Recensione MM: “Incanto e Conquista (Enlightenment Vol. 2 -3)” di Joanna Chambers
Incanto (Enlightenment Vol. 2)
Due anni sono trascorsi da quando David Lauriston ha visto per l’ultima volta il nobile e cinico Murdo Balfour. L’occasione di un nuovo incontro giunge con la visita di re Giorgio IV nella capitale scozzese, per celebrare la quale Murdo viene inviato dal padre in rappresentanza dell’aristocratica famiglia.
In passato, la separazione tra i due uomini era stata amara e, da parte di Murdo, rancorosa. Il tempo sembra tuttavia aver ammorbidito il risentimento del gentiluomo, al punto da fargli chiedere a David di godersi la rispettiva compagnia durante il suo soggiorno.
Nonostante le iniziali riserve, quest’ultimo non riesce a fare finta di niente e in breve si trova alla porta, e tra le braccia, del precedente amante.
Ma altri personaggi del suo passato convergono in città e, mentre la pompa magna della visita reale si dispiega intorno a loro, David è trascinato in una catena di eventi che minacciano di distruggere ogni cosa: dalla sua carriera, alla sua serenità, al fragile legame che, nonostante tutto, sta nascendo tra lui e Murdo.
Conquista (Enlightenment Vol. 3)
Sono cinque mesi che David Lauriston è ospite a Laverock House, la tenuta di campagna di Lord Murdo Balfour, e in questo lasso di tempo ha recuperato la salute fisica e la fiducia in se stesso, conoscendo anche, grazie alle attenzioni del padrone di casa, una felicità e un appagamento mai immaginati prima.
David è però consapevole che presto dovrà rinunciare a tutto ciò e riprendere la propria professione di avvocato a Edimburgo, così come Murdo dovrà tornare alla sua vita di Londra. Ma quando Patrick Chalmers, vecchio amico e mentore ormai sul letto di morte, convoca David al proprio capezzale, entrambi gli uomini non possono fare a meno di pensare che il giorno del distacco sia giunto prima di quanto avrebbero voluto.
Chalmers chiede a David di occuparsi in sua vece di un’ultima faccenda: assicurarsi che Elizabeth, sua figlia, possa contare su un vitalizio. Per esaudire quel desiderio, David è costretto a recarsi nella capitale inglese, ovviamente accompagnato dal suo titolato angelo custode.
Non appena i due uomini arrivano nella residenza cittadina dei Balfour, vengono raggiunti dal padre di Murdo, il quale, fedele alla propria fama di spietato manipolatore, rivela a David un segreto che scuote il giovane fin nel profondo. A peggiorare la situazione sopraggiunge la scoperta che Elizabeth corre un rischio molto più grande di quanto Chalmers avesse immaginato e, ancora una volta, David non si tira indietro, anche a costo di mettere a repentaglio la propria incolumità.
Buonasera Fenici.
Non posso non parlare bene di questa trilogia M/M edita da Triskell Edizioni perché, oltre ad apprezzare il fatto che la storia prosegua nel corso dei volumi, e che quindi non siano autoconclusivi come il solito, trovo che sia una delle poche storie MM a sfondo storico scritta davvero bene.
Il primo volume, Provocazione, parla di David Lauriston, un uomo di umili origini che cerca di affermarsi come avvocato a Edimburgo. Le sue origini e la sua ultima causa, che prevedeva di difendere un gruppo di tessitori accusati di tradimento, sono solo due delle difficoltà a cui l’uomo deve andare incontro ma che, messe a confronto con la terza, sono quasi banali. L’uomo è gay: a quel tempo (siamo all’inizio dell’Ottocento) l’essere omosessuale è pari a un reato grave e per questo cerca di reprimere il suo stesso essere fino a quando non incontra Lord Murdo Balfour che, già dal nome, potete capire quanto possa essere diverso da David.
La serie di eventi del primo volume scorre abbastanza lentamente, incentrandosi più sulle investigazioni e su un David che, provocato, nega a se stesso di provare attrazione verso il Lord e cerca di aiutare il fratello di uno dei tessitori accusati, ormai definito come un amico, Euan.
Nel secondo volume, Incanto, le cose cambiano molto e ci ritroviamo più coinvolti nella storia, perché viviamo meglio il rapporto che si va ad instaurare tra i due uomini, ma non tutto è rose e fiori.
«Se il senso della vita non è né il piacere né la felicità, qual è? Su, Lauriston, illuminatemi con la vostra immensa saggezza.»
«Credo sia essere sinceri con se stessi…»
Son trascorsi due anni da quando David ha visto per l’ultima volta Balfour e la separazione non è stata delle migliori: molto amara e piena di rancore da parte di Murdo. Il loro nuovo incontro avviene grazie alla visita di re Giorgio IV nella capitale scozzese al quale Murdo partecipa, inizialmente, per rappresentare la sua aristocratica famiglia.
Insomma, il secondo volume è un modo per conoscere meglio i personaggi che avevamo lasciato nel primo. David è sempre rimasto lo stesso in fondo. Turbato dall’incontro con Murdo si era ormai rassegnato a una vita tranquilla, cercando di reprimere quel suo lato che pensa sia uno dei peccati per chi è destinato all’inferno. Pian piano si trasforma e inizia ad accettare se stesso fino a quando tra i due uomini si forma un legame, seppur fragile e sempre sul filo del rasoio a causa dei rischi che incombono. I due ci provano, ma il ritorno di Euan in città e le difficoltà di Elizabeth, portano a una serie di eventi che metterà a rischio carriera e salute.
La bellezza dei libri non è solo nella storia che presenta davvero ottimi spunti per innamorarsi subito dei personaggi, ma anche come questi vengono rappresentati sotto mille sfaccettature e sempre più diversi tra loro. Murdo per esempio, è cinico, ostinato e sotto certi aspetti anche egoista a differenza di David. Se il Lord, pur di non rifiutare la serenità che può portare un matrimonio, non rinuncerebbe mai alla compagnia degli uomini, lo stesso David ammette più volte di aver deciso di intraprendere una strada più tortuosa, più singolare e triste: rifiutare un qualsiasi matrimonio, anche se questo andasse a suo favore, al solo scopo di preservare l’apparenza agli occhi della società. Insomma, tra i due c’è un continuo scontro/incontro che mi piace: porta i due a conoscersi e, anche se sono molto diversi, si ritrovano e pian piano riconoscono quel sentimento che non chiamerebbero mai amore. Ho apprezzato molto entrambi perché evolvono e non lo fanno in modo lineare. E’ un continuo tira e molla che non stanca mai, ma che accresce il desiderio di capire dove si spingeranno i due. Sembra una storia destinata a finire, eppure il fato, se vogliamo pensarla così, li porta sempre a riavvicinarsi.
Il terzo volume è ancora meglio perché affronta la convalescenza di David nella tenuta in campagna di Murdo. Sono passati cinque mesi e se David è quello convalescente che impazzisce a stare fermo, il Lord si gode la vita di campagna. Così i due scoprono un modo diverso di stare insieme che non è solo più il rapporto intimo, ma si trasforma anche in un’amicizia. Il nome del libro, poi, non potrebbe essere più azzeccato: Conquista.
La conquista dell’amore tra David e Murdo: nonostante quest’ultimo sia quello che rinuncerà a molto della sua vecchia vita, sembra anche che si sia liberato da un grosso peso, una maschera che portava solo per proteggersi dal giudizio del padre e che non avrebbe mai pensato di togliersi, almeno prima che David lo mettesse davanti alla realtà dei fatti.
Come Murdo riesce a liberarsi di quell’idea surreale di poter avere tutto da una vita divisa tra matrimonio e lussuria sessuale, anche David cambia il suo punto di vista e accetta se stesso, accettando che quelle che lui chiama debolezze non sono peccati.
Entrambi si abbandonano e si compiacciono di aver cambiato il loro essere per dare spazio all’amore corrisposto e, senza fingere in una società compromessa, si sono aperti alla vita semplice, passionale seppur rischiosa in campagna, dalla quale David proviene e dal vasto panorama che Murdo non è mai stanco di osservare.
«Mi sbagliavo,» lo interruppe Murdo. «Non sapevo chi fossi all’epoca. Oh, certo, non me ne rendevo conto. Pensavo che avrei avuto tutto. Due vite, una rispettabile e sicura, l’altra governata dal vizio e dal piacere.» Fece una risatina triste. «Pensavo che tu fossi un ingenuo, ma poi mi hai fatto capire che la vita a cui aspiravo – le vite a cui aspiravo – non valeva niente. Non avrei avuto tutto. Anzi, non avrei avuto nulla.» Si fermò un attimo. «Mi hai salvato.»
David aprì la bocca per dire: tu hai salvato me.
Un’evoluzione di pagina in pagina che cambia, plasma i personaggi rafforzando alcune ideologie e non aspettatevi che sia tutto rosa e fiori tra i due, come ho già detto. Avranno modo di scontrarsi e molte volte, se tutto può apparire come un grosso sbaglio, è solo un’altra sfida da affrontare.
Tiriamo le somme.
Non vi nascondo che all’inizio ho fatto fatica ad avvicinarmi a questa lettura, ma non mi sono arresa. L’ho ricominciato tre volte e, come si dice, la terza è quella giusta. Ora non posso che essere entusiasta di aver continuato e insistito, perché talvolta accade così, le cose belle per trovarle bisogna combattere. Gli ultimi due libri li ho divorati in qualche ora e non ho potuto aspettare per iniziare a scrivere e consigliarvene la lettura.
Non potrete non amare Murdo e David, di come dalla paura, dalla passione e dal senso del dovere passano alla felicità, alla tranquillità, all’amore anche se questo ha causato anni pieni di sacrifici, limiti, segreti e dure sfide. La scrittrice riesce a farci innamorare dell’ambientazione, dei paesaggi, delle vite di tutti i personaggi e se da un lato abbiamo pianto per il signor Chambers, dall’altra abbiamo combattuto per Euan ed Elizabeth. Non mi aspettavo un lieto fine, ma penso che i personaggi meritino questa conclusione per come si sono svolti gli eventi.
Correte a leggerlo, perché anche se in alcuni momenti può sembrare crudo, riesce a risultare anche romantico, affascinante, devastante e in certi passi anche simile a un sogno pieno di immaginazione. Non potrete che amarlo!
A presto!
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