Recensione: Monfort College di Anna Nicoletto

Quando Ivy Rose perde la borsa di studio nell’università pubblica e viene ammessa al prestigioso college privato di Montfort, ha cinque regole in tasca e un unico obiettivo davanti a sé: vincere il premio d’arte più prestigioso d’America, laurearsi e scappare da quella gabbia di ereditieri snob senza voltarsi indietro.

L’unico ostacolo tra lei e il suo futuro? Lui. Il ragazzo con il quale ha commesso un gigantesco errore sul volo aereo verso il college… e che ora è furioso con lei.

All’ultimo anno di studi, intoccabile, bello come una statua greca, Caleb De Montfort è l’erede della potente famiglia proprietaria del Montfort. Dotato di un incredibile talento, venerato nel campus, non concede la sua attenzione a nessuno, tantomeno alle studentesse che frequentano l’università che porta il suo cognome.

Tuttavia, se vuole vincere il premio accademico dal quale dipende il suo intero futuro, lei dovrà considerarla eccome. Da vicino. Con un interesse sfacciato che gli accende ogni senso.
Ma Ivy Rose non è solo la sua rivale: appartiene alla famiglia che ha più di un conto in sospeso con la sua. È l’unica ragazza che non dovrebbe nemmeno sfiorare.

Contrapposti, immersi in una faida familiare piena di segreti, irresistibilmente attratti, costretti a mettere in discussione il loro orgoglio e tutte le loro certezze.
Cosa succede quando perdi la testa per la tua nemesi?

“I De Montfort sono nati per tormentare le Abbott, e le Abbott esistono per rendere un caos la vita dei De Montfort”.

Basta questa frase per riassumere l’essenza del libro. Due famiglie rivali, un’ostilità che si tramanda di generazione in generazione, e due moderni Giulietta e Romeo che non riescono a stare lontani pur consapevoli dell’odio reciproco tra le loro famiglie.
Se ci mettiamo che la storia si svolge in un ricco ed esclusivo college il capolavoro è servito.

Montecchi e Capuleti sono rimpiazzati da De Montfort e Abbott e nello specifico da Caleb e Ivy che, dopo uno scontro/incontro fortuito in un aeroporto, si trovano a dover affrontare la vita scolastica nel Collage dei Montfort e a fare i conti con l’attrazione che da subito entrambi provano, peraltro frenata e maledetta dalla discordia che da sempre aleggia tra queste due famiglie. Se Caleb sembra conoscere le motivazioni di questa “guerra fredda”, Ivy le ignora completamente ma ne subisce le conseguenze, vittima degli eventi e dell’atteggiamento arrogante di Caleb.

A rendere tutto ancora più difficile è la loro partecipazione al premio Rosenberg. Non un semplice premio, ma la salvezza.
Per entrambi vincere quel concorso vuol dire cambiare il proprio destino e per Caleb anche liberarsi della gabbia dorata in cui è nato e cresciuto, mentre per Ivy raggiungere la completa indipendenza. Cinque sono le regole che lei dovrebbe rispettare per uscire da quel college senza problemi, regole che, invece, si troverà a trasgredire consapevolmente e non.

Ivy non è la classica protagonista “da salvare”, è indipendente, sicura di sé, con degli obiettivi chiari che vuole assolutamente raggiungere con le sue forze. Anche Caleb non è il cattivo ragazzo che vuole sembrare, al contrario mette la famiglia davanti ai suoi desideri pur di non creare problemi, anche se questo vuol dire rimanere prigioniero del suo stesso status e perdere Ivy.

La narrazione è fluida, avvincente e tiene incollato il lettore e, pur non essendo la storia particolarmente originale nel suo genere, la penna dell’autrice riesce comunque a incuriosire e a mantenere alta l’attenzione mentre i capitoli si susseguono alternando i punti di vista dei due protagonisti.

Segreti, la giusta dose di mistero, un buon spicy, che non disturba ed è distribuito nei punti giusti della storia per una lettura consigliata a chi vuole sognare ad occhi aperti.