Recensione: “Non ingannarmi!” di Kresley Cole
Qual è il prezzo per dimenticare?
Ethan MacCarrick è un cinico donnaiolo quando la furia di un nobiluomo gli lascia sul viso un segno indelebile, per un crimine che però non ha commesso. La sua vendetta è implacabile: manda in rovina lui e scaccia la moglie e la figlia dalla loro casa. Trascorsi dieci anni, Ethan è un uomo duro e spietato, eppure resta incantato da una fanciulla minuta e bellissima. Lei è Madeleine Van Rowen che, dopo anni di indigenza in cui ha potuto contare solo sulle proprie forze, non si è mai concessa il lusso di un affetto o di una distrazione. Ma quel rude scozzese riesce a superare le sue difese dando vita a una passione inarginabile, prima che un’impensabile minaccia rischi di estinguerla…
Vista la conclusione di “Se mi vuoi..”, secondo romanzo della trilogia, non possiamo che iniziare chiedendoci: “Che fine ha fatto Ethan?”. Abbiamo lasciato Hugh alla ricerca del fratello scomparso convinto che non possa essere morto perché, nonostante le tragiche parole di Davis Grey, lui l’avrebbe sentito, l’avrebbe saputo e non si darà pace fino a quando non scoprirà la verità sulla sua sorte. Glielo deve, visto che è proprio per difendere la sua Jane che ha affrontato Grey e la sua pazzia vendicativa.
Il romanzo non inizia però con la fine del precedente ma, salvo un prologo utile a conoscere un importante e fondamentale avvenimento della giovinezza di Ethan, ripercorre gli stessi avvenimenti del secondo romanzo vissuti da Ethan, partendo dalla famosa notte della trasgressione, che ne segnerà il destino fino al tragico ferimento, svelandone così il mistero della scomparsa.
Ethan, come i suoi fratelli, è maledetto e non può ambire all’amore, né sognare una famiglia; per questo motivo, nonostante sia l’erede e il capoclan di uno storico casato scozzese, vive, o meglio, sopravvive al suo destino, passando da una donna all’altra, fino a quando, proprio a causa del suo sconsiderato stile di vita, si ritrova brutalmente sfregiato in viso e nell’animo perché sebbene non sia stato evirato fisicamente, lo è stato psicologicamente.
“Amare una brava donna? Per salvare un uomo malvagio come me? Mai… perché non esiste donna che sia tanto buona quanto io sono malvagio.”
Maledetto, sfregiato, bloccato cosa può capitargli di peggio? Incontrare Madeleine Van Rowen, figlia del suo carnefice, scoprendone l’identità quando ormai è troppo tardi per bloccare la crescente attrazione che nutre nei suoi confronti e ormai tardi per riparare al torto perpetrato ai danni di una giovane donna, vittima innocente della sua vendetta.
“Maddy non aveva fatto nulla, se non mostrare una forza di carattere e una volontà che lo facevano sentire insignificante, eppure aveva dovuto subire le conseguenze degli sbagli dei propri genitori”
Maddy dopo la caduta in rovina della sua famiglia sopravvive, è proprio il caso di dirlo, in un brutto quartiere di Parigi, sperando di riuscire a combinare, grazie alla sua bellezza e alle conoscenze, un matrimonio di convenienza che, ne è consapevole, non le darà l’amore e la passione che ogni ragazza vorrebbe, ma solo la sicurezza e la protezione che le sono state sottratte alla morte del padre. Maddy è una donna concreta che, nonostante le dure prove a cui il destino l’ha sottoposta, non perde mai la speranza di un domani diverso, migliore e, quando durante una serata all’insegna della trasgressione, incontra uno scozzese misterioso, spera che il momento del riscatto sia finalmente arrivato, rimanendo però ancora una volta delusa e sola.
In realtà, da quell’incontro che non ha “fulminato” solo lei, cambieranno parecchie cose; è la svolta nell’esistenza di entrambi. Le colpe del passato, le insicurezze, non saranno facili da superare e metteranno duramente alla prova la loro relazione, nata come una sfida, ma che cambierà entrambi, travolgendoli, per la portata del sentimento che nessuno dei due credeva possibile.
Più che i tre uomini scozzesi, che sono certamente degni di nota, come tutti i personaggi maschili della Cole, sono le tre protagoniste femminili che meritano un’attenzione particolare. Analia, Jane e Madeleine, tre giovani donne diverse per la loro storia, ma accumunate da una forza e da un coraggio sorprendenti: altro che rappresentanti del sesso debole! Poco leziose, poco damine tutte casa e famiglia che, sebbene riconoscano ancora il valore della verginità, vista come una virtù e un dono, mal si adattano alle restrizioni della loro condizione di donne dell’Ottocento, piuttosto appaiono indomite e sicure di quello che vogliono da un uomo e dalla vita e sono pronte a tutto per ottenerlo, fosse anche sfidare una maledizione oscura; loro sono ben più tenaci e concrete di tre scozzesi superstiziosi!
Varrebbe la pena leggere questi tre romanzi solo per il piacere di assistere alla capitolazione dei tre “Highlander” perché, come dice Jade Weyland, è “Semplice mettere in ginocchio un uomo forte. Ma tenervelo diventa complicato..” e, aggiungerei io, non impossibile!
Romanzi d’amore e di passione, dove l’erotismo lascia il passo alla sensualità e, pur non mancando delle belle scene di sesso, sono molto sensuali e coinvolgenti anche i baci e le carezze preliminari; dove, sarà per via delle scollature provocanti e vertiginose, i seni sono i veri protagonisti, primo step in una escalation di gesti sempre più arditi e peccaminosi.
Concludendo non posso che essere contenta di aver letto questa trilogia, riconoscendo agli storici un fascino che non credevo. Sarà la bravura della Cole? Sarà il periodo storico tutto sommato recente? Non saprei, certo è che tornerò a leggere il genere, magari cercando di spaziare su altri periodi perché credo che, indipendentemente dall’epoca storica in cui sono ambientati, sono l’amore e la passione i veri protagonisti dei romance che mi piacciono tanto e se poi ci scappa una lacrima ancora meglio.
Ne consiglio la lettura assolutamente nell’ordine di pubblicazione.
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