Recensione: “Non basta dirmi ti amo” di Daniela Volonté
Durante le feste, l’aeroporto JFK di New York è persino più affollato del solito. A causa delle abbondanti nevicate, poi, tutti gli aerei sono in ritardo, compreso quello che dovrebbe riportare Beatrice in Italia. Durante l’interminabile attesa, un passeggero ha un infarto e Beatrice si ritrova a soccorrerlo tempestivamente con l’aiuto di un uomo con una cicatrice sul viso. Si chiama Callan ed è di origine inglese. Seppure per poco, l’intensità di quei momenti li ha avvicinati, ma l’annuncio dei voli richiama entrambi alle proprie vite e Beatrice torna in Italia dal fidanzato, Matthias, che ha in serbo per lei un’inaspettata proposta di matrimonio. I preparativi la inghiottono, insieme ai conflitti con l’ingombrante suocera e con suo fratello, che non vede di buon occhio le nozze. Beatrice ha quasi dimenticato l’episodio all’aeroporto, quando riceve il messaggio di Richard, l’uomo che ha salvato: ha organizzato un weekend in Toscana con le due persone a cui deve la vita. In pochi giorni tutto cambia e Beatrice dovrà prendere decisioni difficili pur di seguire il suo cuore. Sarà pronta a lasciarsi andare?
Ammetto di essere arrivata all’autrice solo tramite questo libro, ed è stata una piacevole sorpresa. La lettura è scorrevole, fluida, usati in modo molto coerente anche i ‘POV’ dei due protagonisti.
La trama propone un incontro fortuito, di quelli che nella vita non puoi programmare, ma che sono capaci di sembrare un’apparente banalità, per poi lavorare sotto la superficie dei sentimenti e venir fuori quando meno te lo aspetti.
Una persona svenuta, un intervento per scongiurare la prematura dipartita, un aiuto insperato: questo è ciò che descrive il primo incontro tra i protagonisti. Beatrice e Callan si trovano a dover agire in emergenza dove molte persone si sarebbero irrigidite, magari impaurite davanti a un evento del genere, mentre in loro è chiaro il desiderio di salvare ogni vita possibile.
Salvare… questo è il tema di fondo di tutto il libro.
Salvare una vita, un’anima, un cuore… Lo stesso cuore a cui Bea si rivolge ogni volta che la sua razionalità vacilla, che la sua fiducia negli altri viene tradita, e deve trovare qualcosa a cui aggrapparsi per sopravvivere.
Callan rappresenta la sua salvezza, la sua ancora nella tempesta della vita che la travolge quando pensa che tutto finalmente stia andando per il verso giusto, forse davvero troppo giusto per lei, che ha dovuto superare invidie e gelosie da parte di chi credeva amica – e si è rivelata la sua peggior nemica – e una donna che mai l’ha voluta nella vita del figlio.
Eppure c’erano state delle avvisaglie, così sottili, ma, per molti, così lampanti, che dovevano farle capire che qualcosa stonava nel quadretto idilliaco.
E come ci si accorge di essere vittima dei dispetti della fortuna? Nel mondo più semplice, eppure più banale, come scambiarsi un telefonino e leggere messaggi che mai ti saresti aspettata di apprendere.
Ebbene la vita è così: splendida quando non si vuol raccogliere gli indizi seminati lungo la strada, orribile quando ti mostra nella sua cruenta realtà tutto ciò che hai volutamente ignorato.
Compreso un grande sentimento che hai visto nascere dentro di te e che hai deliberatamente ignorato.
Questo vale non solo per Bea, ma anche per Callan, che volutamente ha deciso di chiudere le emozioni fuori da sé, lontane, come quelle schegge che lo hanno ferito e che sono andate ben oltre la distruzione del suo corpo. Quello guarirà, col tempo, con la medicina, con l’aiuto di specialisti… ma come guarire un cuore spaventato?
“Non mi sentivo così da tantissimo tempo”, sussurra. I suoi occhi sembrano perdersi in quel passato di cui so poco o nulla.
“Così come?”, chiedo. La mia curiosità arriva a farmi parlare senza riflettere. Voglio sapere di lui, della sua vita. Del perché il suo corpo sia dilaniato e la sua anima sia sepolta così lontano.
“Vivo”, risponde, e io non ho più domande.
Vivo… da quando non vi sentite ‘vivi’? Da quando il vostro cuore non batte così furiosamente da farvi spaventare, fino a portare una mano al petto per cercare di calmarlo? O da quando attendete di sentirlo battere in questo modo?
Perché sì, potrebbe sembrare ‘solo una storia d’amore’, solo un banale ‘ti amo’ alla fine di una storia, ma QUESTA storia in particolare, ve lo toccherà, vi delizierà, vi farà sentire che nella vostra vita manca un’emozione del genere. E la desidererete vivere anche solo attraverso le pagine, dove Bea e Callen si abbandoneranno ai loro sentimenti, per realizzare un grande sogno, ma soprattutto per cancellare una grande ingiustizia che personaggi banali, malati e soprattutto tanto egocentrici, che pullulano anche nella nostra vita, finalmente trovano la loro nemesi.
Buona costruzione dei personaggi: Callan davvero sfaccettato e molto emozionale; Bea con la sua quotidiana bontà con cui cerca di andare avanti e cercare di raggiungere ciò che ha sempre sognato: trovare posto nella vita di qualcuno, come ‘una goccia che trova la sua terra’.
Ho apprezzato molto la tenerezza della descrizione delle scene d’amore (e di sesso), poco esplicite, ma molto dolci, che finalmente donano al romance la giusta dimensione: parlare d’amore!
Complimenti a Daniela! Consigliatissimo da avere nelle liste di lettura.
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