Recensione: Montana Ranger: La guardia del corpo e la terapista di Elle James

Un ex Ranger dell’Esercito è pronto ad affrontare il suo primo incarico civile: proteggere un’intrepida fisioterapista vittima di strani attentati in un ranch nel Montana.

Costretto a congedarsi per motivi medici, il Ranger dell’Esercito Alex “Taz” Davila accetta un lavoro nelle foreste del Montana con i Brotherhood Protectors. Primo incarico, sotto copertura: proteggere un’affascinante fisioterapista in un ranch per la riabilitazione dei veterani.

Hannah Kendricks ha il lavoro dei suoi sogni: aiutare dei guerrieri feriti e dei cavalli maltrattati a guarire in un ranch ai piedi delle Crazy Mountains. Anche la sua vita sentimentale sembra poter finalmente trovare spazio, almeno fino a quando degli strani incidenti non le costano quasi la vita.

Il suo interesse sopito per l’altro sesso sembra risvegliarsi quando un nuovo paziente molto sexy inizia a seguirla ovunque, tanto che Hannah si rende presto conto che lui è l’unica cosa che si frappone tra lei e il pericolo.

Dopo aver accettato la sua protezione, Hannah si trova di fronte a un nuovo problema: l’incredibile attrazione che prova nei suoi confronti. Insieme dovranno capire chi le vuole fare del male, e perché, e accettare che la forza che li spinge l’uno verso l’altra è impossibile da controllare.

Bentornate, Fenici!

Ritorniamo nel Montana, Stato esteso circondato da montagne immense e pianure sconfinate, con la serie spin off sugli ex militari che diventano agenzia di protezione per i civili.

Hannah Kendricks è una terapista che aiuta gli ex militari vittime di esplosioni, amputazioni e traumi vari che ritornano dalle varie missioni e guerre per essere reintegrati nella società. Quale metodo migliore se non quello di un ranch dove prendersi cura anche dei cavalli che saranno abbattuti, malati e che possono avere una seconda possibilità?

Vittima di incidenti impiegabili, verrà messa sotto protezione dalla “Brotherhood protectors” con Alex “Taz” Davila, ex ranger dell’esercito preso in carico da Hank Patterson, il capo dell’agenzia che lo reputa perfetto per la missione. Il nostro protagonista soffre di un forte trauma cranico che gli ha cancellato la memoria degli ultimi momenti della missione in Afghanistan, dove ha preso tre uomini della sua squadra e lui è rimasto seriamente ferito.

Per Hannah il nuovo arrivato è una ventata d’aria fresca, l’uomo le fa provare cose che erano rimaste sopite per tanto tempo (beh diciamo che ci rimane subito, i suoi pensieri sono sconci in tutte le direzioni, vuole saltargli addosso fin dal primo momento che lo vede!); Taz, proprio come il Diavolo della Tasmania, cade come una pera cotta.

Amo questi libri perché vanno dritti al dunque. Certo, non sono molto lunghi e in 160 pagine bisogna sviluppare tutta la storia, perciò fanno il loro lavoro, ovvero intrattenere. Consigliati!

Un plauso all’amico Gavin e a Percy, i due uomini più importanti per Hannah dopo la morte della madre, che fanno il tifo per lei e Taz. Insomma, quasi dei paraninfi che la “buttano” nelle braccia dell’ex ranger. Non avete idea di come finisce la storia perché il colpo di scena è impensabile e improbabile.

Leggetelo!

Alla prossima!

Un saluto dalla vostra Mal