave, prima di rivenderle. L’interesse per Alicia è ulteriormente acuito dal fatto che lei, ingenua e straniera, non riconosce il suo potere e lo status di erede alla guida della Bratva, quindi non lo teme come dovrebbe.
È l’unica donna a rifiutare di fare sesso con lui, convinta dei propri principi cattolici, e anche l’unica a innamorarsi scioccamente di lui.
«Non nascondere ciò che mi appartiene. Il tuo corpo è mio.» «No,» risposi in automatico con voce bassa. «Sì. Il tuo corpo mi risponde come voglio io. Io controllo il tuo piacere. E posso altrettanto facilmente negartelo.» «Non voglio che tu mi dia piacere. Voglio solo andare a casa.» Si alzò e mi posò un bacio premuroso sulla fronte. «Col tempo quel desiderio svanirà e tu desidererai solo me.»
Il romanzo si può delineare in una prima parte un po’ più luminosa, in cui Dimitri mantiene un’aura misteriosa, intrigante, affascinante. La dolce ragazzina si innamora del suo carisma e dell’empatia, del suo mostrarsi esperto e interessato, della dedizione con cui rispetta i suoi tempi. L’essere un Master lo rende molto abile nel leggere i segnali del corpo e nell’interpretare Alicia come un libro aperto, mentre una rete si stringe attorno a lei catturandola.
Scopava. Dimitri non faceva l’amore con me. Usava il mio corpo per il suo piacere. E il mio corpo riceveva piacere in cambio. Non capivo le mie reazioni nei suoi confronti. L’odio era un’ustione costante sotto la pelle. Era quasi abbastanza caldo da bruciare ogni traccia di amore che avessi mai provato per lui. Ma l’amore non venne completamente sradicato fino al giorno in cui perse la pazienza con me.
Ma presto il romanzo si trasforma in dark a tinte forti, in cui Dimitri si svela pienamente nelle sue perversioni e nel modo distorto di intendere il sentimento affettivo, la passione, l’attrazione e i legami. Replicando il modo in cui ha sempre interagito con le donne, inizia a introdurre Alicia nel mondo BDSM (dominazione, schiavitù, punizioni, umiliazione, petplay…) senza curarsi realmente del suo consenso.
Quando la trama tocca il punto più oscuro e la ragazza sta per spezzarsi, anzi sbriciolarsi, iniziano a entrare in scena altri elementi: un approfondimento sulla psicologia di lui, le prime gratificazioni. Man mano che l’esplorazione della storia vira verso questi approfondimenti, iniziamo a scorgere nel buio anche qualche debole sfumatura colorata.
Ma non riuscivo a pensarci. Invece, mi concentrai sul mangiare il cibo che mi portava alle labbra, accettando obbediente tutto ciò che mi offriva. Obbediente. Non avevo libero arbitrio. Dimitri diceva che servirlo era una scelta, ma poter scegliere solo tra una forma di tormento o una tortura più dura non era affatto una scelta. Non proprio.
L’addestramento procede, l’eccitazione e la soddisfazione sessuale continuano a rappresentare gran parte della quotidianità di Alicia. I gesti di cura e di desiderio di Dimitri iniziano a rappresentare un conforto, e conoscere il suo passato le regala qualche forma di empatia e comprensione. Per questo, gradualmente la sua visione della realtà viene plasmata esattamente nel modo in cui l’uomo vuole che venga rimodellata.
«Questo invece si usa per mostrare al mio pet chi è il Master.» Non stava più chiedendo. Il suo sorriso presuntuoso mi disse chi era veramente responsabile dell’addestramento. Una familiare sconfitta si abbatté su di me. Non aveva senso combatterlo. Avrebbe sempre vinto, e non ci sarebbe mai stata alcuna via di fuga. E il mio corpo rispondeva al suo trattamento contorto. Volevo che mi frustasse e quella consapevolezza mi spezzò. Avevo accettato di essere la sua schiava consenziente. Avevo accettato quel ruolo, perché non avevo altra scelta, ma quando si era arrivato al dunque, avevo scoperto che mi piaceva essere la sua schiava. Mi piaceva essere ferita e scopata e accarezzata e coccolata. Dimitri aveva visto la mia vera natura fin dall’inizio. Era ora che anche io la abbracciassi.
Non riesco effettivamente a giudicare il finale della trama: essendo un dark romance e giocando sulle perversioni BDSM, ero preparata al fatto che includesse scene il cui il consenso fosse dubbio, con molta suspence e sesso sporco. Quello che è difficile da accettare, per me, è il modo in cui Alicia viene manipolata, fatta a pezzi e poi riassemblata esattamente come Dimitri la preferisce.
Ora che la sua visione del mondo, dei propri bisogni e dell’affettività è così distorta, non si può dire se vivrà una vita felice da lì in poi, assecondando e servendo il suo padrone, ma io non riesco a pensare che possa essere una cosa buona e giusta quando una persona si trasforma in un corpo che risponde in modo meccanico agli stimoli indotti a cui è stato addestrato, perdendo del tutto la propria coscienza.
Ammetto comunque che tutte queste valutazioni etiche sono probabilmente non richieste in un romanzo a prevalente finalità erotica a tinte forti, obiettivo che ha certamente raggiunto nelle sue 200 pagine, sottoponendoci una grande varietà di scene.
«Se mi ami, mi darai tutto.» In quel momento mi sembrò di scorgere un accenno di vulnerabilità nella sua espressione dura. Forse non era in grado di amarmi, ma dava valore alla mia felicità. E in definitiva quello non era amore? Poteva non sapere come dire le parole o persino capire l’emozione, ma questo non significava che non provasse qualcosa. Aveva bisogno del mio amore. Lo sapevo da molto tempo. Come potevo negarglielo e lasciarlo privo di ogni affetto?
Suo padre lo aveva fatto e lo aveva plasmato in un mostro. Io tiravo fuori il meglio di lui. Il mio amore tirava fuori l’unica bontà che possedeva.