Recensione: “L’ultimo Pendragon” di Samuel Miglio
TITOLO: L’ultimo Pendragon
AUTORE: Samuel Miglio
EDITORE: self
SERIE: Le cronache di Vahel
GENERE: Fantasy
Le cronache di Vahel racconta la storia dei discendenti del leggendario Re Artù.
Camelot non è più il prospero regno che era ai tempi dei Pendragon, ora un tiranno ha usurpato il trono e il popolo è allo stremo.
Gli ultimi figli del drago sono l’unica speranza rimasta.
La storia narrata è piena di riferimenti alla letteratura di genere. I personaggi vedranno sconvolte le loro vite apprendendo verità su loro stessi inimmaginabili.
Lo scrittore ha aggiunto un tocco di soprannaturale, facendo sì che gli dei interferiscano nella vita degli uomini con profezie e figli semidei.
La scrittura è scorrevole e la storia narrata è originale per via dell’altro mondo che i protagonisti devono raggiungere per salvare il proprio.
Ci sono draghi, fenici da combattimento con gli Elfi Neri in groppa che seminano il panico, nani, fate, maghi potenti, evocatori degli elementi naturali, signori oscuri, gemme da ritrovare, una certa spada nella roccia, fanciulle sveglie e determinate, giovani principi coraggiosi.
Il personaggio che ho apprezzato di più è Miharae, la giovane dal passato travagliato con un padre orribile e irascibile, sempre pronto a punirla.
Lei ha un carattere forte, è determinata e senza paura, avrà un’evoluzione incredibile nella storia, apprendendo anche chi è in realtà.
Con l’ultimo Pendragon saremo catapultati in un racconto magico dove ogni azione, ogni avvenimento, ogni personaggio è ben caratterizzato e tutti sono uniti da un unico destino.
Traspare dalle pagine la dedizione che l’autore ha messo nella storia, creando un mondo ancora tutto da scoprire.
Ha saputo ben dosare l’azione con la parte romantica della storia, con momenti di leggerezza e amori timidi e pronti a sbocciare.
Un romanzo che consiglio a chi ama le antiche leggende con un pizzico di modernità.