Recensione: L’ultima imperatrice – Serie: “Interdependency” #3 di John Scalzi
Titolo: L’ultima imperatrice
Serie: Interdependency #3
Autore: John Scalzi
Genere: Fantascienza
Editore: Fanucci
Data di pubblicazione: 24 Giugno 2021
Il collasso dell’impero
Lo stallo dell’impero
L’ultima imperatrice
Il collasso del Flusso, il percorso interstellare tra i pianeti dell’Interdipendenza, è accelerato. Interi sistemi stellari – e miliardi di persone – stanno per essere tagliati fuori dal resto della civiltà umana. Le previsioni scientifiche sono concordi: il crollo è imminente… eppure, anche se l’evidenza è ovvia e insormontabile, molti cercano ancora di razionalizzare, ritardare e trarre profitto da questi ultimi giorni di uno dei più grandi imperi che l’umanità abbia mai conosciuto. L’imperatrice Grayland II ha finalmente strappato il controllo del suo impero a coloro che negano la realtà di questo crollo. Ma il “controllo” è una cosa sfuggente, e anche se Grayland si sforza di salvare il maggior numero dei suoi abitanti da un isolamento impoverito, le forze che si oppongono al suo governo daranno un’ultima spinta disperata per detronizzarla e prendere il potere, con ogni mezzo necessario. Grayland e il suo elenco sempre più corto di alleati devono utilizzare ogni strumento a disposizione per salvare sé stessi e l’intera umanità. Eppure, tutto ciò, potrebbe non essere sufficiente. Grayland diventerà la salvatrice della sua civiltà… o l’ultima imperatrice a indossare la corona?
Ben trovate care Fenici, il romanzo di cui vi parlerò oggi è ambientato in un futuro lontano, tra distese di galassie e intrighi imperiali, corporazioni e casati nobiliari, fino a portarci a un tragico collasso dimensionale. Di che cosa parliamo? È presto detto.
Il casato Wu ha da sempre fornito i natali agli imperatori e imperatrici che si sono succeduti alla guida delle corporazioni. L’ultima sovrana Grayland II deve purtroppo affrontare un momento molto drammatico: le correnti dimensionali che garantiscono lo spostamento tra un sistema e l’altro stanno per collassare. L’isolamento dei vari settori potrebbe causare la loro estinzione, poiché ogni corporazione nel corso del tempo si è specializzata nella produzione di un singolo articolo. L’unico sistema completo nei generi di sostentamento per il popolo residente è quello comprendente il pianeta Fine. Lo scopo di Grayland II è trasferire lì il maggior numero di popolazioni possibili. Ad aiutarla lo scienziato Marce, suo fidanzato. Purtroppo i nobili non appoggiano i suoi alti ideali, volendo prima assicurarsi una loro postazione nel luogo in questione. I suoi antagonisti cercano quindi di eliminarla in ogni modo possibile e immaginabile, alleandosi contro di lei. L’imperatrice però ha i suoi assi nella manica, degli amici fidati e un sistema computerizzato in grado di evocare tutti gli imperatori del passato attraverso la stanza della memoria. Quale sarà il destino della confederazione? L’imperatrice riuscirà nel suo intento, oppure avranno la meglio i nemici?
Ironico, divertente, interessante, imprevedibile, questo libro mi è veramente piaciuto. Non il solito romanzo sci-fi molto pragmatico e tecnico, ma una storia dinamica e particolare che tra continui colpi di scena e momenti di commozione, ci porterà a conoscere una nuova dimensione e realtà. La nostra amata Terra sempre nel sottofondo, come copertina di Linus, ricorda ai lettori che tutto ha sempre origine da qualcosa ed è molto bello pensare che noi possiamo essere quel qualcosa. Ho amato il personaggio dell’Imperatrice. Profonda e pragmatica ha sempre messo l’interesse del suo popolo davanti a ogni cosa, anche dinanzi al suo grande amore. Commovente la scena della proposta di matrimonio di lei, dolcissima la reazione di lui. Il personaggio che più ho adorato è Kiva Lagos. Dissacrante, esuberante a tratti forse un po’ volgare, ma sempre un passo avanti rispetto ai suoi nemici, si ritrova a capo del casato Nohamapetan a causa del tradimento e del tentato omicidio dei precedenti esponenti. Sarà poi lei la chiave per la risoluzione di molte problematiche della storia. Nadashe è la classica cattiva: subdola, meschina, bugiarda e piuttosto scaltra. Ma anche da lei avremo molte gioie, essendo il deus ex machina sul quale si svolgono i maggiori eventi.
Unico neo, avrei gradito qualche descrizione in più dei luoghi, delle corporazioni, ma nel complesso direi che si tratta di un libro dalla trama completa e dalla buona struttura.
Vi invito a leggere quindi questo sci-fi di buona qualità, non ve ne pentirete.
A presto mie Fenici.