Recensione: Miss Fairfax e il duca libertino di Eva Sheperd

Devon, 1894 – Dopo essersi rovinata la reputazione, Irene Fairfax fugge nel Devon per concentrarsi sulla propria arte. Il suo ultimo ritratto dal vero sta andando piuttosto bene, almeno finché il modello che posa per lei nudo le rivela di non essere l’uomo che lei crede, ma nientemeno che il Duca di Redcliff, un noto libertino e davvero l’ultima complicazione di cui Irene avrebbe bisogno!

Fenici questo romanzo storico l’ho adorato dall’inizio alla fine! Ho amato Irene, una donna che è sopravvissuta per cinque stagioni, in quel di Londra, dopo essere stata ingannata da un essere abietto. Perché dico sopravvissuta? Perché anche se le hanno spezzato il cuore, già nella sua prima stagione è riuscita ad andare avanti a testa alta rifugiandosi in una cosa stupenda, che è l’arte. Riesce a trasmettere attraverso i suoi dipinti tutto ciò che prova e che ha dentro la sua anima! Questa sua passione, però, viene ostracizzata in maniera preponderante dalla madre, che non vedeva l’ora di accasarla. Irene è una donna anche molto scaltra e riesce a convincere i genitori che sta poco bene, in modo da farle trascorrere del tempo nel Devon per potersi riprendere appieno sia fisicamente e sia moralmente, visto che l’ultima stagione è stata, per sua fortuna, un nuovo fiasco. Ma, ovviamente, lei non vuole e non vorrà mai un marito, ma solo dipingere in ogni momento.
Non aveva previsto però di incontrare il duca: Joshua. Quest’ultimo per un fortuito caso, si ritrova a posare come mamma l’ha fatto per la nostra artista e, come capisce che c’è stato un fraintendimento, fa le dovute presentazioni, ovviamente sempre nudo! I due protagonisti vedranno il verificarsi di altre situazioni da questo momento in poi che li porterà a stringere un accordo, ovvero: un fidanzamento di convenienza per far stare tranquille le due famiglie!
Lui è senza vergogna, un libertino che passa da un club all’altro e da una donna all’altra come se nulla fosse, senza mai, però, ingannare le donzelle con cui giace dato che come lui non vogliono nient’altro che divertimento. Essendo un uomo dedito alla perdizione ha fatto una promessa: quella di non sposarsi mai per non rendere infelice una donna così come suo padre ha fatto con sua madre.
Ma l’incontro con l’ intelligente e integerrima Irene mette a soqquadro tutto ciò in cui crede e sa che deve starle lontano, non vuole rovinare una così dolce ragazza, ma l’attrazione che prova per lei non aiuta affatto. Secondo voi riuscirà a resistere quando la troverà sdraiata nuda e pronta per lui sulla chaise longue? Leggetelo se volete scoprirò, io non vi dirò di più!
È stato bello leggere dei gesti dolci e delicati che si scambiavano senza nemmeno rendersene conto per poi fare retromarcia, come se si stessero sbagliando. Di come Joshua amasse e apprezzasse il lavoro di Irene da un punto di vista critico e tecnico, non curandosi del fatto che è una donna l’artista e quindi vedendo solo il suo reale talento. Perché diciamolo, qualsiasi cosa una donna sapesse fare in quel periodo non veniva vista di buon occhio dalla società e, addirittura, nelle scuole di arte era proibito per loro disegnare una figura umana dal vero perché era sconveniente, dovevano solo acquerellare fiori, uccellini ed essere carine e coccolose alla Biancaneve per intenderci. Mentre gli uomini potevano ovviamente fare di tutto. Fenici, meno male che io non sono vissuta in quel periodo! Non sarei sopravvissuta o mi sarei fatta terra bruciata intorno peggio di Irene!
I loro caratteri, i loro dubbi e il loro senso di inadeguatezza, li porterà a un allontanamento che sembra definitivo ma, nonostante tutto, Joshua mantiene una promessa, riesce a far esporre in una galleria tutti i suoi quadri e quella serata sarà una fonte di rivelazioni! Saranno positive o negative? Riusciranno ambedue a capire che sono fatti per stare insieme, che sono in un certo senso “puri” e che hanno bisogno l’uno dell’altra perché il loro amore li renderà migliori di ciò che erano?
Leggetelo e non ve ne pentirete!