Recensione: L’ultimo ballo di Liz Tyler

Londra, 1817
Tutto quello che Vivian ha intenzione di fare è riprendere a danzare, partecipare alle feste e gettarsi gli ultimi anni di malattia finalmente alle spalle. Ha attraversato le tenebre, ma l’oscurità in cui ha vissuto è stata all’improvviso squarciata dal languido bacio scambiato con Lord Everleigh. Lui ha fama di essere un lupo solitario dal cuore di pietra, e allora perché Vivian trova così difficile resistergli? Quando il loro incontro segreto in carrozza viene però alla luce, per preservare il proprio onore lei si troverà costretta ad accettare la sua proposta di matrimonio. In questo modo forse avrà salva la reputazione, ma metterà definitivamente in pericolo il proprio cuore.

L’amore che trionfa in modo totalizzante, come in questo romanzo, mi lascia sempre un senso di dolcezza e appagamento che perdura anche alla fine della lettura. Inizialmente questo libro non mi aveva preso molto, ho arrancato un po’ ma in seguito le cose sono cambiate.

Vivian Darius è una nobildonna sincera, buona e innamorata dell’amore. Figlia unica ha un rapporto particolare con i genitori, entrambi infatti sono molto preoccupati per la sua salute e non le permettono di uscire, di frequentare persone o di fare alcunché; prova in ogni caso un forte affetto per loro e molta riconoscenza. Dopo un incidente di cavallo infatti  non riesce più a riprendersi e la sua salute diventa cagionevole. A nulla servono i vari rimedi dei dottori e lei è rassegnata all’idea di avere ancora pochi mesi di vita. Riesce a convincere Mavis (la sua governante e amica) a uscire per una passeggiata ed è in questa occasione che incontra il visconte Everleigh. La ragazza desidera vivere pienamente l’ultimo periodo che le rimane e chiede allo sconosciuto appena incontrato di donarle il primo bacio; questo incontro sarà per entrambi l’inizio di una nuova vita. Mavis diventa amica di Mrs Rush, la governante del visconte, che le consiglia di rivolgersi a una maga che conosce da molto tempo,che potrebbe aiutarla per la salute della ragazza.

Le due donne decidono di incontrarla e ricevono un rimedio, il pagamento non riguarderà il denaro ma l’obbligo di sposare il visconte. Inizia così il piano di Vivian per convincerlo a diventare suo marito.

La ragazza infatti con il nuovo medicinale si sente meglio e non riesce a dimenticare la sensazione che ha provato con quel bacio. Mette in atto una serie di discorsi motivazionali e improvvisate a casa dell’uomo che non portano però al finale sperato, le cose infatti peggioreranno prima di migliorare.

Il Visconte Everleigh è un uomo dedito al lavoro, non cerca una moglie, è garbato, gentile ma piuttosto diretto. Ha un fratello minore con cui non parla da anni, la madre è una figura che ricorda con distaccato affetto e i rapporti con il padre, dopo la sua dipartita, sono precipitati soprattutto a causa della costante presenza dell’amante di lui. Il nonno materno era in assoluto la sua persona preferita: lo spronava a essere migliore, gli dava l’affetto che non riceveva dai genitori e faceva da cuscinetto nei battibecchi con il fratello. Cresciuto in un matrimonio di convenienza e senza amore non crede che questo possa essere diverso. L’incontro con Vivian cambia le cose, si sente intrigato fin da subito dai modi schietti della ragazza e ripensa spesso al loro bacio anche se non ne capisce il motivo.

Ho trovato particolare questo romanzo perché secondo me era scontato dovessero stare assieme e non capivo la ragione per cui entrambi si sabotassero nonostante fosse palese  l’attrazione fra loro. Ho apprezzato come la passione in questo caso sia stata il catalizzatore per far capire al protagonista che il sentimento che provava non era semplice lussuria ma vero e sincero amore. I battibecchi dei due protagonisti, i loro baci rubati e le corse in carrozza mi hanno fatto amare ancor più il finale. Il momento della dichiarazione d’amore del visconte è stata una scena meravigliosa da leggere.