Recensione “Mai più innamorata” di Cecile Bertod
Daphne è una famosissima autrice di romanzi erotici e per il suo ultimo libro ha appena firmato un contratto con un anticipo da capogiro. Però, dopo aver incassato l’assegno, la sua ispirazione si è come bloccata. Non risponde alle numerose email del suo editore e si barrica dentro casa, fino a quando non decide di ascoltare il consiglio del suo commercialista, che le propone di tornare nel paesino in cui è nata e trascorrere lì qualche giorno in totale relax. Sperando di trovare la giusta concentrazione, Daphne va quindi a Banff, ma le cose non migliorano affatto. Tutt’altro. A renderle la vita impossibile ci pensa Edward, un architetto che ha un conto in sospeso con lei, perché uno dei suoi libri gli ha causato non pochi problemi… Eppure, anche se è difficile da ammettere, Daphne si rende ben presto conto che riesce a scrivere solo quando vede Ed. E lei non intende in alcun modo rinunciare alla possibilità di terminare il suo romanzo…
«Ed, è fondamentale! Devi farla tua, devi trasudare sensualità. Deve perdere la testa tutte le volte che ti vede», provo a fargli capire e a quel punto lo guardo, speranzosa. Almeno questa parte dovrebbe essergli chiara, era di una semplicità disarmante. «Se penso alle condizioni in cui ti ho trovato», rifletto, guardandolo come una mamma chioccia guarda il suo pulcino prima che tenti il primo volo. Di lì a poco Ed si trasformerà da brutto anatroccolo in uno splendido cigno. Mi sento come uno scienziato davanti al suo Frankenstein. Io, Daphne Hayes, sto per fare il primo passo su Marte. Un piccolo agglomerato di terra grezza inospitale che il destino mi ha messo tra le mani, insieme all’abbonamento annuale ad «Arredo Chic». No, dico, non lo trovate elettrizzante? «Ah, be’… Una cosa da nulla. In pratica il vostro uomo ideale è uno schizofrenico con evidenti problemi di bipolarismo», esplode Ed, allucinato, infrangendo i miei sogni di gloria con assoluta crudeltà. «Vediamo se ho capito». Si gratta il mento. «La prossima volta che la incontro potrei salutarla strappandole i vestiti di dosso. A quel punto potrei dirle qualcosa di romantico, tipo: “Guarda che luna magnifica, stasera”, ma senza dimenticare il mio lato sicuro, autoritario», aggiunge, cambiando per un attimo tono di voce. «Quindi potrei, non so, aggredirla inutilmente per manifestare la mia forza, dopodiché la stringerei tra le braccia per rassicurarla». «Hai finito?» «Chiuderei scoppiando in lacrime, in cerca del suo conforto. Non vorrei dimenticare di mostrarle il mio lato emotivo».
Daphne è una scrittrice che ha perso l’ispirazione e, da qualche tempo, non riesce a scrivere niente che abbia un senso. I problemi sorti con la ristrutturazione della casa della sorella, la mettono nelle condizioni di sparire per qualche tempo e sottrarsi alle pressanti richieste della casa editrice, che preme per avere i primi capitoli del nuovo libro da editare, considerando anche il faraonico anticipo già percepito. Cambiare aria potrebbe aiutarla, ma una volta giunta sul posto si scontrerà con Edward, un uomo convinto di avere già organizzato tutta la propria vita e che, improvvisamente, ha visto sconvolti tutti i propri piani. Fidanzato da tantissimi anni, era convinto che il suo rapporto con l’algida Candy fosse perfetto e che niente avrebbe potuto impedire la loro felicità. Ma, improvvisamente, Candy è cambiata, pretende cose che Edward non capisce, è insoddisfatta del suo assente romanticismo. La scrittrice Melody Soyer le ha aperto gli occhi su un mondo di uomini in cravatta che, armati di frustino, promettono notti di passione e il normalissimo Edward, con le sue uscite al pub, le sue serate sul divano a guardare la partita e la sua stanchezza, dopo una giornata passata a lavorare alla loro futura casa, non le basta più. In un attimo, tutti i suoi sogni crollano e lui non può fare altro se non assistere alla fine di un amore durato ben quindici anni, a causa di un uomo inesistente, spuntato fuori dalla mente di un’autrice che è certamente una casalinga frustrata, incapace di trovare un uomo vero. Quando, per puro caso, scopre che Daphne e Melody Soyer sono la stessa persona, in un primo tempo decide di non voler avere niente a che fare con lei, ma Daphne non può permetterlo. Nonostante, infatti, lei lo trovi sia affascinante che detestabile, si è accorta, con orrore, che solo quando litiga con lui riesce a scrivere ancora. Costretta, suo malgrado, a chiedergli aiuto, si troverà coinvolta nel piano di Ed per riconquistare Candy.
Ma non sempre ciò che si desidera è la cosa migliore…
Il blocco dello scrittore più divertente di sempre, scritto con la simpatica ironia di un’autrice talentuosa. Daphne è un personaggio unico e originale, autrice di libri erotici, ha una vita sessuale inesistente, così come quella sociale. Vive chiusa nel suo disordinato appartamento, dimenticandosi di qualunque cosa, compreso il matrimonio della sorella, che grazie a lei risulterà alquanto particolare. Per vendicarsi di averle reso problematico quello che avrebbe dovuto essere un giorno da sogno, la sorella decide di fare alcune costose modifiche alla ristrutturazione della casa, che Daphne si era impegnata a pagare di tasca sua. Come scrittrice ha guadagnato molto bene, ma non ama spendere e l’idea di dover pagare un’enorme piscina proprio non le va giù, ma, ancora di meno, vuole ridare indietro il suo anticipo e pagare una grossa penale. Per questo, è disposta a chiedere a Edward di aiutarla nel momento in cui si accorge che solo in sua presenza l’ispirazione sembra tornare. È divertentissimo vedere Daphne tentare di trasformare Edward nell’uomo ideale, assistere alla sua improvvisa gelosia nei confronti di Candy che, anche se non lo ama, non vorrebbe mai che lui la dimenticasse, rivelandosi egoista e ben lontana dall’apparente perfezione. Così come è divertente scoprire che altre hanno guardato oltre le apparenze e sono disposte a tifare per lei. Peccato, però, che lei non creda assolutamente nell’amore.
Edward è l’uomo normale su cui puoi contare nelle difficoltà della vita, ma anche quello che non si ricorda come eri vestita in una data occasione, che non tiene conto dell’ultima volta in cui ti ha detto che ti ama, perché lui ti ama davvero e perciò dà tutto per scontato, non vede ragione per dirlo in ogni istante e la sua idea di un momento romantico è accoccolarsi sul divano, vicini, e guardarsi la partita. Non può credere che i suoi piani siano stati distrutti da qualcuno che non esiste e rimarrà così tenacemente fedele alla sua idea che il lettore avrà spesso la tentazione di aprirgli gli occhi a forza. Insieme danno vita a una coppia di personaggi davvero straordinari, per un libro che fa ridere e divertire.
Ancora una volta, la scrittura della Bertod regala ore di spasso e romanticismo, in un romanzo che si legge con grande piacere. Una bella caratterizzazione dei personaggi e una trama che, seppur scontata nella storia, risulta comunque originale grazie ai dialoghi estremamente brillanti e scoppiettanti, che non danno un solo attimo di noia. Nonostante, infatti, si intuisca come andrà a finire, il viaggio è così pieno di ironia che non si può mettere giù il libro fino alla fine. E qui, sul finale, l’unica nota triste nei ringraziamenti, in cui l’autrice ipotizza che questo potrebbe essere il suo ultimo libro. Sarebbe davvero un gran peccato, perché sono poche le autrici che riescono a far ridere raccontando una storia romantica e spero davvero che ci possa essere un ripensamento.
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