Recensione “Non giurar per la luna” di Angela Longobardi (serie Eredi di Sereelia #1)
Nel Regno Invisibile di Sereelia, il Primo Erede di ogni congrega ha il dovere di diventare il leader della propria città appena compiuti i vent’anni; ma non prima di aver contratto matrimonio per assicurare a sua volta un Erede alla congrega.
Rae e Julian sono gli ultimi Primi Eredi della loro generazione a non aver ancora preso il comando delle proprie città, nonostante abbiano superato i vent’anni da un po’. Non potendo più aspettare che trovino il vero amore, la Regina ordina loro di sposarsi e trovare un modo di guidare insieme le due congreghe. Uno è tra le streghe più deboli dell’isola, l’altro tra le più potenti. Riusciranno a trovare un compromesso?
Non giurar per la luna è uno dei lavori dell’autrice napoletana Angela Longobardi. Un’avventura fantasy che porta con sé del romance M/M e trascina due Primi Eredi in un viaggio alla scoperta dell’altro. Un libro che racchiude la capacità di svelare cosa si cela nell’animo di questi Invisibili: speranza, amore, ma anche un dolore che li condurrà a nuove rivelazioni. Quale sarà il loro destino?
Rae di Navie, Primo Erede della Congrega di Mavi, ha superato i vent’anni ma non si è ancora sposato e non ha preso le redini della propria Congrega. Questo è un problema per le tradizioni del Regno Invisibile, quindi la Regina si sente in dovere di trovarvi rimedio. Presto Rae sposerà Julian di Macen, Primo Erede della Congrega di Amneris, che di anni ne ha ormai venticinque.
Al suo ritorno da Camren, mi aspettavo che mio padre portasse l’ennesimo rimprovero della Regina riguardo il mio essere ancora celibe, invece è arrivato con l’annuncio del mio matrimonio.
L’ho fissato confuso per diversi secondi, incapace di assimilare le sue parole.
L’incipit conduce il lettore direttamente dentro la storia, senza un’introduzione che parli del Regno Invisibile o una descrizione del protagonista. Se da un lato è una notevole spinta per inserirsi nel racconto, dall’altro le mancanze si fanno sentire nelle pagine e nei capitoli successivi. Ancora adesso trovo difficile ricordare le fattezze di Rae, mentre sono abbastanza delineate tutte quelle degli altri personaggi, così come le descrizioni dei palazzi e degli ambienti. Inoltre molte sono le domande che mi sono rimaste su questo Regno, nonostante qui e là vengano date alcune informazioni. Altre note positive sono la citazione da “Romeo e Giulietta” all’inizio del romanzo e la cartina del Regno che mi ha aiutata notevolmente a capire i vari spostamenti dei personaggi durante la storia.
Le vene sugli avambracci pulsano – di sangue, di magia, di vita. È una sensazione inebriante, che rende la testa leggera.
Immagino il mio Potere scorrere attraverso i palmi, fino alle dita, per poi fluire via dal mio corpo, lasciarmi per sempre in favore di nuova energia.
Ho molto apprezzato le parti sulla magia o comunque dove si vedono le Streghe al lavoro (il personaggio di Kayla è uno dei miei preferiti), che dalla seconda parte del libro in poi si fanno più vive. Inoltre mi è piaciuto come l’autrice abbia delineato il carattere romance, descrivendo i sentimenti dei protagonisti e come si evolvono con loro, man mano che si conoscono meglio. Certo non mancheranno scontri o incomprensioni, ma stiamo pur sempre parlando di un matrimonio combinato. Ultimamente molte autrici inseriscono sesso gratuito in ogni libro, cosa che non sempre va a loro favore; in questo libro è presente, ma la descrizione dell’atto sessuale viene lasciata da parte per dare spazio al pensiero del protagonista e ai suoi sentimenti verso l’altro.
Sii una forza della natura.
Una frase che ricorre spesso nel libro, e che mi piace molto. È una sorta di infusione di fiducia in sé stessi. Se pensate di leggere questo libro alla ricerca di un ritmo serrato, avete sbagliato, visto che la trama è lenta almeno sino alla metà. Poi però si fa fatica a smettere di leggere perché i colpi di scena non mancano e la curiosità di sapere cosa accadrà e come si evolverà la storia diventerà un chiodo fisso. L’epilogo, che dà uno scorcio sul secondo volume della saga, mi ha lasciata con una quantità inimmaginabile di domande e curiosità. Che cosa accadrà a Rae, Julian e Kayla? E il Regno Invisibile è davvero unito oppure la lotta per la supremazia riesce a spazzar via ogni barlume di coscienza?
Un fantasy con una trama intrigante e invitante, dalle sfumature romance da “rossore sulle guance” che ricorda molto le prime cotte adolescenziali. Un libro scorrevole, solo poche volte mi sono imbattuta in problemi di battitura o errori verbali, sui quali credo si possa soprassedere; anche se mi viene da consigliare all’autrice di curare meglio questo aspetto. Inoltre mi piacerebbe venisse inserito un glossario: per avere i termini di luoghi e personaggi concentrati in poche pagine da consultare.
Un monito che questo libro racchiude in sé è la prerogativa di non scegliere per gli altri, nemmeno se si pensa di amarli. Ogni persona deve avere la libertà di scegliere. Agire con il cuore non è sempre la via giusta, anche se sembra la più semplice ai vostri occhi.