Recensione: “Per amore, solo per amore” di Mathilda Blake
Titolo: “Per amore, solo per amore”
Autore: Mathilda Blake
Genere: Romance storico Inghilterra + Nuova Zelanda, 1884
Editore: I romanzi mondadori
Data di uscita: 6 Maggio 2022
Nata e cresciuta in un bordello londinese, Lilybelle Scott deve ora lasciarsi il passato alle spalle per salvarsi la vita. Si imbarca così per la Nuova Zelanda sostituendosi a un’amica analfabeta, al posto della quale ha intrattenuto un fitto rapporto epistolare con un allevatore neozelandese che le ha chiesto di sposarlo. Fingendosi l’altra, al suo arrivo ad Auckland scopre che il promesso sposo è molto più affascinante di quanto non credesse e che anche lui le ha tenuto nascoste verità altrettanto importanti! Ma l’attrazione fra loro sembra essere più forte di tutto, almeno fino a quando il passato di Lily non riesce a raggiungerla persino in capo al mondo…
Ed ecco la nuova storia di una delle autrici che stimo maggiormente nel panorama italiano per la grande capacità di trasportarti fuori dalla tua stanza in posti meravigliosi, dalla Russia alla Nuova Zelanda, e vivere grandi emozioni. Ogni volta che finisco un suo libro vorrei comprare un biglietto e partire per vedere i luoghi bellissimi che descrive e che ti sembra di riuscire ad assaporare immergendoti nei suoi romanzi.
I protagonisti sono Lilybelle Scott e Duncan McAllister. Nuovamente, Mathilda Blake ci presenta una donna fuori dai soliti schemi. Se dovessi definirla con un solo aggettivo userei questo: sopravvissuta.
Lily è una donna forte che, rimasta orfana di una madre che di mestiere faceva la prostituta, cresce in un bordello, dove fa i lavori più umili per avere un tetto sopra la testa e del cibo nella pancia, forte dell’amore e degli insegnamenti che la mamma le ha lasciato. Uno in particolare: saper leggere. Ed è grazie a questa capacità e all’incontro con una gentile nobildonna russa che riuscirà a farsi una cultura e sviluppare le proprie idee, nonché corrispondere con un uomo che si trova dall’altra parte del mondo e che le cambierà la vita.
Invece Duncan è vedovo e vive con la giovane figlia in una proprietà che si è costruito con le proprie mani in Nuova Zelanda. Per riuscire a superare la perdita dell’amata moglie, si dedica totalmente al lavoro e all‘ampiamento della sua tenuta, isolandosi da tutti e soprattutto dalla sua bambina, con cui ha un rapporto tumultuoso. Per dare una madre alla giovane Kay e assicurarsi una sposa, decide di proporsi in matrimonio a una donna con cui corrisponde da tempo.
Per un fortunato scambio di persona sarà Lily a partire e avere la possibilità di sfuggire a un destino che sembra ormai segnato nel grigiore dell’East End di Londra, stretto nelle avide mani del proprietario del bordello dove funge da sguattera.
L’inizio fra i due non sarà dei migliori.
[…] Non sono io, qui, a dovervi delle spiegazioni! Mi avevate scritto, e cito testualmente: “se io non dovessi soddisfare le vostre aspettative, basterà una vostra parola e farò in modo che possiate sostentarvi autonomamente”. “Be’, volete sapere qual è il punto? Che non soddisfate per nulla le mie aspettative!”
[…] “Vi presentate senza documenti, senza effetti personali, con un vestito troppo stretto e una scollatura equivoca che cercate di nascondere al sottoscritto ma che non vi fate problemi a mostrare al posto di controllo agli sbarchi” (Tratto dal libro)
Entrambi avranno bisogno di tempo per imparare a fidarsi, mettere da parte i pregiudizi e vedere l’altro per la persona che è realmente.
McAllister possedeva un’indisponenza tutta sua. Si comportava come se fosse mosso da un’onestà intrinseca e parlava di fiducia quasi per lui fosse essenziale. Ma nessuno poteva fidarsi di nessuno e nessuno era davvero onesto. Era questa la natura umana e lei la conosceva fin troppo bene.
(Tratto dal libro)
Per Duncan è difficile credere che, una persona come Lily, vissuta in un bordello e sopravvissuta solo grazie a espedienti possa essere la donna giusta per lui e per la figlia, allo stesso tempo Lily è delusa e amareggiata dopo aver appreso un segreto di cui era all’oscuro prima di imbarcarsi.
Non aggiungo altro per non spoilerare troppo, ma vi invito a leggere il libro per poter apprezzare l’evolversi dei personaggi e dei loro rapporti, raccontati dall’autrice in maniera molto realistica e approfondita, utilizzando anche l’espediente della divisione del libro in tre parti. Ognuna di queste si svolge in un luogo diverso, dove assistiamo al cambiamento e alla crescita dei protagonisti, fino all’arrivo nel cuore della Nuova Zelanda.
La storia di Lily, in particolare, fornisce alla Blake la possibilità di raccontare la miseria e la violenza della Londra degli ultimi e soprattutto di quelle donne che vendevano il loro unico bene, il proprio corpo, per sopravvivere. Si sente forte la lontananza dall’agiatezza e dall’opulenza dei quartieri alti, spesso oggetto di romance. Eppure, in tutto questa miseria viene offerta la speranza nella figura della protagonista, che lottando e rimanendo fedele a stessa riesce a costruirsi una vita felice e piena di amore.
La Blake ci fa conoscere e amare gradualmente questa coppia che regala tante emozioni, dal primo momento che si incontrano tifiamo per il loro amore. Si convincono all’inizio di non essere adatti l’uno all’altra, benché la passione crepiti fra loro dall’inizio. Si riesce a sentire l’intensità del loro amore crescere pagina dopo pagina, superare le barriere sociali e insegnarci che una persona può essere stigmatizzata solo per il proprio passato e il proprio aspetto.
Il tutto portato avanti con una scrittura piacevole, mai noiosa, ricca di descrizioni particolareggiate, usando l’alternanza dei punti di vista. Questo fornisce la possibilità di percepire i pensieri e le sensazioni dei protagonisti, suscitando in me la curiosità di conoscere la loro storia e scoprire in che modo riusciranno a trovarsi.
L’autrice ci mostra nuovamente in questo libro tutto il suo amore e la sua conoscenza del regno animale. I cavalli, infatti, saranno coloro che, per primi, insegneranno a Lily cosa vuol dire dare e ricevere affetto incondizionatamente, senza aspettarsi nulla in cambio. Mi hanno molto affascinato le storie e leggende riportate riguardo ai cavalli di razza araba, intrise di tristezza e magia. Personalmente, adoro gli animali e il fatto che in questi libri siano sempre presenti e abbiano un ruolo di primo piano rappresenta un ulteriore incentivo di lettura.
Ancora una volta vi consiglio di immergervi in questa bellissima storia di amore e nuovi inizi e, nel frattempo, non posso fare a meno di chiedermi: in che parte del mondo saremmo traspostati e che nuove avventure vivremo la prossima volta?
Sono sicura che, come sempre, Mathilda Blake non ci deluderà!