Recensione: “L’Ultimo Re” di Bernard Cornwell
Terra degli Angli, 866: una terra divisa in piccoli territori guidati da sovrani barbarici. Uomini feroci, vichinghi, guerrieri del Nord arrivano per razziare, uccidere, conquistare. Il giovane Uhtred, erede al titolo di aldermanno di Bebbanburg, dopo la morte del padre viene adottato dal re normanno Ragnar: in pochi anni impara a battersi con coraggio e ad andare per mare, e diventa per Ragnar come un figlio. Ma l’intrigo, la passione e infine il tradimento riportano Uhtred dal suo vecchio precettore, che lo presenta all’unico sovrano in grado di opporsi agli uomini del Nord: Alfredo, che un giorno verrà chiamato il Grande. Ma per riconquistare il suo titolo, Uhtred dovrà affrontare il nemico in campo aperto.
Tutto è iniziato quando ho visto qualche puntata di The last kingdom. Un telefilm molto bello che vi invito a guardare dopo aver letto le nostre recensioni.
Incuriosita, sono andata a cercare se la storia fosse originale o ispirata da qualche romanzo. Ed è così!
La serie è tratta dai libri di Bernard Cornwell e precisamente dal ciclo “Le cronache dei sassoni”. Il primo volume “L’ultimo re” racconta le prime avventure del nostro Uhtred.
Come ogni libro è molto più descrittivo e circostanziato della serie televisiva. Ecco perché a tratti è risultato un po’ noioso, anche se ha una sola enorme pecca dal mio punto di vista. È narrato al passato!
Ora chi ha visto la serie (almeno la prima come me) sa quale destino attenda Uhtred, ma se uno leggesse il libro, senza sapere nulla, questo modo di narrare andrebbe a levare qualsiasi suspense sulle sorti del protagonista, che deve invece affrontare un percorso irto di pericoli e rischiare la sua vita più di una volta.
A parte questi effetti negativi, il romanzo è scritto piuttosto bene e le notizie dettagliate, regalate dallo scrittore, fanno entrare in quel mondo così spartano e diverso dal nostro. Le descrizioni sono minuziose e, malgrado sia un mondo violento, non le ho mai trovate raccapriccianti. L’autore fa capire bene le situazioni senza bisogno di aggiungere particolari truci o soffermarsi troppo sugli aspetti più sanguinolenti.
Di certo Cornwell ha conquistato una fama mondiale non a caso, e le vicende del protagonista sono molto appassionanti. La serie di libri iniziata nel 2004 è ancora in corso e questo a testimonianza di quanto essa, evidentemente, è amata nel mondo.
Non essendo un’esperta non mi posso esprimere sulla coerenza storica, ma un’approfondita disamina finale da parte dell’autore fa capire come dietro al libro ci sia uno studio approfondito dei fatti narrati, degli usi e costumi. Un valore aggiunto non da poco!
Non aggiungerò altro lasciandovi, se vi attira il genere storico, al piacere della lettura e alla compagnia e filosofia del protagonista.
“Perché io sono Uhtred, il conte Uhtred, Uhtred di Bebbanburg, e tutto è in mano al destino.”