Recensione: “Make you mine” di Tia Louise – Serie: Believe in love #1
TITOLO: Make you mine
SERIE: Believe in love #1
AUTORE: Tia Louise
GENERE: Romance
EDITORE: Quixote Edizioni
DATA DI PUBBLICAZIONE: 8 Gennaio 2021
Make you mine (SERIE Believe in love #1)
Make me yours (SERIE Believe in love #2)
Stay (SERIE Believe in love #3)
Il migliore amico di mio fratello, un sentimento proibito, una piccola città, una seconda possibilità per la nostra storia d’amore. Una promessa scritta su un sottobicchiere. Una notte in una stanza buia. Grayson Cole era il migliore amico di mio fratello. È stato il mio primo bacio, e non solo. Poi se ne è andato…Drew Harris era solo una ragazza all’ultimo anno di liceo, la sorella minore del mio migliore amico. Dicevano che era troppo giovane per conoscere i suoi sentimenti. Io ero troppo vecchio per provarne per lei, così me ne sono andato per entrare nell’Esercito. Sono passati quattro anni. Perdite, ferite, parole furiose che non potrò mai più cancellare .Sono a casa, ma non sono più lo stesso. Neanche lei lo è. Ora è una donna con occhi blu brillanti, lunghi capelli biondi e splendide curve. Eppure, ha lo stesso dolce sorriso, la stessa bocca sfacciata. Non sono mai riuscito a dirle di no, ma dovrei farlo. Per il suo bene. Lei merita di meglio di quello che sono diventato: segnato e danneggiato. Mi hanno detto di stare lontano da te. Sono andato via per provare a starti lontano…Dio, se ci ho provato. Ora tutto è cambiato. Sono tornato, e farò tutto il necessario per farti mia.»
Ben trovate, Fenici!
Oggi parleremo di Make you mine, primo volume della serie Believe in love di Tia Louise.
Il romanzo s’incentra sulle vicende amorose di Andrea Harris, detta Drew, e Grayson Cole, o più semplicemente Gray, di quattro anni più grande. Lui è il miglior amico di Danny, fratello maggiore di lei, e vive con suo zio nel paesino di Oakville, di cui gli Harris sono una specie di royal family. Fin qui nulla di strano, direte voi, classica trama da romanzetto rosa. Ebbene, il libro non delude affatto le aspettative. Semplice lavorante presso l’officina meccanica di zio Mack, Gray non è ritenuto all’altezza della giovane principessa di cui è follemente innamorato, così passa l’intera vita a cercare di smentire le convinzioni snob e bigotte del capofamiglia. Finito il liceo, frequenta il college della marina militare, prende una laurea in ingegneria civile e, poco dopo, deve partire con Danny per una missione in Africa. In tutto questo, ha una tresca clandestina con Drew: appuntamenti segreti, trombate da ricci e confessioni amorose. Tipico del genere. Ma lui, povera anima reietta, esclusa dalla società del piccolo paesino, cerca sempre di convincerla a uscire con qualcuno che meriterebbe realmente… Una noia epica!
La notte prima della partenza, però, lei gli fa firmare una promessa su un sottobicchiere di carta… un po’ alla Meredith e Dereck di Grey’s Anatomy, con la differenza che il contenuto del post-it, ehm, volevo dire del sottobicchiere, viene tenuto segreto fino alle ultime pagine del romanzo.
Comunque, Gray e Danny partono per la missione, non prima che lo sventurato amante abbia promesso alla ragazza di proteggere il fratello e… indovinate un po’? Danny muore il giorno in cui stanno rientrando dall’Africa. Ah, ovviamente non va dimenticato che poco prima della morte, scopre della sorella e del migliore amico, così parte con la sfuriata e la tiritera su quanto lui sia solo uno straccione inadatto alla principessina di sto ca… vabbè, meglio che mi fermo.
Potrete ben capire che il resto della trama va avanti sui tira e molla di Gray, che la vuole, ma non la merita, eccetera, eccetera, fino ad arrivare al tipico lieto fine. Oh, ovviamente lui diventerà improvvisamente ricco sfondato, più della famiglia di lei e dell’intera Oakville messa insieme, grazie all’eredità dello zio. Ma pensa te!
Trama da manuale per il più classico dei romance. Ad avermi “infastidita”, però, non è stato questo. Ho iniziato a leggere piena di aspettative, anche perché amo i romanzi rosa, gli erotici e tutti quei libri dove amore e passione la fanno da padrone, così come amo i cliché. No, ad avermi annoiata a morte è stato il modo in cui il romanzo è stato scritto. C’è solo una parola che mi viene in mente per descriverlo: banale. La scrittura è scialba e quasi elementare, il lettore viene poco coinvolto emotivamente e anche le scene di sesso lasciano parecchio a desiderare: buttate a casaccio e anche piuttosto volgari.
L’editing, per essere di una casa editrice e non auto pubblicato, è davvero pessimo: virgole tra soggetto e verbo, refusi, verbi sbagliati e grossi errori di battitura. Una vera tragedia, in pratica.
Per non parlare dei personaggi! Insipidi e senza alcuno spessore. Lui è alla stregua di un frignone. Sempre a lamentarsi e a riempirsi di seghe mentali. Voglio capire Il DSPT (Disturbo da Stress Post Traumatico), ma l’insicurezza c’era pure prima. Non fraintendetemi, adoro vedere o leggere di un uomo che piange, non ritengo affatto che mini alla sua virilità, anzi. Ma qui si tratta di veri e propri capricci da bambino dell’asilo.
Drew… che nota dolente… in un periodo storico che ci riempie di protagoniste dal carattere forte, in grado di cavarsela da sole e, soprattutto, VERE, con lei si torna alla donnina degli anni ‘30/’40 tutta casa e chiesa e marito da accudire. Viene molestata due volte e subisce la furia del padre in diverse occasioni senza battere ciglio. Al posto suo un bel calcio negli zebedei non gliel’avrebbe tolto nessuno ai marpioni. Invece no, aspetta sempre l’intervento del principe azzurro senza macchia e senza paura. Insomma, un personaggio privo di personalità e spina dorsale.
Non mi sento di consigliare la lettura a meno di non amare particolarmente il genere o di volersi svagare con meno di trecento pagine leggere e “scorrevoli”.
Alla prossima, Fenici!