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Recensione “Mare di fuoco” di Karen Robards (sequel di “Island Flame” – inedito in Italia)

Lady Catherine Aldley e Jonathan Hale sono una coppia pressoché perfetta e insieme stanno d’incanto, nonostante lei sia una ricca aristocratica e lui un famigerato ex pirata. Ma quando lascia l’America insieme al loro figlioletto Cray per accorrere al capezzale del padre morente in Inghilterra, Cathy scopre che in realtà qualcosa minaccia la sua felice unione con Jon: da una lettera che le viene consegnata dal domestico di famiglia apprende infatti che il suo matrimonio non è valido. Una macchia sulla reputazione degli Aldley! L’animo di Cathy subito si divide tra l’amore per il padre e l’insopprimibile desiderio di tornare tra le braccia di Jon, quando dal passato si riaffaccia lord Harold…

Suo padre era un uomo ricco e lei era la sua unica figlia; era ragionevole presumere che lasciasse tutto quanto a lei. Nel frattempo c’erano tutti quei soldi sul suo fondo fiduciario che aspettavano solo di essere spesi. E Harold aveva un disperato bisogno di quattrini; aveva perso al gioco tutta la sua fortuna, era carico di debiti e assediato dai creditori, se non avesse trovato in fretta i fondi per pagarli sarebbe stato rovinato. Forse l’avrebbe sposata, tutto considerato. Era indubbiamente una donna bellissima e aveva sangue nobile nelle vene, anche se in un certo senso era avariata. Poteva sposarla e poi insegnarle a diventare una mogliettina docile e remissiva, contenta di rimanere nella loro tenuta di campagna, lasciandolo libero di trascorrere tutto il suo tempo in città. Con ogni probabilità gli sarebbe stata così grata per averla elevata alla posizione che le spettava che lo avrebbe assecondato in tutto e per tutto. Sì, forse l’avrebbe sposata.

Nelle prime pagine di questo libro troviamo Lady Catherine Aldley sposata molto felicemente con Jonathan Hale, che ora è proprietario di una piantagione ma che ha un passato ben più pittoresco. Nel primo libro, che non è mai stato tradotto in Italia, infatti,  Jonathan era un feroce e famoso pirata, e tutto ciò che noi veniamo a scoprire è che il padre di Catherine li ha fatti sposare dal capitano di una nave. Peccato però, che il titolo di capitano gli fosse stato revocato e perciò il matrimonio risulta non essere mai avvenuto. La giovane donna lo scoprirà solo quando si dovrà recare in Inghilterra al capezzale del padre che sembra sia in procinto di morire. Jonathan non è potuto andare con lei perché, se mettesse piede sul suolo inglese, verrebbe processato per pirateria; non potendo però resistere lontano dalla donna che ama, viene catturato. Harold, il cugino di Catherine, vede in questo la possibilità di ricattare la giovane donna e farsi sposare, mettendo le mani sulla sua grossa eredità, promettendole la salvezza di Jonathan se lei diventerà sua moglie. Costretta suo malgrado ad accettare, lo sposa per salvare l’uomo che ama, non sapendo che Jonathan è già scappato e che, una volta ritrovata quella che considera una traditrice, la porterà sulla sua nave, dove le farà scontare immaginari torti.

Vorrei poter dire che questo libro mi sia piaciuto, però non è così, e mi sono anche chiesta perché si sia deciso di ristamparlo. Intendiamoci, la scrittura della Robard è bella, ma la figura del nostro eroe fa acqua da tutte le parti. Approfittando di un amica che aveva letto il primo libro in lingua me lo sono fatto raccontare a grandi linee,  scoprendo che ciò che mi aveva disturbato durante la lettura di questo libro accade anche nel primo. Jonathan è un uomo passionale ma anche violento, fin dal loro primo incontro la violenza e lo stupro sono all’ordine del giorno, e viene passato per amore con spiegazioni tipo: “Ti ho dovuto costringere, ma alla fine ti è piaciuto” e purtroppo per la protagonista è davvero così. In questo libro quando lo incontriamo sembra un uomo che si è lasciato alle spalle il passato, molto innamorato di quella che è la madre di suo figlio Cray, e sua moglie da due anni. Eppure quando la trova nella cabina di quello che è diventato suo marito in seguito al  suo sconsiderato arrivo in una nazione che lo aveva condannato a morte, non le permette neanche di dare una spiegazione, si convince  che lo abbia sposato per i suo titolo e non pensa minimamente che questa poveraccia è passata dall’ essere sposata con un uomo bello e affascinante ad uno bruttino, grassotello e viscido per salvare il suo collo dal cappio del boia. La porta sulla sua nave e la costringe a lavorare tutto il giorno per espiare il suo tradimento, prendendosi ciò che vuole la notte, la prima volta la lega persino al letto. Ma non pago di questo ha portato a bordo una donna che lui fa passare come la sua amante, e la tratta con così poco rispetto davanti al suo equipaggio che anche i suoi uomini si prendono delle libertà con lei. Si insultano in continuazione e poi finiscono a letto insieme. Ancora più grave, quando Harold la ritrova, i due “gentiluomini” fanno un patto: Harold riporterà in Inghilterra quella che è ancora sua moglie e lui terrà suo figlio Cray, riportandolo alla piantagione. In conclusione, Jonathan è un uomo geloso, che non esita ad usare ciò che ha imparato del corpo della moglie contro di lei, testardo fino all’eccesso, e incapace di ascoltare chiunque se non il suo caratteraccio e questo nonostante sia un uomo di trentasette anni; l’unica qualità positiva è che è anche disposto a rischiare la vita per lei. E non è che il personaggio di Catherine sia migliore, almeno per il sessanta per cento del libro, ha il carattere di un’ameba: lui la umilia, lei lo insulta, e poi finisce nel suo letto non senza prima avere opposto un minimo di resistenza perché lui la maltratti un pochino, dopodiché si ricomincia. Ma non appena le viene strappato suo figlio…diventa un’amazzone, prende a pesci in faccia Harold che probabilmente teme per la sua incolumità, se ne libera e si getta all’inseguimento… e il resto proprio non ve lo racconto nel caso questo libro vi ispiri.

Nell’anno di uscita 2004 questo libro era senza dubbio un romanzo abbastanza hot, con scene passionali abbastanza descrittive ed intense, la trama ha un ritmo discreto e accadono parecchie cose, peccato che i personaggi e il loro comportamento abbiano, almeno nel mio caso, rovinato gran parte della lettura, lo ricordavo come un libro che non mi era piaciuto e la rilettura dopo anni non mi ha fatto cambiare idea, salvo solo la scrittura dell’autrice che è fluida e scorrevole.

 

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