Recensione: Per il lupo – Serie: The Wilderwood #1 di Hannah Whitten
Titolo: Per il lupo
Serie: The Wilderwood #1
Autore: Hannah Whitten
Genere: Fantasy retelling
Editore: Mondadori
Target: 16+
Data di pubblicazione: 8 novembre 2022
- Per il lupo
- For the Throne
RED È L’UNICA SECONDOGENITA nata da secoli, e come tale sa che la aspetta un destino ineludibile: verrà sacrificata al Lupo nella Foresta nella speranza che lui restituisca al mondo gli dèi che ha rapito.
Red ne è quasi felice: tormentata da un misterioso potere che non è in grado di controllare, almeno nel Wilderwood non potrà fare del male a coloro che ama. Non più.
Ma le leggende non dicono la verità. Il lupo non è un mostro, è un essere umano. I poteri di Red non sono una maledizione, sono una vocazione. Ma se non imparerà a controllarli gli dèi, divenuti mostri, inghiottiranno il Wilderwood, e il mondo intero.
“Il sangue usato negli scambi con le cose di sotto è sangue che può aprire le porte.”
Quanta magia può racchiudere una storia? Per il lupo di Hannah Whitten ne è pieno. Una storia di amore, di disperazione, di leggende, di falsi miti e di luoghi fantastici.
Da secoli il regno di Valleyda paga il suo tributo al Wilderwood e al Lupo che abita tra i suoi confini. La Seconda Figlia è destinata a Lui, niente e nessuno può opporsi a questo destino. Un patto risalente al tempo degli dei e dei Cinque Re, intrappolati nelle sue radici, il cui ritorno è tanto atteso e bramato. Per questo vengono sacrificate le seconde figlie, con la speranza che ciò faccia tornare i Cinque Re. E Red, secondogenita ribelle e determinata, accetta il suo destino. Lei si sente pronta ad attraversare i confini della foresta, ma colei che non è pronta a lasciarla andare è la sua gemella Neve. Non si darà mai pace per il destino che attende la sorella.
Ma non tutte le leggende hanno un fondo di verità. La storia del Lupo non è come viene tramandata da secoli. Niente è come Red si aspettava che fosse. Lei credeva di morire una volta varcati i confini del Wilderwood, e invece, troverà il suo destino. Nel crepuscolo senza fine che avvolge ogni cosa scoprirà una verità che la sconvolgerà. Il Lupo non è ciò che le hanno sempre raccontato. Lui non ha potuto scegliere una vita diversa. E sarà proprio la scelta libertà di decidere di Red a cambiare le loro sorti.
Devo dire che all’inizio la storia è stata un po’ lenta, troppo approfondito il rapporto tra le due sorelle, molti dettagli circa il loro carattere e la loro vita tutta incentrata sul giorno in cui Red dovrà andarsene. Ma le cose sono diventate molto interessanti quando il Wilderwood è divenuto la casa di Red. Le descrizioni, i personaggi che lo abitano, le creature che cercano di attraversarlo, le sentinelle che stabiliscono un ordine, sono così vivide che sembra quasi di sentire il profumo di foglie e terra. L’ambientazione mi è piaciuta davvero tanto, un luogo perennemente avvolto dalla nebbia, alberi senzienti e un enorme fortezza avvolta dalle sua radici dove dimora il tanto temuto Lupo. Eammon che porta le cicatrici del suo complicato e solitario compito, testardo e deciso a non lasciare entrare nessuno nella sua vita. La sua storia è un mix di mistero, magia e solitudine. Una vita lunga a combattere da solo contro un nemico subdolo e pronto a sferrare il suo attacco.
Una narrazione scorrevole, con pochi personaggi, ma tutti ben descritti. Ognuno di loro riserverà delle sorprese. Anche se avrei preferito qualche approfondimento in più sui misteri del Wilderwood. Troverete accenni a Cappuccetto Rosso ma anche alla Bella e la Bestia (una certa biblioteca spicca nella casa del Lupo). Una fiaba con qualche tinta dark, con una storia d’amore slow-burn, per la quale il mio cuore nero ha ringraziato. Non vado pazza per le storie d’amore nei fantasy, anche se qui ci stava tutta. E devo dire che i sospiri, gli ammiccamenti e gli occhioni da cerbiatto e la fissazione sull’aspetto di uno o l’altro dei personaggi, sono stati quasi del tutto assenti o almeno hanno avuto un ruolo marginale.
Sono molto curiosa di leggere il seguito, Per il trono, perché credo che uno dei Cinque Re abbia qualcosa da raccontarci.