Recensione: L’Omega perduta di Lexi C. Foss

Scappa. Nasconditi. Combatti.

È la Notte dei Mostri, l’evento annuale in cui si aprono i portali tra la nostra realtà e le altre, e i mostri si riversano nelle strade alla ricerca di potenziali compagni.

E io sono tra i candidati.

Perché?

Perché ho infranto tutte le regole. Mi sono ribellata al sistema elitario deciso a schiavizzare l’umanità. E non permetterò a uno di questi mostri di reclamarmi. Figuriamoci tre.

Orcus.
Reaper.
Flame.

Mi hanno salvata da una situazione pericolosa. Ma questo non significa che mi piacciano. Non mi interessa quanto siano belli o quanto sembrino dotati: io non mi piego per nessuno. E non ho alcun interesse a diventare la loro cucciola assassina.

«Provate ad addomesticarmi» li sfido.

«Non abbiamo nessuna intenzione di addomesticarti» dicono. «Vogliamo farti nostra».

«Per adorarti».
«Per amarti».
«Per tenerti per sempre con noi».

Nota dell’autore: L’omega perduta è una storia d’amore paranormale oscura con tre mostri e la loro compagna prescelta.

Bentornate Fenici!

Iniziamo l’anno con un nuovo libro della prolifica scrittrice Foss che questa volta mette insieme divinità e altre creature fantastiche.

È la storia di Alina, che vive in un mondo dissimile da quello che conosciamo, dove il genere umano è decaduto e nel quale coesistono diverse dimensioni e differenti tipi di realtà. La giovane vuole partecipare a tutti i costi alla Notte dei Mostri così da essere scelta come Offerta e poter cercare la sorella scomparsa due anni prima, dopo che era stata selezionata per lo stesso fine.

Riesce nel suo intento e, per raggiungere il suo scopo, vuole arrivare a Chicago, ma non ha fatto i conti con tre creature fantastiche, tre Fae di diversa natura che riconoscono in lei la loro compagna. Alina è un’Omega dormiente che si rivela solo quando sente il richiamo dei suoi compagni. 

Questi sono i tipici maschi Alpha, ognuno di loro differente, però, nella sua natura. Il primo, Orcus, fratello di Hades, è un Fae Mitologico e possiede un nodo come i lupi; poi c’è Flame, un Fae Mutaforma capace di trasformarsi in un giaguaro nero e, infine, Reaper (un nome che è tutto un programma), un Fae della Morte, ovvero una creatura in grado di divorare le anime maligne. Il loro scopo principale è proteggere la loro Omega e renderla felice.

Ognuno dei tre ha specifiche peculiarità, poteri differenti e modi disuguali di reclamare Alina che scoprirà di essere forte e diversa e che la sorella che crede perduta in realtà non è sua consanguinea, anche se per lei resterà comunque sempre tale.

La storia evolve con un colpo di scena del tutto inaspettato che vi farà esclamare “Ma seriamente?”, la stessa reazione che ho avuto quando l’ho letto, ma non voglio rovinarvi la sorpresa.

In genere ho qualche problema con i reverse harem, spesso li trovo davvero banali mentre questo, sarà per la bravura della Foss, mi è piaciuto. Il libro scorre senza problemi, la scrittura è fluida e lineare, tipica della scrittrice, così come ci ha abituato con le sue storie sui lupi.

Il personaggio di Alina evolve durante la vicenda anche se, a un certo punto, avrei voluto darle uno schiaffo quando il suo essere Omega prende il sopravvento e le fa perdere di vista l’obiettivo principale, ovvero trovare la sorella, ma per fortuna ci pensano i suoi tre compagni a riportarla con i piedi per terra.

Ora sono curiosa di leggere la storia di Hades e Persephone, ovvero Serapina, quella che Alina considera sua sorella e anche questo nuovo volume sarà un reverse harem.

Libro consigliato.

Alla prossima

Un saluto dalla vostra Mal