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Recensione: L’ombra di Gray -Serie: Kings of hell mc #4- di K.A. Merikan

Titolo: L’ombra di Gray

Autore: K.A. Merikan

Editore: Acerbi & Villani

Genere: Romanzo dark paranormal mm

Serie: Kings of hell mc #4

Data di pubblicazione: 30 Giugno 2022

 

Dopo aver perso il fratello gemello, Gray ha dedicato la propria vita al club dei Kings of Hell. Farebbe qualsiasi cosa per proteggere la sua famiglia, davvero qualsiasi cosa.
Persino vendere la propria anima al diavolo.
In seguito a un incendio che lo ha lasciato senza un braccio, Gray si sente messo in disparte. Per dimostrare al suo club di essere ancora in grado di portare a termine compiti pericolosi, dovrà allearsi con la strana creatura dall’Altra Parte. Alto, forte in modo inumano, e minaccioso a dispetto della bellezza esteriore, Shadow è esattamente il mezzo di cui Gray ha bisogno.

Nell’istante in cui Shadow posa gli occhi su Gray, vuole possederlo e farlo suo.

Gray, d’altra parte, non è disposto a creare un legame con un mostro destinato a seguire gli ordini del diavolo e a scomparire una volta scaduto il tempo a disposizione. Rifiutato, Shadow deve fare tutto ciò che è in suo potere per convincere il suo umano che sono fatti per stare insieme.

Ma mentre l’orologio scorre, consumando minuti preziosi dell’esistenza di Shadow, Gray dovrà scegliere tra la lealtà ai Kings of Hell e la responsabilità verso la creatura che ha portato in questo mondo.

«Mi senti scorrere nelle tue vene?»
Gray annuì

 

 

1- Laurent e la Bestia

2- Il mio cavaliere oscuro

3- In ginocchio, recluta

4- L’ombra di Gray

 

 

Le dita di Shadow si strinsero sulla sua manica, ma fu lo sguardo, scintillante come schegge di rubino, che convinse Gray ad ascoltare. «Io… io sto cercando di unirmi a te. Solo con te. Ma è come cercare di parlare una lingua che non conosco.» 

 

Shadow è un essere sovrannaturale risvegliato in seguito al patto demoniaco a cui Gray ha acconsentito per salvare la vita di Jake nel precedente libro, durante l’incendio in cui ha perso un braccio. Il nome rispecchia esattamente la sua natura, dato che prima non era niente più che l’Ombra di Gray, letteralmente.

Oh, Gray. La sua altra metà in questo mondo dimenticato. L’unico essere che avrebbe potuto aiutarlo a raggiungere la stessa pace che sentiva con gli altri, perfettamente a loro agio sotto la protezione del loro padrone. Quando Gray si muoveva, così faceva anche lui. Così era sempre stato e quella separazione forzata ora gli lasciava una voragine nel cuore che poteva essere riempita solo da un uomo tanto bello, così doloroso, eppure così incredibilmente perfetto. 

 

La grandissima capacità delle due autrici è quella di farci immedesimare nei panni di un uomo che nasce già adulto e deve compiere il percorso di scoperta e di apprendimento degli infanti nel giro di poco tempo, senza nessun educatore a fianco: scoprire di avere un corpo e percepire per la prima volta il freddo, il dolore, la propria forza fisica. Muoversi in un ambiente del tutto nuovo e relazionarsi con altri senza conoscere le regole sociali, con una ingenuità e una goffaggine tipica dei bambini che stanno imparando a vivere. 

A tutto ciò si somma lo sconvolgimento di provare per la prima volta emozioni umane (paura, confusione, desiderio, necessità di vicinanza…) così difficili da comprendere e da gestire, a cui Shadow reagisce in modo impulsivo, senza sapere cosa sia giusto e cosa sbagliato. Questo lo porta talvolta a superare dei confini di rispetto nei confronti delle persone (specie di Gray, con cui avverte un forte bisogno di creare un legame).

Shadow alzò le braccia. «Sto cercando di essere il tipo di uomo di cui hai bisogno. Perché non me lo permetti?» Gray strinse forte le labbra prima di incontrare di nuovo il suo sguardo ed entrare nel suo spazio personale. «Di che tipo di uomo ho bisogno allora?» Shadow non si mosse, ma il suo stomaco si contorse per il panico. Non sarebbe stato punito, vero? «Un… vero uomo,» borbottò alla fine. «Ti ho sentito. Cosa pensi che significhi?» 

 

Non solo: Shadow, porta con sé il retaggio di un mondo nel quale viveva in simbiosi con tutte le altre anime, senza percezione del tempo e dello spazio, e prova il desiderio fortissimo di essere interconnesso con altri, ha bisogno di socialità. Essendo stato da sempre l’ombra di Gray, è imprescindibile per lui toccarlo, stargli accanto e seguirlo ovunque. Essere incarnato in un corpo materiale trasforma questo sue desiderio profondo di unirsi, di essere accolto, di essere una cosa sola in una brama di possedere non solo il corpo di Gray, ma anche anima e spirito, di fondersi in un essere solo.

Shadow non voleva una coperta. Aveva freddo dentro e fuori e quello che voleva era la pelle di Gray contro la sua, i loro corpi che diventavano uno solo in quel ritmo primordiale che aveva bisogno di sperimentare. Proprio come Beast aveva l’inchiostro sotto la pelle, lui voleva Gray sotto la propria. 

 

L’iniziale approccio tra i protagonisti è davvero esplosivo. Gray non è esattamente la persona più adatta per fare da tutor a una nuova anima incarnata nel mondo umano. Di per sé poco socievole e schivo, diffidente degli altri a causa dell’orientamento sessuale per cui si sente discriminato (essendo non solo gay, ma anche passivo), sta attraversando un momento particolarmente difficile e sconvolgente, e non ha voglia-tempo-concentrazione per occuparsi di altro. 

Shadow, nella sua ingenuità e spontaneità, sembra essere molto appiccicoso e avere troppa poca conoscenza del significato di “consenso” per poter essere ritenuto innocuo, e la presenza di uno “stalker” che, se volesse, potrebbe sottometterlo fisicamente non fa che esasperare Gray ulteriormente. Gray non ha né la curiosità per stabilire un dialogo e ascoltare le sue motivazioni, né la pazienza per educarlo alle regole del mondo umano. Non solo gli nega l’ascolto, ma anche le più basilari forme di conforto fisico, come vestiti, coperte o una doccia calda, trattandolo come un mostro non umano. 

La sua felicità non durò a lungo, Gray lo spinse verso il sedile vuoto. «Resta lì. Cosa ti ho detto riguardo al toccare le persone?» «Ma le persone si toccano a vicenda e io sono umano. Voglio farlo anche io.» Forse non era nato umano, ma adesso aveva un corpo e quel corpo voleva consumare Gray. Non per ucciderlo o distruggerlo, e rotolarsi poi tra i pezzi maciullati, ma per sentirsi completamente vivo. 

 

Arriveremo a odiare Gray per il modo in cui tratta un nuovo uomo confuso, privo di difese e di risorse, incapace di reagire alla sua forma di violenza. Ci immedesimeremo in uno Shadow che non sa niente del perché è venuto al mondo, di dove si trova, di come dovrebbe comportarsi per compiacere l’unica persona con cui desidera creare un legame, che soffre per una solitudine forzata e per un corpo che gli fa male in tutti i sensi: fisicamente, per il freddo o per la fame, ed emotivamente, per l’umiliazione o il rifiuto di una persona che… ama come una parte di sé, o meglio, come un tutto da cui lui è stato tratto.

«Ti prego, non farmi più stare lì. Quando sono con altre persone capisco meglio il trascorrere del tempo. Là dentro… ero tutto solo. Isolato. Per sempre.» Sembrava eccessivamente drammatico per una settimana di isolamento che aveva incluso visitatori e hamburger, ma sembrava che Shadow fosse un animale da branco e anche solo una breve punizione aveva avuto un forte impatto su di lui. Forse era davvero smarrito e aveva bisogno di una guida, come un cane che sembrava cattivo ma che in realtà era solo spaventato. Un po’ di attenzioni avrebbero potuto fare molto, quindi invece di lasciare che si lavasse i capelli da solo, Gray rimase.

 

Capiamo naturalmente il dolore di Gray per avere perso un braccio e dover fare i conti con la disabilità, lo sconforto per doversi creare un nuovo ruolo nella gang, ora che non può più mettere a frutto il suo talento per i furti. Problemi che si sommano a disagi precedenti, come l’avere perso alcuni anni prima un gemello e il senso di colpa che il padre non manca di imputargli per aver causato (o non impedito) quell’incidente; il fatto di essere un passivo in un mondo dove viene esaltata la virilità; l’essere probabilmente demisessuale ed essere accusato dagli altri membri di atteggiamento “monacale” perché non interessato alle serate promiscue organizzate dal club.

«Nessuno te lo dirà, quindi lo farò io. Gray, tu adesso non puoi nemmeno guidare. Hai perso un braccio. È dura e vuoi dimostrarci che sei ancora in grado di renderti utile. Lo capisco, davvero, capisco come ci si sente quando la tua vita viene sconvolta e ti senti come se non fossi più la stessa persona. Ma la realtà è che non lo sei. Devi abituartici e prenderti del tempo per capire che altro puoi fare.» 

 

Il tempo di Shadow è limitato: è stato portato nel mondo degli umani solo per due mesi, con una finalità demoniaca che Baal ha pensato per lui allo scopo di aprire un portale, dopodiché tornerà nel mondo degli spiriti. Più passano i giorni più Gray si affeziona a questa sua ombra: ci vuole un po’, ma la purezza d’animo, l’ingenuità, la spontaneità e la totale trasparenza di sentimenti lo conquistano. 

E tuttavia, anziché pensare di sfruttare ogni secondo, Gray si concentra sul proteggersi: non investire troppi sentimenti, non aprirsi, credendo così di soffrirne meno. Il loro rapporto rimane quindi platonico e privo di soddisfazione a lungo, finché, durante un rito, Gray cede accettando di legarsi in modo più mistico. 

«Cosa? Di che stai parlando?» Shadow si strinse le quattro mani contro il suo grande torace. «Quelle sensazioni mi fanno continuamente a pezzi! Se non altro, lontano dal mio corpo non devo soffrire un costante desiderio. Non sono umano, ma non sono più nemmeno un’ombra. Cosa sono? Perché esisto?» 

 

Tutto questo percorso di maturazione come umano di Shadow avviene in una prospettiva di temporaneità, con la certezza di una vita breve e della morte certa dopo poche settimane. Inutile dire che più il legame si rafforza e il termine si avvicina, più i protagonisti si affannano nella ricerca di una modalità per sfuggire alla maledizione: questa rappresenta una piccola trama secondaria che movimenta quella romantica con un po’ d’azione.

Come poteva un singolo umano causargli tanta angoscia e così tanta gioia allo stesso tempo? Ogni briciolo di approvazione gli faceva battere più forte il cuore, e ogni rimprovero gli faceva prudere gli occhi di lacrime. Reprimere le emozioni era una battaglia quotidiana. Era un oceano in tempesta, ma era Gray la luna che controllava le maree. 

 

Una nota: nel libro non si parla mai di “demisessualità”, ma tutto durante la lettura mi ha fatto pensare a questo. I due uomini si innamorano solo ed esclusivamente di una persona con cui hanno un senso di connessione, e Gray ha manifestato da sempre difficoltà a desiderare fisicamente altri uomini con cui non aveva un legame emozionale o mentale. Ho quindi interpretato il loro orientamento in questo modo.

«Intendi… fare sesso?» chiese in un sussurro strozzato. Shadow scosse la testa, strofinandogli il naso sulla guancia. «Voglio approfondire la nostra unione. Voglio legarci, intrecciarci insieme per non lasciarci mai. Voglio mescolarmi con te. Il mio sangue e il tuo.»

 

 

Giu 5

Fiamme 4

Romance 4

 

Rece a cura di nayeli 

Editor Karin

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