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Recensione: “Madmoiselle Coco e il profumo dell’amore” di Michelle Marly

Care Fenici, oggi Emanuela ci parla di “Madmoiselle Coco e il profumo dell’amore” di Michelle Marly

Parigi, 1919: a trentasei anni Coco Chanel è già un’icona di stile e tutte le signore si contendono le sue audaci creazioni, simbolo di una donna moderna, sensuale anche quando indossa i pantaloni. Gli anni di povertà in cui Coco era soltanto Gabrielle, un’orfana abbandonata in un convento, sembrano ormai alle spalle, eppure le sue umili origini continuano a perseguitarla, tanto che il grande amore della sua vita, l’aristocratico inglese Boy Capel, la adora ma non rinuncia a un matrimonio di interesse. Quando Boy muore in un tragico incidente, Coco sprofonda nella depressione, finché, durante un viaggio a Venezia, un impresario russo le offre un fazzoletto che emana il profumo più inebriante che abbia mai sentito: un’essenza realizzata per la famiglia degli zar, e divenuta introvabile dopo la rivoluzione. Coco non ha dubbi: è questa l’eau de l’amour che desidera ricreare in ricordo del suo innamorato. Rientrata a Parigi, nemmeno il turbine di feste e nuove passioni – come quella per il grande musicista Stravinskij – riescono a distoglierla dalla sua ossessione. Sarà l’incontro con il granduca russo in esilio Dmitrij Romanov, con cui fuggirà in Costa Azzurra, a metterla in contatto con un noto profumiere che la accompagnerà nella ricerca della fragranza perfetta. Coco sente finalmente di essere a un passo dal suo obiettivo: la creazione di quello che diverrà il profumo più esclusivo e desiderato di ogni tempo, Chanel N° 5… Un viaggio suggestivo nella Parigi degli anni Venti, sulle tracce di una delle donne più affascinanti e irriverenti del Novecento.

 

Un libro biografico su un personaggio che ha segnato un’epoca nel mondo della moda, e che si è reso complice della liberazione della donna dalle costrizioni del corsetto e dalle gonne lunghe. Questa figura leggendaria è Coco Chanel, protagonista indiscussa della scena sin dal suo esordio nelle passerelle e nel bel mondo Parigino e internazionale. La scrittrice, come in una sceneggiatura televisiva, ci mostra il carattere e la personalità di questa donna forte e tormentata, la cui triste infanzia di orfana l’ha segnata in maniera indelebile, ma che allo stesso tempo è stata anche il propulsore della sua rinascita e del suo successo.

Chanel ci appare come una coraggiosa imprenditrice, un’abile affarista, una spietata virago che nasconde grandi insicurezze e desiderio d’amore.

Proprio il suo rapporto con gli uomini viene analizzato quasi al microscopio, mostrandoci il tragico dolore per l’amante Boy, che Coco non potrà mai dimenticare nonostante le abbia preferito in moglie una ricca ereditiera e l’abbia considerata, fino alla tragica morte di lui, solo un’amante. Quest’uomo sarà l’ossessione di Chanel, e nonostante le sue altre storie d’amore non riuscirà a staccarsene.

L’idea che questo sentimento triste e infelice abbia ispirato la creazione del profumo più famoso del mondo appare molto originale e simpatica, ma un po’ troppo libera… si capisce che dagli abiti al profumo il passo è stato breve.

Nel romanzo si raccontano altre storie d’amore vissute dalla couturière: quella per Stravinskij, che ha ispirato anche un film recente, e quella con il principe russo che la mette sulla buona strada per la creazione del profumo.

Nell’insieme il romanzo non è male, ma, sarà perché ormai si sa quasi tutto di Chanel, oppure perché molti film e documentari hanno parlato di lei approfonditamente, non va oltre una modesta prova nell’aggiungere qualcosa di originale al già visto e già letto. Non mi è piaciuto, purtroppo.

 

 

 

 

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