Recensione: “L’uomo di ghiaccio” di Simona Diodovich
Buongiorno Fenici, oggi Tracy ci parla di “L’uomo di ghiaccio” di Simona Diodovich
Nicholas Guerin è braccato da tutti. FBI, CIA e killers professionisti gli danno la caccia. Chi è stato tradito da lui, lo vuole più morto dell’FBI stesso.
È una caccia spietata. Lui sa di potercela fare, finché non minacciano la sola persona che lui abbia mai amato e che non vede da dieci lunghi anni: Maria.
Il tempo per salvare lei, e sfuggire a chi lo vuole morto o in un penitenziario di massima sicurezza, è tutto ciò che serve a Nicholas. Ritrovarsi di fronte quel viso, che lui ancora adesso vede ogni notte nei suoi sogni, è la parte più difficile.
Lei non ha paura di lui. Maria lo segue. È bellissima come ricordava. Il suo profumo è buono. Com’è riaverla tra le braccia dopo tutto questo tempo? La condanna è correre per salvarsi la vita, la salvezza è avere lei al suo fianco. Al resto penserà poi. È in grado di fermare tutti e lo farà.
Ecco un libro, che quando lo finisci, ti fa dire solo: WOW!
È uno di quei romanzi che ti prende dalla prima pagina e vai avanti dicendo: adesso leggo ancora qualche pagina, e poi lascio… E invece arrivi alla fine, col fiatone e il batticuore.
Se mi è piaciuto?
Adesso vedo di spiegarvelo, senza ovviamente fare spoiler. Altrimenti, che “suspance” sarebbe?
Si parte subito con la cattura di un noto criminale, un killer ricercatissimo, da parte dell’FBI: Nicholas Guerin.
Sembra che l’impresa, impossibile a tutti, sia stata finalmente realizzata, in barba a tutti quelli che gli danno la caccia, come CIA e i killers del suo boss, Warren Sinclair, a cui ha portato via qualcosa di molto prezioso.
Se pensate che il nostro Nicholas renderà loro la vita tanto facile… beh, dovrete ricredervi, perché sin dall’inizio fa capire che è uno di quei soggetti che non sa cosa significhi arrendersi.
È motivato, in una maniera quasi maniacale, nel non farsi trattenere né dalle forze di polizia, né tantomeno da prezzolati tagliagole che vogliono, non solo ciò di cui si è impadronito, anche la sua testa.
È stato il braccio destro per dieci anni di un notissimo criminale, diventando il terrore di compagni e nemici, conquistandosi il soprannome di “uomo di ghiaccio”.
“Nick era di spalle al vicolo. Ci mise un secondo di più per capire cosa succedeva. Si voltò di scatto mentre sentiva lo sparo e gettò al suolo Parker, spingendolo verso il basso.
Contemporaneamente sparò una crivellata di colpi sul corpo del killer.”
E bastano i suoi magnetici occhi azzurri, che diventano color lama tagliente quando è arrabbiato, a far scappare ben più di una persona… tranne LEI.
Lei, Maria, sua ex ragazza, quando erano poco più che adolescenti. Si sono amati di una passione folle e di un sentimento che riempiva loro il cuore. Si sono cercati, trovati, lasciati.
Nicholas è sparito dieci anni prima, lasciandola senza una spiegazione, senza un motivo, in una prostrazione che l’ha fatta disperare. Ma è una donna forte, Maria, arguta, caparbia, anche se ritrovarselo davanti, dopo tanto tempo, è un colpo talmente potente che non la fa respirare.
«Nick?»
«Sono davvero io, sì.»
Maria avanzò di un passo «Sei tornato…»
«Sì. Sono tornato per te.»
«Per me?»
L’uomo accennò un sorriso. Fu allora che una rabbia improvvisa montò nel suo corpo e lo schiaffeggiò sulla guancia con tutta la forza che aveva.
«Come cavolo ti permetti? Dopo dieci anni?»
Sarà stato anche il botto dell’esplosione della sua auto, diventata improvvisamente una palla incandescente in un parcheggio di un supermercato, ma rivedere i suoi occhi, il suo sorriso, le ha fatto atterrare il cuore sul selciato.
L’unica cosa che le dice è che deve portarla via, perché è un bersaglio, senza una spiegazione di cosa stia accadendo e in contro a cosa la porterà.
Il suo matrimonio è il mese dopo, ma Maria si fida di lui, sa che vuole solo proteggerla, anche se non comprende appieno in quale situazione si ritrova, solo per averlo amato, tanto tempo prima.
È una corsa contro il tempo e i nemici, disseminato di colpi di scena, morti, aggressioni… e tanto, tanto, tanto sano sesso.
La cosa incredibile di questo libro è che coniuga scene mozzafiato di sparatorie e imboscate, con scene di sesso bollente, da lasciare in entrambi i casi, col fiato sospeso.
I personaggi sono affascinanti, ben descritti, caratterizzati al punto che vi sembra di essere con loro, di correre sotto un fuoco incrociato di proiettili e di avvertire la consistenza di ciò che accade sulla vostra stessa pelle.
La stile è nitido e scorrevole, ci si riesce a immaginare la situazione in modo anche visivo, soprattutto con i personaggi secondari, che non sono relegati in un angolo, ma partecipano vivamente alle azioni.
L’autrice è stata brava a creare un mondo realistico e cruento, dove la verità non sempre è sinonimo di giustizia, e i buoni sentimenti non hanno l’happy ending.
Ci vorrà perseveranza, ma soprattutto tanta fede nella vendetta, che porterà alla pace dell’anima… o forse alla perdizione eterna?
A voi la sentenza!