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Recensione: “Mi appartieni” di Johanna Lindsay (serie Cardinia #2)

Care Fenici, oggi Lucia ci parla di un libro storico bellissimo: “Mi appartieni” di Johanna Lindsay (serie Cardinia #2)

Pur di vedere accasata la terzogenita Alexandra, bellissima e impetuosa, il barone Constantin Rubliov ha combinato con l’inganno il suo matrimonio con il figlio del vecchio amico Simeon Petroff, morto da anni. Il barone è ben cosciente che per la figlia il matrimonio rappresenta una forma di costrizione inadatta al suo temperamento ribelle e volitivo, ma pensa che un uomo capace di tenerle testa potrebbe indurla a cambiare idea, facendo breccia nel suo cuore. Non immagina, però, che a tener testa ad Alexandra giunga dalla Cardinia il giovane e riluttante conte Vasili, intenzionato a comportarsi da perfetto mascalzone pur di rompere l’antica promessa. E così…

«Anna, amore mio, quel “tesorino”, come la chiami tu, ha venticinque anni suonati. È un po’ troppo grande per le follie cui abbiamo appena assistito. Lo sai meglio di me. A quest’ora dovrebbe essere già sposata e madre di una nidiata di bambini. Le sue due sorelle non hanno avuto alcuna difficoltà in tal senso. Lydia mi ha dato cinque nipotine ed Elizaveta ha avuto tre bambine prima di rimanere vedova. Perché è tanto difficile sistemare la mia figlia minore?»

Anna pensò bene di non far cenno alla indecorosa franchezza di Alexandra, che tanto scandalo aveva suscitato inducendo lo zar Nicola a bandirla, quanto meno ufficiosamente, da San Pietroburgo. Se glielo avesse ricordato, aveva paura di scoppiare a ridere, come accadeva tutte le volte che le tornava in mente il ricevimento a palazzo Romanov, allorché la principessa Olga si era lamentata con la ventina di ospiti seduti alla sua tavola del fatto che, per quanti sforzi facesse, non riusciva proprio a smettere di ingrassare. Nel sentirla, Alexandra aveva candidamente suggerito, animata dalle migliori intenzioni: «Ma, signora, se la smetteste di rimpinzarvi di bignè e panna acida, riuscireste a perdere almeno un paio di chili.» Dato che la principessa si stava ingozzando di quelle leccornie in quel preciso momento, non c’era da stupirsi che i convitati avessero preso a tossicchiare nei tovaglioli o a guardare sotto il tavolo, fingendo di cercare qualcosa che avevano inavvertitamente lasciato cadere, nel disperato tentativo di nascondere le loro risatine.

Con questo nuovo divertente capitolo ritorniamo in Cardinia, dove Re Stefan e la sua Regina continuano a essere felici e innamorati. Il bellissimo cugino del Re, nonché capo delle sue guardie del corpo, il Conte Vasili Petroff, continua imperterrito a mietere cuori femminili, ma la sua pace di scapolo sta per finire: il Barone Rubliov gli fa infatti sapere che un contratto di fidanzamento stilato fra lui e il padre di Vasili morto da tempo, lo lega a sua figlia Alexandra e che è giunto il momento che lui vada a prendere la sua promessa. Vasili parte, intenzionato a fare in modo che la giovane donna che deve sposare rinunci al matrimonio, e per questo, si impone di essere odioso e altezzoso, nonché un perfetto nobile smidollato. Quello che il giovane Conte Petroff non sa però, e che la donna che dovrebbe sposare è quanto mai originale e non intende sposare proprio nessuno, dato che il suo cuore appartiene a un giovane diplomatico conosciuto anni prima. Tuttavia per Alexandra l’onore della sua famiglia è tutto, e per questo non può venire meno alla parola che il padre ha dato al posto suo, ma è decisa a fare in modo che sia il fidanzato a fuggire, sconvolto dalle sue rozze maniere e dal suo linguaggio sboccato. Mentre Alexandra dà il peggio di sé tentando di rallentare il viaggio in ogni modo, Vasili è completamente allibito di fronte a questa donna bellissima, abilissima amazzone, ma dalle maniere tanto grossolane, che ha allevato dei meravigliosi cavalli arabi, che lei chiama i suoi “bambini”. Non si sopportano eppure, inspiegabilmente, sono attratti l’uno dall’altra, anche se la commedia che stanno recitando impedisce loro di vedere la verità e di conoscersi, e solo quando sembra che niente più li leghi, Vasili si accorgerà di volere nella sua vita quella ragazza così unica e originale.

Due personaggi davvero straordinari che danno vita ad una storia spumeggiante di amore/odio che strappa più di una risata; i dialoghi fra i due sono spettacolari e la loro storia d’amore è davvero originale. Alexandra ha fatto di tutto per rimanere fedele a un amore giovanile che, scoprirà poi, è esistito solo da parte sua: per evitare i tanti pretendenti attratti dalla sua formosa bellezza e dalla ricchezza del padre, ha scelto di sembrare una donna priva di tatto, facendosi cacciare dalla corte dello Zar per le sua incapacità di tacere, e girare poi in compagnia di cosacchi che le sono estremamente fedeli non ha giovato alla sua reputazione, così come allevare personalmente i suoi amati cavalli, e vestirsi quasi sempre con i calzoni. In realtà è una donna colta e raffinata, capace di indossare gli abiti come una regina, e di conversare con chiunque; nonostante tenti in ogni modo di evitare questo fidanzamento, non può fare a meno di trovare Vasili bellissimo e affascinante ma è anche convinta che sia incapace di essere fedele. Vasili, da parte sua, per la prima volta si trova di fronte ad una donna che non gli cade ai piedi, che anzi sembra detestarlo e lo considera un nobile incapace di provvedere a se stesso, ignara del resto che lui comandi le guardie del corpo del Re di Cardinia. Entrambi mentono e recitano una parte, eppure non possono evitare di sentirsi attratti l’uno dall’altra, ma dovrete aspettare davvero a lungo per avere una dichiarazione d’amore vera e propria anche se in fondo non se ne sente la mancanza.

Non è la classica storia romantica, ma è davvero divertente e la scrittura della Lindsey non delude, i personaggi sono insoliti e ben caratterizzati, e se anche se le scene d’amore sono davvero poche, si arriva alla fine del libro senza quasi accorgersene. Rimane per me una di quelle storie piacevoli e divertenti che mi rileggo sempre volentieri nelle giornate in cui mi sento un po’ giù.

#1  C’era una volta una principessa

#2  Mi appartieni

 

 

 

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