Recensione: Malyshka di Elvereth Ahn
Titolo: Malyshka
Autore: Elvereth Ahn
Editore: Self Publishing
Genere: Mafia romance – age gap
Data di pubblicazione: 02 Novembre 2021
Un giorno mi ringrazierai.
Queste sono le parole che Natalya Jurevna Zakharova, figlia di un noto politico candidato alle presidenziali, si sente rivolgere dallo sconosciuto che la rapisce, nel giorno del suo diciottesimo compleanno.
Sguardo indecifrabile e pelle macchiata d’inchiostro, il suo rapitore la confonde.
Per quello che le dice. Per come la guarda. Per gli improvvisi sbalzi d’umore.
Persino per il modo in cui si sente attratta dalle sue tenebre.
Natalya non ha mai provato niente del genere, ma sa di non potersi fidare. La vita le ha insegnato che alle persone piace manipolare, fingere, solo per ferire con maggiore intensità.
E sa che ogni persona custodisce dei segreti, lei compresa. Segreti che, anche soltanto evocati, hanno il potere di distruggere chiunque le si avvicini. Tuttavia, mai si sarebbe aspettata che la sua intera esistenza si basasse sulla menzogna.
Sulla vendetta.
Tutto il suo mondo si rivela finto. Anche l’uomo che sta imparando a comprendere non è chi credeva: sarà proprio lui a svelarle verità nascoste e dolorose. Verità impensabili.
E sarà lui a restarle accanto e a proteggerla dalla minaccia che incombe su di lei.
Una minaccia nata dal sangue, che sarà possibile contrastare solo grazie al sentimento più potente che esista. Più inarrestabile di un antico rancore e dell’odio.
Perché niente è più forte dell’amore vero. Speciale, raro e prezioso.
Come un quadrifoglio.
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«Sei pericolosa.»
«No. Ti sbagli. Non lo sono.»
«Per me lo sei. Sei il frutto dell’albero proibito. Sei pericolosa. E io sono il peggiore dei peccatori.»
Il dolore è bastardo e ingannatore. Si infiltra in fondo al cuore per nascondersi. Silente, resta in agguato. Aspetta il momento giusto per uscire allo scoperto e dilaniarti come la prima volta, promettendo che non sarà mai l’ultima.
(Tratto dal libro)
Care fenici, incuriosita dalla sinossi e ammaliata dalla copertina, ho iniziato la lettura del nuovo romanzo di Elvereth Ahn, un’autrice che mi piace molto e di cui apprezzo lo stile di scrittura e il genere trattato.
Convinta si trattasse del classico mafia romance in cui la protagonista è afflitta dalla sindrome di Stoccolma e si innamora del suo aguzzino, sono rimasta spiazzata quando procedendo nella lettura mi sono imbattuta in un’altra storia.
L’ambientazione è affascinante e fra le mie preferite, siamo in Russia ai giorni nostri e con un incipit a effetto, assistiamo al rapimento di Natalya Zakharova, la figlia diciottenne e intoccabile di un noto politico russo, candidato alle presidenziali e che sembra avere a che fare con la Bratva (la mafia russa).
Aleksej è colui che la rapisce e la conduce in una casa dotata di ogni comodità ma dove è comunque una prigioniera. Niente è come sembra però, le ipotesi sul motivo del rapimento si scontrano con una tremenda verità che metterà in discussione tutta una vita.
Tradimenti, bugie e profondi dolori li accompagneranno in questo viaggio adrenalinico.
È stata una lettura sofferta, ricca di suspense e colpi di scena ma anche di forti sentimenti introspettivi e interazioni psicologiche fra i protagonisti.
La storia ha un’evoluzione continua e pian piano che si scopre la trama le varie sfaccettature di generi rimangono colorate perlopiù da tinte oscure.
La differenza di età fra i protagonisti è interessante perché Aleksej conosce Natalya a quindici anni, nel momento del suo primo vagito ed è amore a prima vista, un amore sincero, pulito, che esce dal cuore e per il quale si è disposti a tutto, anche a morire.
Aleksej è un uomo pregno di valori morali e con una grande forza, sia fisica che psicologica.
La sua caratterizzazione è approfondita e analizzata fino allo sfinimento, perché sul suo passato e ciò che è successo in quel fatidico giorno in cui è nata Natalya, si fonde il percorso di vita, il futuro dei ragazzi e la storia stessa.
Purtroppo però, la fine risulta un po’ pesante perché ripetitiva, e capito il punto avrei gradito una evoluzione più fluida nel rapporto amoroso fra i protagonisti.
Lei è frenata, ha una personalità difficile che ho fatto fatica a inquadrare ma che si scopre pian piano insieme al mistero e a tutti i sordidi retroscena che la circondano.
Dubitare sempre.
Lasciarsi ingannare, mai.
(Tratto dal libro)
Alla fine, risulta chiaro il motivo di questo disagio e della sua arrendevolezza, anche se mi ha infastidito e fatto sudare freddo, tenendomi incollata al libro finché non sono arrivata alla conclusione.
La caratterizzazione dei personaggi secondari è curata alla perfezione, anche perché hanno molta importanza nel racconto e quindi la loro presenza costituisce un ulteriore motivo di distrazione nella coppia che inevitabilmente si ritrova a fuggire, combattere, difendersi da tutti loro.
La lettura è stata impegnativa, molto dolorosa e con parecchi colpi di scena che mi hanno spiazzato e ammaliato, ma alla fine hanno contribuito a farmi apprezzare il libro.
Consiglio la lettura a tutti, non solo alle amanti del genere rosa.
Per Natalya, che temo non si riprenderà più. Ho chiuso il suo vaso di Pandora, come le avevo promesso, ma nel farlo temo anche di averla irrimediabilmente spezzata.
(Tratto dal libro)