Recensione: “McFarland’s Farm” di C. Cardeno
Storie emozionanti. Solidi legami. Amore eterno.
Il ricco e attraente Lucas Reika vive la sua vita come una festa, passando da un bar e da un uomo all’altro. Facendosi beffe della richiesta di iniziare a guadagnarsi da vivere da parte del padre, proprietario di numerosi ristoranti, seduce invece un cuoco molto apprezzato del loro locale di punta. Ciò spinge il genitore a dargli un ultimatum: può perdere l’accesso al denaro di famiglia o andare a vivere nel bel mezzo del nulla insieme a un uomo per cui prova segretamente un profondo desiderio.
Jared McFarland, uomo riservato e gran lavoratore, ama la sua fattoria ai margini di Hope, in Arizona, ma vorrebbe avere qualcuno da cui tornare a casa alla fine delle sue giornate. Per fare un favore a un amico accetta di ospitare l’uomo per cui ha una cotta da molto tempo. Ma quando Lucas invade il suo cuore oltre che i suoi spazi, deve decidere quanto di se stesso è disposto a rischiare, e se può offrirgli abbastanza da farlo rimanere lì dopo la fine del castigo del padre.
Fonte della trama: Triskell Edizioni
«Sai costruire un mobile?»
«Ho fatto io i mobiletti e il tavolo da caffè nel soggiorno, il mio letto e i comodini, e anche il portico là fuori. Tutto con legna di recupero.» Jared sorrise, e quella visione gli tolse il fiato. «Credo di potermi occupare di un ripiano per la stampante.»
Lucas dovette mordersi il labbro per impedirsi di chiedergli di farlo nudo davanti alle finestre dell’ufficio per poterlo guardare. E masturbarsi.
La fattoria di Mc Farland è un racconto romantico, che scivola via senza particolari conflitti né ardui ostacoli da superare.
In seguito a una punizione inflittagli dal padre, Lucas, ragazzino viziato e ribelle, si trova a dover convivere con Jared e a lavorare nella sua fattoria. Entrambi, segretamente, nutrono un interesse reciproco mai confessato, e basta la vicinanza stretta per far scattare l’attrazione tra loro. A causa delle differenze caratteriali e di maturità, questo comporta inizialmente delle aspettative e delle interpretazioni differenti sullo stato del loro rapporto. Tuttavia, presto la relazione si sviluppa in modo sempre più completo, abbracciando non solo la sfera intima ma anche altre di tipo affettivo. Da lì a desiderare qualcosa di più stabile il passo è breve.
I due personaggi sembrano avere una caratterizzazione fluttuante, costruita per assecondare una trama dallo svolgimento troppo lineare: Lucas, presentato come ragazzino viziato con molta esperienza in fatto di uomini, si trasforma in un verginello ansioso di sperimentare cose nuove, che si innamora in un attimo. D’altro canto, Jared, descritto come uomo dalla morale solida e tutta d’un pezzo, si concede facilmente a un sesso che sembra di convenienza.
È un racconto piacevole, che nel finale sembra però affrettato. Si dedica il giusto spazio all’evoluzione di un rapporto attraverso cui questi due ragazzi si svelano, si innamorano e si confessano l’interesse reciproco, mentre in un attimo si passa poi alla convivenza e alle dichiarazioni di amore eterno.
La storia sembra che si concluda sul più bello, lasciando irrisolte alcune questioni che erano state rappresentate come piccoli ostacoli alla loro relazione: vivere in campagna sarà effettivamente noioso per Lucas? Cosa succederà una volta che confesseranno tutto al padre e alla sorella? Possibile che nessuno dei due uomini abbia un seppur minuscolo difetto caratteriale, qualcosa che renda la convivenza o il rapporto più pepato e meno manualistico?
Una storia piacevole, in conclusione, ma nulla di più.
«Non è quello che volevo dire. È ovvio che voglio andare a letto con qualcuno» si corresse Jared. «Quello che intendo è che non voglio solo andarci a letto. Voglio tutto con lo stesso uomo.» Si infilò le dita tra i capelli. «Non con uno qualsiasi. Maledizione.»