Recensione: Passione alla meta – Serie: Love Hard #3 di Nalini Singh
Titolo: Passione alla meta
Autore: Nalini Singh
Serie: Love Hard
Collana: Extra Passion
Genere: Romance contemporaneo
Data di uscita: 4 Settembre 2021
AMORE TRAVOLGENTE
ATTRAZIONE RIBELLE
PASSIONE ALLA META
Jacob Esera è un famoso giocatore di rugby della nazionale neozelandese. Atleta e ragazzo modello, è inoltre padre single di una bambina di sei anni da quando un male gli ha portato via il suo primo amore, Calypso. Jacob si è ormai ripreso dal trauma, ma quando al matrimonio del fratello incontra Juliet Nelisi, l’ex migliore amica di Calypso, la sua vita subisce uno scossone. Juliet è sempre stata una ragazza problematica, però ora pare cambiata: oltre a essere una donna sicura di sé e sensuale, ha una carriera in ascesa e ha superato i gossip sul fallimento del proprio matrimonio con un atleta professionista. Rivedere Jacob non lascia indifferente nemmeno lei, anzi la chimica tra loro è tale che decidono di concedersi una notte di fuoco. Ma è chiaro a entrambi che quell’incontro non potrà rimanere l’unico…
Mentre i compagni si concedevano un momento per apprezzare il panorama, prima di dedicarsi a una serie infinita di flessioni, Jake si ritrovò a pensare a tutto un altro tipo di bellezza: Juliet. Cuoca. Donna in carriera. Allergica allo sport. E indossatrice di calzini con i fenicotteri. Conosceva solo pochi aspetti di lei, e adesso non avrebbe più scoperto nient’altro. Gli venne l’amaro in bocca per la sensazione che ci fosse qualcosa di sbagliato.
(Tratto dal libro)
Nalini Singh si contraddistingue per uno stile riflessivo, attento, puntuale e ricco di dettagli; questo, se da un lato dilata i tempi della narrazione, dall’altro crea un’ambientazione e descrizioni delle scene molto precise e ci fa decisamente immergere nella storia.
Una esposizione quindi attenta alle emozioni, alle sfumature, a rendere bene le scene, che ci fa calare perfettamente nella vicenda senza trascinarci con un ritmo troppo rapido.
I protagonisti sono ben caratterizzati. Jacob è uno sportivo, giocatore di rugby, con una figlia che gli è capitata in età molto giovane. Grazie al sostegno di una famiglia molto unita e numerosa è riuscito a fare carriera e a guadagnarsi un posto nella nazionale.
La sua giovane ragazza del liceo è morta dopo aver dato alla luce la figlia, quindi si ritrova solo, maturato troppo in fretta e completamente dedito a mantenere la bambina con il suo lavoro. È un uomo posato, serio, stretto nel ruolo di padre e di professionista che non dà adito a pettegolezzi sui giornali scandalistici.
“Le mie spine sono molto pungenti oggi. Stai alla larga”. Questo era successo quattro ore prima e Jake poi l’aveva lasciata lavorare, ma non aveva intenzione di rispettare l’ammonimento. Per la prima volta nella sua vita adulta, aveva voglia di rischiare. Era spaventato, certo, ma lo era stato anche quando aveva tenuto in braccio Esme la prima volta. E quando aveva cercato di entrare in una squadra dopo la pausa del lutto. I rischi di solito procuravano grandi ricompense.
(Tratto dal libro)
Juliet era la miglior amica della fidanzata di Jacob. Una ragazza problematica, senza famiglia, scapestrata, ed è sempre stata un peperino. Si sono persi di vista per un po’ e quando si rincontrano lei è una donna di successo. Ha messo a frutto la sua intelligenza e la voglia di fare in un lavoro che sta dando i suoi frutti.
Non le sono mancate alcune esperienze negative, ha già un brutto matrimonio alle spalle con un uomo famoso, cosa che la porta a continue incursioni dei paparazzi nella sua vita privata per quanto lei tenti di tenere un basso profilo.
Juliet guardò le rose, pensò ai messaggi che le aveva mandato, alla poesia spiritosa, e il respiro le si bloccò nei polmoni. Avere accanto un uomo come Jake, devoto, leale e appassionato? Sarebbe stato un sogno. Ovviamente anche se avesse ignorato tutto il clamore dei media, il sogno avrebbe potuto trasformarsi in un incubo. Loro due non erano amici e lei aveva bisogno di essere amica del proprio amante, di poter abbassare la guardia con lui. Doveva poter piangere e crollare davanti a lui.
(Tratto dal libro)
Caratterialmente i nostri due protagonisti non si sono mai presi tanto: lei lo chiama bacchettone, e lui da sempre la considera troppo imprevedibile per poter essere compresa fino in fondo. Nonostante questo, quando si vedono di nuovo avvertono entrambi qualcosa che può essere un mix tra chimica, magnetismo, ormoni, attrazione… insomma il richiamo del corpo. Nonostante la razionalità li porti a credere di odiare l’altro, il fisico lo desidera. Una volta superato il pensiero sull’antipatia reciproca, rimangono i problemi oggettivi: Juliet rappresenta una mina vagante per l’immagine pubblica di Jacob: entrambi tengono alla riservatezza ma stare insieme attirerebbe troppi occhi. La stampa se li mangerebbe in un boccone, lui perderebbe gli sponsor, e a subirne le conseguenze sarebbe il benessere della figlioletta.
Neppure Juliet ha voglia di finire di nuovo al centro dell’attenzione mettendosi insieme a un giocatore della nazionale, di tornare sulle prime pagine a farsi deridere e distruggere dalla macchina del fango.
Lui non si aspettava quella sfrontatezza, ma sorrise per ciò che significava. — Allora, ci proviamo? — Cinque giorni — disse lei, in tono serio e senza sorridere. — Cinque giorni per capire se possiamo essere amici e anche amanti, se riusciamo a passare del tempo insieme come persone civili invece che come un leone e un lupo che si tengono d’occhio a vicenda.
(Tratto dal libro)
Sotto il profilo delle fiamme di passione, ammiccamenti, sogni bagnati, sensualità vanno per la maggiore rispetto ai momenti davvero focosi. E, viste le premesse caratteriali, tra loro mi aspettavo anche più scaramucce.
La realtà è che Jacob, essendo un ragazzo serio, posato, rigido, che non ama le storie di una notte, da subito si preoccupa molto per lei vestendo i panni del principe azzurro. Nel momento in cui riflette su se stesso, accetta i suoi sentimenti ed è determinato a non lasciarsi spaventare dalle sfide: decide di provarci, di cogliere l’occasione al volo e inizia a cercare il modo per gestire l’esposizione mediatica. Juliet mantiene invece delle sfaccettature di imperfezione; abituata a essere sola, chiusa, autonoma, è restia ad accettare il corteggiamento e a lasciarsi andare.
Gli mise una mano sulla guancia. — Ti piace lasciarti andare, scherzare, l’ho visto, ma in generale, Jake… vuoi che le cose vadano in un certo modo e non ami i cambiamenti. La tua solidità mi attira molto — i suoi occhi scuri erano sinceri — ma io non sono così. — Premette le dita sulle sue labbra quando lui fece per parlare. — Cambio colore di capelli con la stessa frequenza con cui cambio smalto sulle unghie. Sono aria e vento, mentre tu sei roccia e terra. Non so chi sarò in futuro, ma so che non sarò mai statica. E so che non posso e non voglio vivere secondo le regole di un altro. Mai più. […]
— E se io potessi essere il fulcro stabile della tua vita e tu le mie ali, e mi insegnassi a volare oltre i muri che mi costruisco intorno da solo? Che ne dici, Jules?
(Tratto dal libro)