Recensione: “Nel castello di Connor” di Julie Garwood
E’ nel 1119 che l’incantevole lady Brenna lascia la natia Inghilterra per raggiungere la dimora del futuro sposo, in Scozia.
Ma nel corso del viaggio attraverso le Highlands, le Terre Alte, un drappello di feroci guerrieri dal volto dipinto le tende un agguato e la rapisce per impedirle di sposare il legittimo fidanzato, nemico giurato del loro capo, Connor MacAlister.
Con una decisione che coglie tutti di sorpresa, Brenna acconsente a rompere il fidanzamento per legarsi in matrimonio proprio con il duro e determinato Connor.
Nessuno sa perchè la bellissima giovane abbia acconsentito alle nozze che Connor vuole solamente per sete di vendetta, perchè abbia accettato un vincolo nato sotto i peggiori auspici e che nulla può avere a che fare con l’amore.
Ma nessuno sa neanche che Brenna ricorda perfettamente il sorriso che Connor le aveva riservato da bambina e che per quel sorriso, ora come allora, è disposta ad affrontare condanne, odi, rancori ed i mille letali pericoli che una spietata guerra tra clan inevitabilmente porta con se’…
Con tocco magistrale, la Garwood dà vita a un’altra delle sue incantevoli storie d’amore, una vicenda ricca di avventura e condita di passione che ha riscosso immenso successo negli Stati Uniti, a confermare l’esattezza di ciò che la critica americana ha scritto di lei: “Attira i lettori come le belle eroine gli impavidi eroi”.
Julie Garwood è una delle mie autrici preferite, tutti i libri che sono stati tradotti di questa autrice (per me spettacolare) sono presenti nella mia libreria, e oggi intendo parlarvi di “Nel castello di Connor”. Questo libro al contrario di quasi tutti gli altri titoli dell’autrice è stato da poco riproposto nella collana ‘Oro Introvabili’ della Mondadori, ed è facilmente reperibile in ebook. Nei romanzi della Garwood oltre alle trame, anche se non originali l’autrice però riesce sempre a renderle uniche, sono i suoi personaggi e i dialoghi che la fanno da padrone e i suoi libri sono dei piccoli gioielli, oltre alle sue fantastiche protagoniste. Lady Brenna è una bambina di qualche anno mentre facciamo la sua conoscenza nella casa di famiglia, penultima di otto figli e solita cacciarsi nei guai, e per di più i suoi genitori hanno la deplorevole abitudine di perderla, per ben due volte durante gli spostamenti della famiglia se la sono… dimenticata. Quando la sorella più grande rimproverandola le dice che per il suo carattere non riusciranno a trovarle marito, Brenna decide di procurarsene uno da sola e per ben tre volte chiede a Connor, un giovane ospite del padre, di sposarlo. Naturalmente il ragazzo declina la proposta ma…. Molti anni dopo ritroviamo Brenna mentre si sta recando in Scozia per sposare il signore dei MacNare, l’uomo che avrebbe dovuto sposare sua sorella Rachel, che però per ordine del re è andata sposa a uno dei suoi baroni preferiti, il padre pur di non perdere i regali e il denaro che MacNare gli ha inviato ha semplicemente scambiato una figlia per l’altra, non tenendo conto della triste nomea e della crudeltà di cui si è macchiato lo scozzese. Brenna pur disperata non può far nulla contro il volere del padre, ma appena passato il confine i soldati che la scortano vengono attaccati e vinti, il capo dei vincitori e Connor MacAlister intenzionato ad accettare la proposta di matrimonio che Brenna ricorda solo vagamente, E NON E’ disposto ad accettare un rifiuto.
Quell’uomo era chiaramente un tonto. Restava ben deciso a sposarla. La sua opinione al riguardo sembrava insignificante per lui. Dio solo sapeva che aveva provato di tutto, eccetto la forza fisica, per farlo ragionare.
Non è il folle amore che spinge Connor al matrimonio, ma la vendetta verso MacNare che ha ucciso suo padre aiutato da un traditore che l’uomo sta ancora cercando. Brenna così si trova al sicuro dal crudele scozzese, ma sposata ad un uomo che ha fatto della vendetta lo scopo della sua vita e che poco conosce dell’amore e della tenerezza. Giunta nel tetro castello del marito, pur se felice di essere sfuggita a un uomo che si rivela meschino e vendicativo, si troverà anche a dover combattere con l’invadente matrigna di Connor, e con il suo viscido figlio che le renderà la vita impossibile. Alternando momenti spassosi, ad altri più cupi, con bei personaggi di contorno fra cui il fratello adottivo di Connor, Alec che è il protagonista del “La dama delle nebbie” anche questo riproposto da poco negli ‘Oro introvabili’, i due protagonisti imparano a conoscersi e ad amarsi, ma il traditore è molto più vicino di quanto credano, e il signore dei MacNare non è disposto a rinunciare a ciò che crede suo. Pur non essendo una trama originale i suoi dialoghi brillanti, il modo in cui l’autrice gestisce i suoi protagonisti e le scene d’amore, anche se caste sono molto sensuali e ben fatte, rendono la lettura di questo libro molto piacevole anche dopo tanti anni dalla sua pubblicazione, e soprattutto, c’è per me la scena nuziale più spassosa che io abbia mai letto e ve ne lascio una piccola parte, che però rende bene l’idea.
Brenna continuò a girare senza sosta, finché padre Sinclair non prese a barcollare visibilmente dopo averla seguita con gli occhi per concederle tutta la sua attenzione. Spiegò che anche lei intendeva proteggere e onorare Connor, proprio come lui le aveva promesso, ma a differenza dell’uomo che stava per sposare sentiva il bisogno di soffermarsi a lungo su quelle due promesse con una serie di precisazioni. Tuttavia non arrivò a concludere alcun pensiero. Era evidente che non si sarebbe fermata prima di aver esaurito tutto, e Connor non provò neppure a intervenire. Rilasciò i muscoli, mettendosi a braccia conserte, e chiuse gli occhi. Il prete pensò che il suo signore si stesse annoiando, ma di tanto in tanto un rapido sorriso appariva sul suo volto, e Sinclair capì che trovava qualcosa di divertente in quel che la sua sposa stava dicendo. Finalmente Brenna si arrestò. Connor allora aprì gli occhi e, buon Dio, scoppiò quasi a ridere. La sua dolce sposa adesso era in piedi accanto al sacerdote, l’aria soddisfatta di sé. Sinclair colse al volo l’opportunità. Si aggrappò al braccio di lei per evitare di cadere, e anche passato il capogiro non la mollò. Intendeva tenerla per impedirle una nuova passeggiata serotina. “Avete finito, ragazza?” chiese. “Sì, padre.” Sinclair rivolse al suo signore un’occhiata confusa. “Allora, ha pronunciato i suoi voti?” “Volete che li ripeta, padre?” chiese lei. Tutti eccetto Connor gridarono all’unisono di no. Brenna fu così sorpresa da quella vigorosa risposta che spalancò gli occhi e fece un rapido passo indietro. Il prete fu l’unico che si sentì in dovere di scusarsi. “Perdonatemi per aver alzato la voce con voi, cara signora. Non riesco a capire che cosa mi sia successo. Sono sicuro che il signore risponderà alla mia domanda.” Connor non le diede il tempo di protestare. Sostenne deciso il suo sguardo mentre riassumeva le promesse da lei fatte.
“Mi onorerà, mi proteggerà, mi obbedirà soltanto quando riterrà che io sia ragionevole – ma non devo nutrire speranza che quel giorno arrivi mai -, cercherà di amarmi prima di essere una donna anziana, e farò meglio a tenere ben chiaro in mente che mi rispetterà a patto che io non faccia qualcosa che dimostri che non merito la sua stima, e Dio mi salvi, se dovessi perdere la sua fiducia. Ho dimenticato qualcosa, Brenna?”
Quando leggo il quarto capitolo e questo lungo divertente matrimonio, non posso fare a meno ancora di ridere anche se riletto cento volte, sono molti i dialoghi di questo genere e davvero non mancano i colpi di scena per tenere alta l’attenzione del lettore, e perciò non posso che esortarvi a perdere qualche ora leggendo questo libro che è davvero unico e indimenticabile.
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