Recensione: “Per amore di un corsaro” di Mirta Drake
Care Fenici, buongiorno! Oggi Tracy ci parla di “Per amore di un corsaro” di Mirta Drake
Morgan Queen è un pirata che sparge terrore nei mari delle Bahamas. Ma pochi conoscono il suo segreto: è una donna! Quando si scontra con William Spencer, corsaro al soldo della Marina inglese, fra lei e il suo affascinante nemico si scatena un’indomabile attrazione. Morgan, alla ricerca di un fantomatico galeone spagnolo pieno d’oro, comincia a destreggiarsi fra schermaglie e baci rubati e, senza quasi accorgersene, cede alle lusinghe dell’amore mettendo in forse la sua intera esistenza. Nel cuore, però, rimane un pirata, e un pirata ha sempre un’arma di riserva…
“Quindici uomini sulla cassa del morto, yo-ho… e una bottiglia di rhum”. Ah, quanto adoravo questa canzone, tutte le volte che vedevo film o cartoni che parlavano di pirati! Vele nere con il teschio e le ossa incrociate, un vascello che taglia le onde, uomini in attesa dell’arrembaggio.
Credo che nell’immaginario di ogni ragazzo sia rimasta la figura di Long John Silver che scruta la nave avversaria in attesa di depredarla delle sue ricchezze e sparire all’orizzonte, in barba a ogni inseguimento da parte delle navi di Sua Maestà.
È più o meno ciò che capita in questo libro, dove un giovane pirata, durante un arrembaggio, depredando una nave che trasporta dei nobili verso il nuovo continente, si imbatte in una donna che cerca di nascondere la sua bambina, per evitare che venga catturata o uccisa. Impietosito cerca di proteggerla dalla furia del suo comandante e dagli altri poco di buono della ciurma, ma la dama viene uccisa e la piccola, nascosta in un barile e portata a terra, verrà affidata a una donna di bordello, perché la possa educare come figlia di un pirata, nascondendo il suo sesso e fingendosi un uomo.
Morgause, rinominata Morgan, cresce con questo segreto, indossando abiti maschili, seguendo il nuovo padre nelle sue peripezie e addestrata ai pericoli del mare e al combattimento. Quella che era considerata ‘un pesciolino’ diventa una donna adulta e dura, un pirata a tutti gli effetti, che con la sua nave ‘Fantasma’ e una ciurma di tutto rispetto, batte i mare dei Caraibi, per uguagliare la fama del padre, sia in rispettabilità, sia in grinta.
Ed è per questo motivo che assalta la fregata con a bordo l’ex pirata William Spencer, nome molto noto in quei luoghi, che però si è piegato al soldo della corona inglese, rinnegando il credo dei pirati.
È un personaggio particolare, il nostro William, rude, sensuale, arguto, che risveglia in Morgan sentimenti che non credeva di provare e di cui ha sentito solo spettegolare la ragazze del bordello, che sono state le sue compagne di crescita e di svezzamento sia sul mondo femminile, sia sulla sessualità.
I loro incontri, sono più che altro scontri, sia sul piano fisico, sia su quello sentimentale, dove tutto ciò che sanno, si rivela assolutamente poco efficace per combattere l’attrazione che sin da subito provano l’uno per l’altro.
In un ‘balletto’ di fughe e salvezze, i due affronteranno non pochi pericoli, dovranno mettere in discussione più volte loro stessi e ciò che provano, facendo attenzione a indirizzare le loro azioni per preservare ciò che amano di più, ma soprattutto il loro cuore.
Una bella storia, ambientazioni ricche di particolari sapientemente descritti.
I personaggi sono tangibili, si muovono nella loro realtà in maniera molto vivida, facilitando sia la lettura che la comprensione del loro mondo.
Di Morgan si può dire che nonostante il caratterino molto impetuoso, non si comporta allo stesso modo in un mondo fatto da rozzi pirati, conserva il suo amor proprio e la sua riservatezza, non concedendosi facilmente a nessuno, forse memore di ciò che le ha sempre ripetuto il pirata Queen: “L’amore è una pistola carica” e lei non vuole assolutamente rischiare di lasciarci la vita e il cuore.
Di William invece… be’, ve ne innamorerete. È uno di quegli uomini che arrivano dritti al cuore, non solo per la bellezza fisica, ma per una sorta di moralità e nobiltà di intenti che in quel periodo proprio non esisteva.
Ho apprezzato i loro caratteri, la realtà in cui si muovono, facendomi rivivere un qualcosa di molto simile a un viaggio in questo scenario misterioso e ricco di avventura.
Molto fluente il linguaggio usato e non ho trovato passaggi difficili che precludano la lettura a coloro che non sono avvezzi a questo mondo e vicende.
Un libro consigliato, sia per la parte avventurosa che quella sentimentale, trattati dall’autrice con la solita bravura che la contraddistingue e che vi invito a seguire anche nelle sue altre opere.
Buona lettura!