Recensione: OBSESSION – Serie: Acts of Honor #3 di K.C. Lynn
Titolo: OBSESSION
Serie: Acts of Honor #3
Autore: K.C. Lynn
Editore: Quixote Edizioni
Genere: Contemporary Romance
Data d’uscita: 25 Marzo 2022
Acts of Honor series:
Serie Spin-off della Men of Honor series
1. Redemption
2. Salvation
3. Obsession
4. An Act of Courage
Lei è bella, ma segnata irreparabilmente.
Lui è forte e letale, dentro e fuori dal ring.
Un atto di gentilezza ha messo Sophie Parish molto più in pericolo di quanto avrebbe mai potuto immaginare. Ora è in fuga, lasciandosi alle spalle la sua famiglia e l’unico sogno che abbia mai avuto.
La vita del combattente in pensione dell’EFC Kolan Slade è stata una lotta senza fine. Ha un passato oscuro e desideri ancora più oscuri, gli unici che abbia mai conosciuto.
Finché non ha incontrato Sophie.
Incuriosito dalla sua innocente bellezza e dai segreti che cerca di nascondere, Kolan desidera sapere chi è e da cosa sta scappando.
Proteggerla diventa la sua ossessione e sacrificherà tutto per salvarla. Ma alla fine, il suo amore lo porterà a mettere in discussione se stesso e tutto ciò che pensava di sapere.
«Clicca sull’icona verde e scrivi il titolo di qualsiasi canzone tu voglia.» «Hm… qualche richiesta?» La guardo di nuovo, chiedendomi se stia facendo sul serio. «Piccola, non me ne frega un cazzo se c’è della musica. Voglio solo guardarti ballare.» (Tratto dal libro)
Sophie è una ragazza in fuga da uno stalker che ha ucciso il suo ex. Ha lasciato la famiglia e tutti quelli che ama nel timore che l’assassino possa prendersela con loro, e anche in questa nuova vita teme di legarsi a qualcuno per preservarli dal pericolo.
Kolan è il ragazzo che le dà privatamente lezioni di difesa personale. Esperto di BDSM, è un ex pugile professionista caduto in disgrazia perché ingiustamente accusato per un reato poi cancellato, e si sta reinventando gestendo una palestra e offrendo assistenza a ragazzini delle zone povere della città.
Avvolgendomi i suoi lunghi capelli intorno al pugno, le tiro indietro la testa, portando le labbra al suo orecchio. «Non è questo che volevi, Sophie? Farmi perdere il controllo e vedere questo lato di me?» «Sì, perché voglio ogni parte di te.» E ce l’ha. Specialmente il mio cuore. Non perderò mai completamente il controllo con lei. Non farebbe per lei, ma se vuole un assaggio della bestia, allora glielo darò volentieri. (Tratto dal libro)
Kolan rimane affascinato da come gli occhi smarriti si abbinano a un corpo sensuale. E Sophie prova la stessa attrazione per come, nonostante minaccioso, lui le dia stranamente il senso di sicurezza e protezione di cui ha bisogno. Un fascino magnetico che li avvicina sempre di più, fino a legarli in modo indissolubile. L’intensità dei loro sentimenti e del carico emotivo per il passato dei due protagonisti rende il romanzo molto accattivante.
Tra i temi toccati, c’è anche quello dell’accettazione di sé e dei propri difetti, siano essi naturali o procurati da altri, come le cicatrici, e la fatica e il coraggio necessari per esporsi, così deturpati, agli occhi del mondo.
«Sophie Parish,» mormoro, trascinando le labbra sulla sua pelle deturpata. «Non una vittima, ma una sopravvissuta.»
Un singhiozzo le sfiora le labbra. «Come puoi dire una cosa del genere?»
«Perché questo è quello che sei. Non ha vinto e non lo farà. Sei sopravvissuta e continuerai a sopravvivere.» «Non credo di poterlo battere,» piange, suonando sia esausta che sconfitta. «Non ne avrai bisogno, perché lo farò io.» (Tratto dal libro)
Una particolarità che mi è saltata all’occhio è l’analogia tra l’uomo da cui Sophie sta scappando e quello nelle braccia di cui è finita. È fuggita da uno stalker che la considera sua per arrivare a uno che frequenta locali BDSM come dominatore, dai modi possessivi. C’è da dire che le similitudini finiscono molto presto: non vi è momento in cui Kolan la tratti senza un senso di rispetto, cura e attenzione per la sua salute e la sua serenità: forse è proprio qui che vuole arrivare l’autrice, a chiarire che da biasimare non è tanto il controllo, il piacere di dominare e essere dominati, quanto la mancanza di interesse al consenso e al benessere reciproco.
«Nessuno ti farà lezione tranne me.» Le sue parole possessive dovrebbero terrorizzarmi e farmi correre lontana da lui. So quanto possano essere pericolose, ma con Kolan hanno un significato diverso. Non mi spaventano. Forse perché appartengo a Daniel da così tanto tempo, senza averlo mai desiderato, che se mai ci fosse qualcuno a cui sceglierei di appartenere, sarebbe quest’uomo davanti a me. (Tratto dal libro)
Nel libro non sono inserite (ahimè!) pratiche BDSM di alcun tipo, Kolan si limita a esprimere il bisogno di avere costantemente il controllo dentro e fuori le lenzuola. Sophie (che a differenza mia non ha mai trovato un nesso tra lo stalker e il suo istruttore) comprende e accetta senza problemi questo suo bisogno e non manifesta traumi in merito al fatto di cedere in parte la sua autodeterminazione a favore di atteggiamenti protettivi o gelosi o a gesti eclatanti che costruiscano per lei un sogno supponendo di conoscere già i suoi gusti e desideri.
Notiamo nelle varie vicende che questa tendenza da maschio alfa lo porta talvolta a decisioni affrettate, che pur essendo altruiste, negli intenti, non tengono conto del punto di vista di lei. Via via che Sophie rifiorirà come donna e si rafforzerà grazie alla sua vicinanza, mostrerà la capacità di affermare se stessa e il suo diritto a esprimere la sua opinione sulle cose importanti, pur accettando e apprezzando, in generale, le dimostrazioni di possessività e il decisionismo di Kolan. Trovano, insomma, un equilibrio tutto loro che qualche donna potrebbe non apprezzare, ma che per questa particolare coppia funziona.
Per quanto vorrei prendermi il mio tempo e adorare ogni parte del suo corpo, ho bisogno di lei in questo momento. «Kolan?» mi sussurra contro le labbra. «Sì, piccola.» «Posso stare sopra?» I miei sforzi cessano quando mi tiro indietro per guardarla. L’unica volta che ho permesso a una ragazza di stare sopra di me è stata quando era legata, con le mani sopra la testa e agganciate alla catena appesa al soffitto. (Tratto dal libro)
Una storia che fila liscia, strutturata in modo ottimale, perfetta sotto tutti i punti di vista: romantica, passionale, con una buona sfaccettatura dei personaggi, che sono molto intensi, e anche piuttosto avvincente nella trama, che mantiene un buon ritmo.
«Mi dispiace tanto di averlo portato da te.» «Sono felice che tu lo abbia fatto, altrimenti non ti avrei mai incontrata.» I suoi occhi si addolciscono. «Non avrei mai potuto vederti ballare,» continuo, allungando la mano per toglierle i capelli umidi dal viso. «Non avrei mai saputo come sarebbe stato toccarti.» Chinandomi, faccio scorrere le labbra sulla sua guancia bagnata, eliminando le lacrime prima di appoggiarle all’angolo della sua bocca. «Assaggiarti,» mormoro, sfiorandole delicatamente le labbra con un bacio prima di costringermi ad allontanarmi. «Incontrarti, Soph, è stata la cosa migliore che mi sia mai capitata. Non mi dispiace di niente.» (Tratto dal libro)