Serie: Blackwood Institute vol. 2
Autrice: J. Rose
Genere: Dark romance reverse harem
Editore: Virgibooks
Data di pubblicazione: 15 giugno 2023
La serie Blackwood Institute è composta da:
- Deviati da redimere Vol. 1—->Recensione
- Peccatori da sacrificare Vol. 2
- Santi da profanare Vol. 3
BENTORNATI AL BLACKWOOD INSTITUTE.
GESTITO DAI MALATI DI MENTE, PER I MALATI DI MENTE.
Mostro. Vittima. Predatrice. Preda.
Sono sempre stata certa di un fatto incontestabile: non merito di vivere. In forza di tutto il dolore e la sofferenza che ho inflitto, ho cercato di infliggermi la punizione più severa di tutte. Qualsiasi cosa, pur di sfuggire all’orrore di convivere coi crimini che ho compiuto.
La sopravvivenza non faceva parte del patto. La famiglia che non avrei mai voluto trovare è determinata a tenermi in vita, ma la mia mente si è rivoltata contro di me.
Non so più cosa sia reale.
Quando il diavolo bussa alla mia porta, sono costretta a fare i conti con la verità. Il Blackwood Institute è molto diverso da quello che sembra. Ora devo capire quanto sia profonda l’oscurità.
Mentre le nostre vite sono gettate nel caos, vengono a galla dei segreti strazianti e l’illusione costruita con tanta minuzia comincia a disfarsi. Non mi fermerò davanti a nulla per proteggere la mia famiglia, anche se ciò significasse sacrificarmi alle atrocità dell’Ala Z.
È molto tempo, ormai, che sto scappando dai miei demoni, ma la verità sta per raggiungermi.
È ora di diventare il mostro che il mondo è convinto che io sia.
“Peccatori da sacrificare” è il secondo capitolo della trilogia Reverse Harem Contemporary Dark Romance “Blackwood Institute,” ambientata in un istituto sperimentale psichiatrico. Leggete le avvertenze a inizio libro prima di addentrarvi nella storia di Brooklyn, Phoenix, Eli, Hudson e Kade. I volumi vanno letti nel seguente ordine di uscita: “Deviati da redimere,” “Peccatori da sacrificare” e “Santi da profanare.”
Se nel primo volume della trilogia uno degli elementi di tensione era il non sapere cosa avrebbe portato i protagonisti al loro punto di rottura (e abbiamo visto molti di loro arrivarci), stavolta viene messa alla prova la compattezza del gruppo, perché solo divisi riescono a non mettere in discussione il sistema di cura dell’istituto psichiatrico.
Viene infatti alla luce che la direzione non solo non vuole curare i pazienti, ma tenta di plagiare e ostacolare la loro guarigione, esaltando ed esacerbando le loro patologie, le allucinazioni, le manie.
Si aggiunge, alla profonda introspezione che descrive la caduta di Brooklyn in un baratro ben peggiore della morte, una trama ricca di suspense che vede i ragazzi cercare una via d’uscita per una situazione sempre più sanguinosa.
Riesco a sentire solo il battito del suo cuore crudele, e scruto le lacrime attaccate alle sue ciglia, che implorano di essere liberate. “Puniscimi. Fammi del male. Non mi importa più,” implora. Mi sfugge una risata esasperata. “È proprio questo il problema, petardo. Prima non ti importava abbastanza da restare e, nonostante tutto, continua a non interessarti. Non al punto da cambiare.”
In questo volume approfondiamo anche il problema di Phoenix, che nel precedente non aveva avuto abbastanza spazio. La tragedia sul finale lo aveva del tutto destabilizzato, e il ragazzo energico, divertente, giocoso lascia il posto alla depressione e allo shock per averla avuta quasi morta tra le sue braccia. Ma c’è di più. Di lì a poco nascono diversi conflitti tra i cinque, che vengono opportunamente alimentati, forzati e manipolati da altri allo scopo di separare quello che sembrava un incastro perfetto, tentando di disgregare il gruppo.
Phoenix finalmente mi vede, con quegli occhi chiari ora spenti dalla stanchezza. “Eli.” Sorrido, facendogli cenno di avvicinarsi. Una corda invisibile sembra legare le nostre due metà separate, e lui viene calamitato verso di me e si infila tra le lenzuola. Lo prendo tra le braccia e gli bacio le labbra, incurante degli sguardi di tutti. La testa gli cade sulla mia spalla, troppo pesante per reggersi da sola. “Mi dispiace,” borbotta. Gli metto una mano intorno alla nuca e lo stringo, perché ho bisogno che lo sappia. Nessuno di noi è perfetto. Nessuno di noi è sano di mente. Tutto ciò che abbiamo al mondo si trova proprio in questa stanza – e questo, più di ogni altra cosa, vale la nostra sofferenza.
Anche stavolta le vicende sono soprattutto incentrate su Brooklyn, che finisce in un vero e proprio incubo, fagocitata da un sistema deviato che sembra molto più forte di lei e impossibile da combattere. Lo psichiatra riesce a liberare tutti i suoi incubi peggiori, a rendere reali le allucinazioni, le voci e le ombre che vivono nella sua testa, portandola a un passo dal perdere della ragione (il vero e proprio obiettivo dello scienziato). Per quanto lei sia una ragazza combattiva, l’uomo fa leva sull’unica sua debolezza, ovvero l’affetto per i quattro partner. La fierezza con cui si sacrifica per loro, cercando di mantenere un minimo di razionalità senza abbandonarsi all’oscurità, pur addentrandosi in un inferno, è lodevole; ma il tempo passa, le armi sono troppo spuntate per poter vincere. Credo che tra i tre libri questo sia in assoluto il più sanguinoso, doloroso e violento.
“Voglio che tu sappia, dannazione… Ho bisogno che tu sappia…” La fronte di Hudson incontra la mia, i nostri respiri si mescolano. “La verità è che ti amo da quando avevo sedici anni e tu ti incazzavi quando mi picchiavano,” sussurra. “Ti ho amata quando me ne sono andato perché non riuscivo a guardarti senza vedere quello che avevo fatto. E ti ho amata quando ti è bastato guardarmi una volta e accoltellarmi in mensa. Diavolo se non mi ha pure eccitato un po’…” Non posso fare a meno di ridere, e il suo sorriso è devastante. “Ti amo ancora, cazzo. Non ho mai smesso.”
Sotto il punto di vista passionale-erotico, la novità è il maggiore coinvolgimento di gruppi nella relazione poliamorosa con qualche ménage. Diversamente dalle introspezioni che normalmente leggiamo in situazioni simili, i cinque ragazzi non si pongono mai il problema di quanto possa essere complicata una relazione di questo tipo, né si pongono questioni di gelosia (a eccezione di Hunter, innamorato di Brooklyn da anni). Ognuno di loro mostra attaccamento nei confronti degli altri in modo differente: è chiaro che il fatto di avere compulsioni e ossessioni sia elemento chiave nel far sì che tutti completino vicendevolmente dei pezzi mancanti. È una relazione che semplicemente “funziona per loro”.