Recensione “Pearls – Perle di sangue” di Claudia Tonin (serie Cronache di Gaia #1)
Amore, dolore, rivoluzione, Terra, Marte.
Tutto portava a quel pianeta, così lontano, non solo nello spazio ma anche nel tempo. Il luogo in cui riviveva l’assetto antico.
Quando Moira guarda suo figlio per la prima volta capisce di non poterlo abbandonare. Perché le hanno fatto questo? Il suo vincolo verso Gaia si sarebbe concluso con questa gravidanza e le sarebbe stato concesso il privilegio di tenere la sua ultima bambina.
Adesso invece tutto sembra una crudele beffa, persino la dottoressa che la seguiva durante la gravidanza in realtà è un uomo che le propone di partire per Marte se vuole salvare suo figlio.
Quando il comandante Nancy Freeman capisce il terribile piano che ha coinvolto la sua migliore amica Moira non ha un momento di esitazione e la segue nel viaggio verso il pianeta rosso. Pensa che non sarà difficile mettere fuori combattimento il medico della resistenza marziana e il pilota dell’astronave. Non ha dubbi che riuscirà a risolvere ogni problema, almeno finché non capisce chi è l’uomo che piloterà la Starlight e che la vuole portare su Marte.
Amélie è una brillante giornalista che si sente la donna più fortunata di Gaia quando viene scelta per scrivere la storia della nascita del loro mondo attraverso le interviste alle sette sorelle fondatrici. Per lei, cresciuta nel culto di Han Chan Mei, la leader mondiale di Gaia, questo incarico è un onore immenso. Il dialogo privato con le feroci politiche che non hanno esitato a uccidere milioni di maschi la porta però a mettere in dubbio tutte le sue certezze e a vedere molte crepe nel mondo perfetto di Gaia.
I destini di queste tre donne stanno per legarsi per sempre al geniale Andrej Kurikov, lo scienziato più brillante che Gaia abbia mai avuto, l’uomo che ha giurato di distruggere le sette sorelle fondatrici e il mondo che hanno creato.
Gli occhi nerissimi di Han Chan Mei si posarono su ognuna delle sei donne sedute al tavolo e tutte fecero un cenno di assenso. «La conferenza internazionale sul clima si è conclusa. Anche questa volta è stata un’inutile perdita di tempo e di denaro. Se volessimo essere pedanti, visti i mezzi utilizzati da tutti i delegati e dalle loro scorte, si potrebbe sostenere che il summit ha provocato molte più emissioni in atmosfera di idrocarburi, di quelle che si combatteranno con gli accordi stipulati. Avevano un bel dimostrare ieri, gli ambientalisti del corteo che hanno sfilato per ribadire il loro sdegno alla fine della conferenza. Ma anche loro, per quanto abbiano protestato, non sono stati ascoltati né lo saranno in futuro. Le loro richieste erano legittime: impegni seri, scelte coraggiose, al di là delle logiche nazionali. Nessuno ha voluto sentire o capire che non c’è più tempo da perdere. Voi, tra tutti i leaders presenti, siete le persone più sensibili ai problemi del nostro pianeta. Sapete bene che quanto disse Al Gore il secolo scorso è la verità. Nell’arco dei prossimi vent’anni dobbiamo invertire la tendenza degli ultimi due secoli. Non c’è più tempo, è venuto il momento di agire con fermezza. Io ho trovato la soluzione, l’unica percorribile. Ora vi spiegherò come intendo salvare il nostro mondo. Richiederà sacrifici da parte di tutte, e non sarà indolore. Perciò, prima di andare avanti, vi devo avvisare: dopo che mi avrete udita non potrete più tirarvi indietro. Se qualcuna di voi non se la sente, può uscire.» Nessuna si mosse dalla propria sedia.
Qual è il prezzo per un mondo libero dalla violenza, senza più fame e senza più guerre? altissimo. La quasi totalità del genere maschile è dovuta morire affinché una nuova società, formata per la maggior parte da donne, potesse ereditare un mondo sull’orlo dell’estinzione e farne un giardino nel quale tutti possano trovare una loro collocazione. Un mondo perfetto? non proprio, ma non vi nascondo che ho sempre pensato che un mondo governato da donne sarebbe meno violento.
Nel 2109, dopo l’ennesima inutile conferenza sul clima che non ha portato a nessuna soluzione, sette donne di altrettanti governi hanno una riunione segreta, in cui vengono posti i primi mattoni di una nuova società. Per costruirla devono dare il via a una nuova crudele guerra, e poi usare un potente virus atto a inibire il cromosoma maschile; in questo modo in breve tempo nasceranno solo donne. Data la naturale propensione maschile alla lotta, non è stato difficile trovare un pretesto per scatenare l’ultima grande guerra. Alla fine di essa, dopo che il virus è rimasto nell’aria per qualche tempo, tutto il mondo è cambiato. I pochi uomini rimasti sono stati isolati in colonie, e poi mandati su Marte assieme alle poche donne che hanno deciso di non abbandonare padri, mariti e figli. Su quella che ora non si chiama più Terra, ma Gaia, sono rimasti pochi uomini il cui patrimonio genetico viene usato per la riproduzione. Ma non tutte le donne sono autorizzate ad avere figlie. All’età di quattordici anni un particolare test decide cosa una ragazzina sarà destinata a fare, e solo una percentuale piccolissima diviene genitrice.
Ognuna di esse deve a Gaia sette figlie che le verranno sottratte alla nascita e vivranno in una Casa di crescita; chi lo desidera potrà allevare solo la settima, che potrà tenere con se fino all’età in cui verrà deciso il suo destino su Gaia. E una delle nostre protagoniste è proprio una madre, Moira, in fervente attesa di quell’ultima figlia che non le verrà strappata; ma quello che non sa è che questa nuova gravidanza metterà in moto qualcosa che potrebbe sovvertire tutto ciò in cui crede, e che assieme alla sua amica Nancy sta per cominciare un viaggio che le porterà molto lontano da Gaia.
Sono rimasta davvero intrigata da questo mondo distopico e femminile, un mondo che sembra bello e pacifico all’apparenza, ma che priva le bambine di una vera e propria famiglia.
Solo pochissime vengono allevate dalla loro madre, le settime preziose figlie. Un mondo in pace ma senza amore, in cui ogni ragazza prende medicinali per annullare il desiderio sessuale, per non avere cicli riproduttivi, e non viene mai in contatto con un uomo se non in modo superficiale. I pochi uomini rimasti su Gaia vengono tenuti sotto sorveglianza, e non possono accedere a tutte le professioni. Solo su Marte è consentito il vecchio modello di famiglia, le poche donne che hanno deciso di seguire i propri mariti possono vivere con loro e procreare i propri figli alla vecchia maniera, nonostante siano sottoposti a monitoraggi e controlli; ed è proprio lì che sta nascendo il primo alito di rivolta negli uomini che si sono visti esiliare sul pianeta, e che non hanno mai dimenticato ciò che è stato fatto al genere maschile.
A capitoli alterni seguiamo Moira e Nancy verso la loro nuova vita, per poi venire riportati su Gaia ed assistere alle interviste che una giovane donna che non ha conosciuto la vecchia Terra sta facendo alle Sorelle Fondatrici, scoprendo come tutto sia cominciato, ma anche i loro diversi punti di vista e i loro rimorsi per aver contribuito all’uccisione di tanti uomini innocenti. Per un bene comune hanno messo da parte i loro disaccordi, ma sono perfettamente coscienti che l’attrazione fra un uomo e una donna, e l’amore possono essere un’arma potente e che il pericolo di Marte non deve essere sottovalutato.
Sono tante le donne protagoniste di questo libro, una giovane giornalista che pensa di vivere in un mondo perfetto e che scopre che le donne che ha imparato ad ammirare forse non sono così infallibili; che le hanno dato la pace, ma le hanno portato via la possibilità di avere dei figli da stringere al seno e un uomo da amare. Moira, una genitrice che si è vista portare via le sue sei figlie e ne è stata devastata, ora pensava di poter avere la sua ricompensa ed invece si è trovata al centro di un disegno più grande di lei, ma per nulla al mondo rinuncerà a crescere quest’ultima creatura, nonostante la paura che, un giorno tutto il suo mondo possa essere distrutto. Nancy, un pilota di navi spaziali, una donna che è riuscita a mantenere salda la sua amicizia con Moira nonostante il suo lavoro la portasse spesso lontano, e che per aiutarla scoprirà l’amore in Johannes, un uomo che si rivela ben diverso da ciò che le hanno sempre raccontato. E poi loro, le Sette Sorelle Fondatrici, così diverse l’una dall’altra eppure accumunate da un sogno, e da ciò che hanno dovuto fare per poterlo realizzare.
I protagonisti maschili al confronto appaiono secondari, almeno fino all’arrivo di Andrej lo scienziato, nipote di una delle Sorelle Fondatrici, che pur nelle pochissime pagine in cui appare fa subito capire che il prossimo libro sarà diverso e che presto le donne di Gaia avranno delle sorprese.
Un libro che avvince e che è impossibile mettere giù fino alla fine, una trama priva di rallentamenti e una serie che si preannuncia davvero piena di sorprese.