Recensione: “Nella vita dei burattini” di TJ Klune
Titolo: Nella vita dei burattini
Autore: TJ Klune
Genere: Fantascienza, LGBT
Target: +14
CE: Mondadori
Data di pubblicazione: 20 giugno 2023
In una foresta antica e sperduta, in mezzo ad alberi maestosi, c’è una curiosa casetta in cui abitano tre robot: Giovanni Lawson, detto Gio, androide inventore; l’Infermiera Ratched, macchina per l’assistenza sanitaria dolcemente sadica; e Rambo, piccolo aspirapolvere ansioso. Insieme a loro il giovane Victor Lawson, unico essere umano della famiglia. La vita scorre tranquilla finché un giorno Vic trova e ripara un androide sconosciuto chiamato Hap, e scopre che lui e Gio condividono un oscuro passato. L’arrivo di Hap turba la serenità della famiglia, che fino a quel momento ha vissuto nascosta, svelandone la posizione agli agenti dell’Autorità a caccia di ribelli. Gio viene catturato e portato nella Città dei Sogni Elettrici, dove rischia di essere smantellato o, peggio, riprogrammato. E così, per salvarlo, Victor, Hap, Rambo e l’Infermiera Ratched si mettono in cammino attraverso un paese ignoto e ostile. Il viaggio sarà l’occasione per riflettere su ciò che distingue un cuore umano da un cuore meccanico, e Vic si troverà a compiere una scelta decisiva: sarà in grado di aprirsi all’amore, con tutto quello che comporta?
Io mi chiamo Rambo. E sono un aspirapolvere! Vengo da…oh, questo non te lo posso dire. Ma fidati, è una lunga storia piena di colpi di scena. Sono abbastanza sicuro di essere l’unico aspirapolvere della storia ad aver…cavolo, guarda quanto è grande la tua spazzola. Mi fai sentire stranamente inadeguato.
Inizio con un piccolo suggerimento: se avete già letto un libro di T J Klune non ne avete bisogno ma, se non conoscete ancora le sue storie, posso consigliarvi di non fermarvi alla trama? Leggendo l’incipit, io che non amo particolarmente il genere fantasy, le avventure di robot e androidi, sicuramente sarei passata oltre ma, conoscendo, amando (anzi, oserei dire venerando) la scrittura, l’inventiva e il genio dell’autore, ho preso questo romanzo a scatola chiusa. Sapevo che tra le sue pagine avrei trovato molto più di un racconto, che i suoi personaggi sarebbero entrati nel mio cuore, grazie a quel perfetto connubio di umorismo, goffaggine e tenerezza che li rendono adorabilmente imperfetti e speciali. Un altro piccolo suggerimento, prima di passare a parlarvi più nello specifico di “Nella vita dei burattini”: non leggetelo in pubblico, gli attacchi irrefrenabili di risate saranno frequenti e inarrestabili, una vera iniezione di buonumore. Ma a parte farvi ridere, questa storia vi ammalierà, commuoverà e vi farà riflettere, in perfetto stile Klune. Il nostro autore dalla fantasia inarrestabile ha dato vita, parole ed emozioni a una rivisitazione in chiave fantascientifica della favola di Pinocchio. Tra avventure rocambolesche, pericoli in agguato e nemici spietati pronti a tutto, Klune riesce a trasmettere il messaggio che ognuno, a suo modo, è perfetto e speciale, e che l’amicizia, il sostegno reciproco e l’amore sono in grado di smuovere le montagne, perché solo un sentimento sincero può spalancare i cuori, colorare la vita di molteplici sfumature e dare il coraggio necessario per affrontare e sconfiggere un drago ( o perfidi androidi). La storia inizia con Giovanni “ Gio” Lawson, androide inventore, che stanco e sopraffatto dalla perfidia e dal regno del terrore dell’ Autorità, ha costruito un suo piccolo villaggio, nella foresta, in cui vive in pace e serenità insieme al piccolo Rambo, nevrotico e tenero robot aspirapolvere, Ratched, una macchina robotica per l’assistenza sanitaria concreta e piena di ironia, e Vic…il suo Vic, suo figlio, l’unico umano di questa particolarissima famiglia. L’equilibrio viene scombussolato e messo in pericolo dopo l’arrivo di Hap, un androide salvato e “curato” dal nostro protagonista. Da questo momento iniziano le loro peripezie: un’avventura che porterà i nostri amici a seguire il loro cuore, perché un membro importantissimo della loro famiglia è stata catturato e dovranno fare il possibile e l’impossibile per salvare Gio. Ho scritto volutamente “il loro cuore”, perché anche se l’unico uomo è Vic, tra queste pagine vediamo che l’affetto può crescere se viene nutrito dalla gentilezza e dalla cura che si ha verso chi abbiamo accanto, e che l’amore sopravvive a tutto, e può sbocciare anche tra ingranaggi e circuiti di chi dovrebbe essere solo una macchina.
Quelli erano i suoi migliori amici in assoluto. Non era certo di cosa significasse: probabilmente nulla di buono. Ma erano tali e quali a lui, in un certo senso, sebbene lui fosse fatto di carne e ossa e loro di metallo e rotelle. Di qualunque cosa fossero composti, a tutti e tre qualche rotella mancava, o almeno così Vic aveva deciso di vederla.
Purtroppo i romanzi di Klune hanno una gravissima controindicazione: creano dipendenza. Detto questo, siete pronti a innamorarvi appassionatamente di questa chiassosa, irresistibile, scombinata e tenerissima banda di amici? E non dimentichiamo le regole fondamentali per affrontare pericoli e avventure:
Stare uniti.
Scappare se necessario.
Non trastullarsi.
Non trapanare (su questo punto Ratched non è per nulla d’accordo).
E soprattutto, essere coraggiosi.
Commovente, incantevole, gentile, di una bellezza unica e struggente, una favola con tanto di “c’era una volta” o, visto che parliamo di futuro, un “ci sarà”.
Il lieto fine non è scontato ma, abbiate fiducia, Klune riesce ad accarezzare come pochi il cuore dei suoi lettori e dona loro qualcosa di estremamente prezioso: la speranza, un sentimento unico, che possiede le ali e la bellezza di una farfalla incantevole e bellissima.
Tu sei chi scegli e cerchi di essere.
Troverete anche l’amore romantico, magari un po’ particolare, insolito ma, così speciale e commovente da incantare per tutta la dolcezza che trasmette.