Recensione: Nadir di Paola Gianinetto
Serie: Principi Azzurro Sangue #5

(ARTICOLO ORIGINARIAMENTE PUBBLICATO IL 24 GENNAIO 2017)
Serie: Principi Azzurro Sangue #5
Autrice: Paola Gianinetto
Genere: paranormal fantasy
Editore: Emma Books /self
Data di pubblicazione: 25 gennaio 2017(nuova edizione self 19 febbraio 2022)
La serie
è composta da:- Kyler vol.1
- Patrick vol.2
- Liam vol.3
- Blu Oltremare vol 3.5
- Aidan vol.4
- Nadir vol.5
- Sinfonia in nero vol.5.5—->Recensione
- Nicola vol.6—->Recensione
- Freyr vol.7—->Recensione
- Xavier vol.8—->Recensione
Nadir Azrel Ikdayen è un distillato di odio e vendetta. Vampiro membro del Consiglio degli Antichi, è un killer freddo e spietato che da secoli dispensa morte in silenzio, un’ombra tra le ombre dell’effimera esistenza umana. L’unica donna con cui danza è la signora con la falce; le uniche emozioni che conosce sono il desiderio e il possesso, perché nella sua oscura esistenza non c’è posto per l’amore.
Quando incontra Rayane, ballerina brasiliana che si esibisce in un locale di striptease, Nadir rivede in lei la bambina che secoli prima aveva perso la vita per causa sua, la piccola umana che aveva restituito un cuore al Capitano Nero per poi portarglielo via morendo. Quella per cui aveva giurato di essere un dio.
La passione per la vita di Rayane, il suo coraggio e la sua determinazione non hanno alcuna speranza di far breccia nell’animo di un essere votato alla violenza, capace soltanto di annientare, dominare, sottomettere.
A meno che il potere dell’amore, così grande da spingerla all’estremo sacrificio, non sia abbastanza forte da regalare un nuovo cuore a chi ha perduto il suo per sempre.
Signore e signori, ecco a voi – finalmente – il quinto protagonista della serie “Principi Azzurro Sangue” della Gianinetto. Molti di noi lo stavano aspettando e io ho avuto l’innegabile piacere di leggerlo in anteprima.
Vi lascio qualche secondo per gioire dell’imminente uscita e per provare la giusta invidia nei confronti della sottoscritta.
Fatto?
Bene, procediamo.
Innanzitutto, partiamo con la trama. Alla fine del precedente libro abbiamo lasciato una situazione spinosa: gli esseri più potenti del mondo, gli indiscussi signori dei vampiri, nonché membri del Consiglio degli Antichi, sono sotto la minaccia di un nemico misterioso e pericoloso, che ha realizzato un’arma in grado di metterli in svantaggio. Per la prima volta nella loro storia, qualcuno osa sfidarli e, come è immaginabile, questo fatto non li rende per niente felici, anzi. Al fine di capire chi hanno di fronte, Nadir, il gigante di colore che abbiamo apprezzato negli altri libri, si espone in prima persona per tentare di arrivare al colpevole.
Tuttavia, la sua missione è “disturbata” dal dover tenere fede a un’antica promessa che lo obbliga a proteggere e prendersi cura di Rayane, una danzatrice/spogliarellista che, per ragioni che non posso rivelarvi, è legata indissolubilmente a Nadir.
«Tu sei un dio?»
La vocina era così sottile che avrebbe potuto essere scambiata per uno dei gemiti emessi dal vento che sfiorava le vele come le mani di un amante. Ma lui la sentì e finalmente aprì gli occhi. La luce della luna era ancora più abbagliante.
«No» rispose senza curarsi di rendere la sua voce meno profonda, meno roca. Meno terrificante. «Non lo sono.»
«Peccato.»
Solo a quel punto, il gigante voltò la testa e inquadrò il mucchietto d’ossa arrampicato accanto a lui sul cassero. Dagli stracci consunti spuntavano due occhi grandi e scuri, che lo fissavano con un misto di paura, soggezione e caparbia speranza. Da un piccolo rigonfiamento sulla schiena della creatura proveniva il battito del secondo cuore, altro odore di sporcizia e innocenza. Ma questa volta nessuna paura.
«Era questo che facevi ogni notte?» chiese l’uomo, abbassando le palpebre per combattere la luna. «Pregavi me?»
Attratto dalla giovane umana, il principe dovrà fare i conti con un doloroso passato, con un insospettabile presente e con un inevitabile futuro.
In parallelo, in questo libro continua la liason tra Penelope, la dottoressa vampira che abbiamo già incontrato più volte, e Xavier, il mercenario appartenente alla misteriosa Fratellanza di Aracne. Tra i due continua lo strano rapporto fatto di attrazione, sfida e sesso che sono sicura saprà darci molte soddisfazioni.
Nel libro ritroviamo tutti, o quasi, gli amati protagonisti dei precedenti volumi che, in un intrico sempre più fitto, faranno da cornice a questa nuova, bellissima storia d’amore.
Arriviamo ai protagonisti.
Nadir è oramai completamente indifferente a ciò che gli capita attorno. Trascina la sua vita nei secoli e trae le sue uniche soddisfazioni dall’amicizia con Gabriel, altro Antico, e dalle azioni che porta a termine per riscattare vecchi sbagli del suo passato.
Non si aspetta più niente Nadir, per questo resta spiazzato e impreparato di fronte alle emozioni che la bellissima Rayane riesce a suscitare in lui. Rabbia, certo, ma anche qualcosa che non riesce, o non vuole, identificare. Ce la mette tutta Nadir per allontanare da sé Rayane, ma, persino quelli che si credono dèi, devono sottostare ai fili che le Parche hanno intrecciato per loro.
«Di’ qualcosa, per favore» mormorò, senza lasciare i suoi occhi, temendo che se avesse spezzato quel legame lui le sarebbe balzato addosso come il predatore che era. «Stai per minacciare di farmi delle cose orribili, giusto?» si azzardò a chiedere, a voce bassissima.
Lui non ebbe alcuna reazione, ma se possibile gli occhi divennero ancora più neri e disumani. Rayane fece un altro passo indietro.
«Stai per farmi delle cose orribili?» sussurrò spaventata.
Lui si mosse rapido e in due ampie falcate le fu addosso. Rayane crollò in ginocchio, nascose la faccia tra le gambe e alzò le braccia per proteggersi la testa, certa che lui l’avrebbe colpita. Passarono alcuni secondi, scanditi dal ritmo impazzito del suo cuore, poi sentì le grandi mani di Nadir infilarsi sotto le sue braccia e sollevarla da terra finché i loro occhi furono alla stessa altezza.
«Non hai ancora capito, vero?» le chiese con voce roca, sofferente, come se parlare gli costasse fatica.
Rayane, dal canto suo, è una giovane donna oramai disillusa che conduce una vita non facile. La sua unica famiglia è composta dalla sua migliore amica Karina e dal di lei figlio Miguel. Proprio per il bene di questo bimbo, Rayane è costretta a prendere delle decisioni che la metteranno in pericolo e la esporranno alla minaccia dei nemici di colui che ha giurato di tenerla al sicuro. Quando incontra Nadir, lei crede di poterlo manipolare come fa con tutti gli uomini, ma capisce ben presto che cosa lui sia in realtà e quanto sia pericoloso. Ma Rayane è una donna combattiva e, pur nei limiti della sua umanità, riesce a raggiungere Nadir, tentando di riportarlo indietro da quella dimensione di oscurità nella quale è da tempo caduto.
Nadir gli voltò le spalle con noncuranza e si girò verso il letto, passando in rassegna ogni centimetro di lei. Rayane indietreggiò contro la testiera e si fece piccola sotto quello sguardo di un’intensità sconvolgente. Negli occhi di lui, però, non c’era alcun desiderio carnale: la stava semplicemente sottoponendo a un esame, a una specie di inventario, come se si aspettasse di scoprire che le mancava un braccio, o qualche dito.
Quando fu soddisfatto, si avvicinò al letto e prima che Rayane potesse anche solo pensare di fuggire la sollevò e la strinse a sé. Di nuovo, non c’era nulla di sessuale nell’abbraccio da orso in cui la stava stritolando: era un gesto istintivo, quasi disperato, con il quale Nadir sembrava volersi confondere con lei.
«Puoi picchiarmi quanto vuoi» mormorò tra i suoi capelli, «puoi urlarmi contro, insultarmi, pregarmi fino a perdere la voce, ma finché questa storia non sarà finita non lascerò più che ti allontani da me.»
Da qui si dipana un lento cambiamento nei due personaggi che li porterà dove nessuno dei due credeva di arrivare mai.
Ultima nota, doverosa. In questo libro viene presentato un nuovo personaggio, qualcuno che non avevamo mai visto e che fa un’entrata molto teatrale. Il suo nome è Freyr ed è anche l’unica cosa che vi dirò su di lui perché sono notoriamente sadica.
La scrittura della Gianinetto ti trasporta di nuovo in un mondo di uomini potenti e donne forti, in un testo che affronta moltissime tematiche, pur all’interno della narrativa magica del fantasy. L’amore, l’amicizia, l’onore, la famiglia e gli affetti che, infine, sono la cosa che conta di più contro qualunque avversità.
La scrittura è come sempre ricercata ed evocativa, le ambientazioni sono descritte in modo da portarti direttamente al centro della storia, in una trama che si dipana in numerosi colpi di scena.
La Gianinetto è una certezza. In un panorama che si impoverisce sempre di più di nuove penne (o dovrei dire, oramai, tastiere), autrici professionali e colte come lei sono una rarità.
Consigliato senza remora alcuna.