Recensione: “Mr. Toxic” di Axel Refrain
Titolo: Mr. Toxic
Autrice: Axel Refrain
Genere: Romance (autoconclusivo)
Editore: Self publishing
Pagine: 230 circa
Prezzo: e-book 0,99
Data d’uscita: 5 Luglio 2020
Jessica Ridley è la classica ragazza che ha tutto. È molto carina, ha un lavoro che ama come giornalista per la prestigiosa rivista rosa Sweet, Sweet, London e un piccolo appartamento nel delizioso quartiere di Paddington a pochi passi da Hyde Park. Il suo capo la adora, nonostante i ritardi cronici, e le offre la possibilità di concorrere con Valery, sua acerrima nemica, per il posto di vice direttore. Il consiglio editoriale si esprimerà, poi, su chi tra le due presenterà il progetto più convincente per affidare il lavoro. Non si tratta di un’impresa facile: l’articolo sarà anche il fiore all’occhiello della rivista in occasione dei festeggiamenti per il cinquantesimo anno dalla sua fondazione. Per riuscire nel suo scopo, Jess decide di rischiare e puntare su un’intervista al personaggio più enigmatico della città: Mr Toxic. Ufficialmente, era passato agli onori delle cronache per essere stato arrestato dopo aver urinato in Downing Street per protesta contro una tassa sulle galline. Ma in realtà, su di lui, non si sa poi granché. È noto solo che abbia aperto una catena di B&B a Camden Town, il quartiere più bizzarro della città, e che sia un inguaribile latin lover. Ma sono soprattutto le leggende legate al suo nome che hanno fatto crescere un oscuro fascino intorno alla sua figura. Si dice che sia un pazzo scatenato, completamente tatuato, che porti gli occhiali da sole anche di notte e soprattutto che nessuna donna riesca a resistere al suo fascino. Sorge spontanea una domanda: che ne penserà il consiglio editoriale riguardo un progetto incentrato su un tipo così stravagante? E poi, una ragazza fine e delicata di Paddington, come potrebbe resistere più di qualche minuto nella caotica e disinibita Camden Town? Qualche dubbio sulla sua scelta, ogni tanto, pervade anche Jess, ma le incertezze scompaiono ogni volta che fissa, anche solo sul suo smartphone, quell’assurdo sorriso e quegli occhi verdi nei quali sembra davvero fin troppo facile perdersi.
Mr. Toxic è stato il mio primo approccio a questo “scrittore emergente” e, non avendo alcun genere di aspettativa, devo ammettere che è stata una lettura tutto sommato divertente.
Una sorta di favola romantica contemporanea.
Jessica è una giornalista che per ottenere il ruolo di vice direttore della rivista per la quale lavora, per una settimana vivrà gomito a gomito con il personaggio più irriverente di tutta Londra: Mr. Toxic.
Due protagonisti agli antipodi: Jessica adora tutto ciò che rappresenta il perfetto English Style, è molto attenta alla moda e indossa sempre abiti firmati color pastello, vive in un delizioso appartamento a Paddinton a pochi passi da Hyde Park e ha un ottimo lavoro con un capo che conosce il suo valore.
Mr. Toxic è un irresistibile farabutto, super tatuato, un uomo che non perde occasione di sfoggiare il proprio successo con le donne, un uomo con diverse rotelle fuori posto, irriverente e a tratti volgare. Eroe indiscusso di Camden Town, quartiere pazzo e bizzarro che lo considera il suo Re e dove possiede una catena di B&B, la cui gestione è sopra le righe esattamente come il proprietario.
Inutile dire che in condizioni normali, se non fosse per l’intervista a quello strano tizio, Jessica non ci avrebbe mai messo piede in un posto simile ma, poiché difficilmente le cose accadono per caso… forse c’è un motivo dietro il loro incontro.
I protagonisti sono simpatici, sebbene a tratti li abbia trovati entrambi infantili, scontati e poco profondi (con particolare riferimento soprattutto a Mr. Toxic). La loro psicologia non viene approfondita in alcun modo, generando così delle incongruenze tra il loro personaggio “pubblico” e le azioni compite.
Nella descrizione dei quartieri di Londra è evidente l’amore dell’autore nel confronti della City, mi ha fatto venire la voglia di imbarcarmi sul primo volo disponibile per Stansted.
Carina anche la trama, sviluppata con uno stile di scrittura molto semplice e scorrevole… così come i dialoghi.
Il racconto è stato scritto dall’autore durante i mesi del lockdown e questo potrebbe giustificare la leggerezza della storia (non so voi, ma in quel periodo io ho trovato davvero difficile concentrarmi su qualcosa).
Ottima scelta per una simpatica lettura da spiaggia quindi!