Recensione “Non entrare” di Brian McGilloway
Care Fenici, oggi Buffy ci parla di Non entrare di Brian McGilloway
La detective Lucy Black sta facendo visita a suo padre, ricoverato in un reparto speciale dell’ospedale di Gransha, sulle rive del fiume Foyle, nel Nord dell’Irlanda, quando scopre con sgomento che dopo il ricovero è stato ferito in modo grave in una rissa con un altro paziente. Rimane sotto shock nel trovarlo incatenato al letto dell’ospedale, ma non ha nemmeno il tempo di farsi un’idea sull’accaduto perché una notizia la raggiunge: un corpo galleggia nel fiume, poco distante dall’ospedale… Si tratta del cadavere di un uomo anziano, che indossa un abito grigio. Suicidio o omicidio? Preoccupata ed esausta, Lucy va a casa del padre per riposarsi qualche ora, ma ha appena varcato la soglia quando qualcuno bussa alla porta. Si tratta di un vicino in preda alla disperazione: sua cognata è stata picchiata a sangue e ha bisogno di aiuto. Sono davvero troppe le cose strane che accadono in quel posto. E Lucy verrà coinvolta in un’indagine in cui un pericolo mortale è sempre più vicino…
In un’Irlanda ancora non del tutto pacificata, la detective Lucy Black si occupa di reati minorili e crimini domestici, almeno finché non si ritrova coinvolta, suo malgrado, in una serie di omicidi apparentemente non collegati, ma di cui si deve occupare a causa della mancanza di personale dovuta alle sommosse nel Nord.
Il primo morto lo ripesca quasi per caso, mentre sta visitando il padre in ospedale; il secondo sembrerebbe frutto di un tragico incidente, ma, dal terzo in poi, diventa palese che qualcosa di brutto sta succedendo in città.
Tuttavia, cosa può collegare i decessi di persone che non hanno praticamente nulla in comune? Oltre a cercare un filo conduttore, Lucy dovrà anche occuparsi dei casi soliti della sua unità e dunque la sorella della vicina con un compagno violento, il furto nell’abitazione di un’anziana signora, in cui potrebbe essere implicata una minore, e, infine, una prostituta troppo giovane perchè la detective possa lasciarla sulla strada.
Ma saranno davvero fatti casuali? Oppure sono pezzi di un rompicapo che Lucy dovrà assolutamente risolvere?
Premetto che amo i gialli e che Non entrare è scritto davvero bene.
La prima parte scorre piuttosto lenta, non afferra il lettore come dovrebbe, tenendolo inchiodato fino all’ultima pagina. Del resto, ultimamente è un cliché assodato quello di sommergere il detective di turno con due o tre casi che, alla fine, risulteranno collegati e pertanto si risolveranno in contemporanea. Questo il lettore lo sa, perciò, già a metà libro, può intuire, senza tema di smentite, come si evolverà la trama.
Questo, lasciatemelo dire, non rende interessante la lettura… un pò come sapere che l’assassino è sempre il maggiordomo.
Invece, a sorpresa, la seconda parte diventa molto più avvincente, in un crescendo di colpi di scena che non mi sarei aspettata.
In definitiva, non lo si può considerare un brutto prodotto, ma un giallo commerciale, non eccelso, ma in grado di donare ore piacevoli al lettore che voglia anche una componente piuttosto ampia di “dramma sociale”.
Come sempre, auguro a tutti voi buona lettura!