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Recensione: Lucifer -Serie: I Dannati #2- di K.V.Rose

Titolo: Lucifer

Autore: K. V. Rose

Editore: Virgibooks

Genere: Dark Romance

Serie: I Dannati #2

Target: 18+

Data di pubblicazione: 14 Gennaio 2023

 

 

 

Dicevano che Lucifer fosse un angelo caduto, scagliato via dal paradiso, troppo puro per il suo tipo di malignità.

Ma si sbagliavano.

Lucifer era un dio, e stava solo aspettando il momento in cui avrebbe trovato il suo regno all’inferno.

Quando Sid Rain si mette contro i Dannati, scopre quanto sia profondo il loro legame, e quanto oscuri siano i loro peccati.

Scopre anche che Lucifer non è affatto chi credeva lei.

È peggio.

Mentre Lilith scava nella storia di Alexandria e nel legame contorto con suo fratello, scopre anche che non tutti i segreti sono fatti per essere rivelati, e a volte darsi alla fuga è di gran lunga meno brutale che restare a combattere.

“Lucifer” è il secondo volume della serie “I Dannati,” dei Dark Romance per i quali si consiglia la lettura a un pubblico adulto e consapevole. Contengono scene di sesso esplicite e diversi elementi che potrebbero turbare diversi lettori.

 

 

1.Lilith

2.Lucifer

3.Mayhem

4.Rain

 

 

 

«Mi piace quando scappi.» Si avvicina e mi sfiora la mascella con le labbra. «Così ho modo di dimostrartelo ogni volta.» Mi graffia la clavicola coi denti. «Ogni fottuta volta, Lilith.» Alza la testa. I suoi occhi sono a un palmo dai miei. «Io ti prenderò.»

 

 

La prima cosa che notiamo di questo volume è lo stravolgimento delle caratterizzazioni: Jeremia già sul finale del precedente libro mi aveva lasciata dubbiosa, mostrando un lato vulnerabile che mal si adattava a quello crudele che aveva dominato la trama, ma ammetto che nel corso del romanzo le due versioni arriveranno a riequilibrarsi, lasciando ciò che stride ancora solo come testimonianza di un colpo di scena un po’ troppo ricercato. 

 

I suoi occhi si increspano appena, e so che sta facendo un sorrisetto. «Sei così bella,» commenta a voce bassa, facendo vagare gli occhi sul mio corpo prima di incontrare di nuovo i miei. «Sarai il cadavere più bello che abbia mai seppellito, piccola.» 

 

Ma anche Lucifer si presenta come un ragazzo del tutto diverso: dopo il rifiuto di Lilith sembra ora mostrare il suo vero volto, più cinico, combattuto tra gli ordini ricevuti dal capo della Setta (suo padre) e una simpatia che continua a provare per le (un’immagine, comunque, piuttosto lontana dal Romeo che era sembrato inizialmente). Fatichiamo a riconoscere in questo ragazzo manipolatore e deciso a uccidere Sid lo stesso che intendeva stare con lei e rivendicarla a tutti i costi in seguito al patto di sangue. Le sue azioni sono ora più complesse e altalenanti: sa che non ci sono più scappatoie per poter tenere Lilith al sicuro, tuttavia continua a giocarci per un po’ come se fosse una “cosa sua”; non vuole ucciderla subito, e questo alimenta un po’ di tira e molla nella loro relazione, che viene ulteriormente strattonata dall’atteggiamento infantile e promiscuo di lei, che continua a usare il sesso per mantenere il controllo sugli uomini e come antistress.

 

«Volevi di nuovo il suo cazzo dentro di te, Lilith?» «Cosa vuoi da me?» chiede, e la sua voce, per l’ennesima volta… Mi allontano dal letto, mi infilo le mani tra i capelli e li tiro, mentre chiudo gli occhi per un minuto. Cosa voglio da te? Tutto. Ogni fottuta cosa. La tua vita. Il tuo cuore. La tua cazzo di anima. Tutto quanto. Lo voglio. Voglio te. Coperta del mio sangue, legata a me nel tuo. 

 

E un po’ su questo mi soffermo, con la nota a margine che purtroppo io sono un po’ allergica agli atteggiamenti “da Young Adult” poco chiari, poco coerenti e troppo impulsivi. Lilith ha un modo di fare difficile da condividere in molti momenti (anche se, a conti fatti, notiamo che quella prudenza nel concedere fiducia e nell’abbracciare l’amore è ben giustificata). Non si capisce cosa voglia fare con Lucifer e cosa pretenda da lui: pur riconoscendo l’attrazione, pur avendo scoperto che i motivi per cui lo odiava erano infondati, pur essendo tremendamente gelosa, continua ad avvicinarsi per poi fuggire.

Il senso di possesso che avvertono reciprocamente scatena ondate di gelosia in entrambi i versi; nonostante questo si rifiutano di ritenersi una coppia.

Ne scaturiscono un sacco di tira e molla dovuti sia alla giovane età che all’insicurezza su quello che vogliono. E naturalmente il loro animo danneggiato e il background familiare da film horror non aiutano.

 

Qualunque cosa accada tra di noi, ovunque andrà a finire questa storia…» Le alzo il mento, avvicinandomi a lei. Sbatte le palpebre e mio Dio, la voglio in ginocchio, a rivolgermi questo identico sguardo. «Qualunque cosa accada, Lilith, che tu mi odi o no, anche quando non riuscirai nemmeno a sopportare di vedermi, quando te ne andrai via da qui e ti verrà voglia di scoparti tuo fratello solo per vendicarti di me…» La stringo più forte. «Io sono tuo. E tu sei mia, cazzo.»

 

 

A differenza del primo libro, abbiamo finalmente dei capitoli nei punti di vista dei tre protagonisti. Questo ci aiuta non solo a entrare meglio nella loro mente e nei loro sentimenti, ma anche a dipanare appena il fitto mistero alla base del loro legame.

Le nuove rivelazioni ci danno anche una chiave di lettura per interpretare con altri occhi i fatti passati: quello che pensavamo di aver capito nel primo libro viene quasi del tutto rovesciato. Eventi dimenticati stanno riemergendo e ci svelano un legame più profondo di quello che immaginavamo tra Lucifer e Lilith, e che addirittura giustifica l’esito di una assurda notte di un anno prima. Inoltre, sappiamo che né Sid né Lucifer sono del tutto ignari dell’enigma. Se il focus nel primo libro era contendersi Sid, nel secondo è farle scoprire o rivelare la verità. 

Tuttavia, anche se iniziamo a scoprire pezzi, rimangono ancora molte cose da comprendere e da combinare prima di svelare il puzzle finale e, nei due libri a venire, le carte potrebbero essere mescolate ancora una volta.

 

«Non farlo,» sussurra col labbro tremulo. Le faccio scorrere un dito lungo la schiena e lei rabbrividisce, a quattro zampe com’è nel nostro soggiorno. «Non fare cosa?» «Non farmi più del male.» Chiudo gli occhi per un secondo, cercando di riprendere il controllo. «Non so come smettere,» ammetto in tutta sincerità, guardandola di nuovo negli occhi. E non lo so davvero. 

 

Una piccola postilla insofferente: si continua a riproporre il trito cliché dell’abuso di alcool e/o droghe, per dimenticare o divertirsi, come artificio per dare una svolta improvvisa alla trama; guarda caso è la protagonista femminile che si ubriaca (facendo la figura della donna “beta”, incapace di tenere il controllo su se stessa), perde lucidità (facendo la figura dell’imprudente) finendo vittima delle vicende più disparate o peggio per fare cose stupide (facendo la figura della scema).

 

È così bella che non posso credere che il mondo l’abbia masticata e sputata come ha fatto. Non succede così spesso alle belle persone. O forse sì, e io sono troppo coglione per accorgermene, perché i Dannati non vengono mai masticati. Ma Sid… Potrebbe ingoiarmi per intero. «Che problemi hai?» le chiedo. «Ti sei intrufolata a casa mia dopo essere scappata via da me e hai provato a scoparti di nuovo il mio migliore amico. Di che cazzo sei arrabbiata?» 

 

 

A causa dei temi trattati piuttosto forti, quali prostituzione minorile, incesto, abusi e violenze brute, ho assegnato un punteggio di 4 alla violenza.

Per quanto riguarda invece la passione, non sono tantissime le scene propriamente erotiche, ma la passionalità, l’intensità dei sentimenti e dell’attrazione permea tutto il romanzo, che rimane quindi molto potente sotto questo punto di vista.

 

«Sei mia,» sibilo di nuovo contro la sua gola, «e non andrai da nessuna cazzo di parte.» Mi succhio la sua pelle fra le labbra, ben conscio che le lascerò un livido. «Ci siamo intesi? Troveremo una soluzione, e tu puoi odiarmi e puoi farmi del male, ma non lasciarmi.» La bacio per alleviare il morso. Mi si stringe la gola. «Per favore, Sid, non lasciarmi.»

 

 

 

 

 

 

 

 

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