Recensione: Personal Jesus di Anya M. Silver
Titolo: Personal Jesus
Autrice: Anya M. Silver
Editore: self-publishing
Genere: young adult/new adult, hate to love, romance
Pagine: 523
Formati: Digitale; Cartaceo Flessibile; Cartaceo Rigido
Prezzo e-book: € 2,99
Data di pubblicazione: 02 Giugno 2022
Quando un’amica di mia madre si è offerta di ospitarmi nel momento peggiore della mia vita, non avevo pensato ai rischi che potevo correre accettando di trasferirmi nella sua incredibile abitazione in stile vittoriano.
Avevo dei progetti ben chiari in mente.
Una lista degli obiettivi da raggiungere.
Ma è sorto un grosso e pericoloso problema.
Alto e dall’aria poco raccomandabile, con folti capelli corvini e la pelle marchiata da innumerevoli tatuaggi, quel grosso e pericoloso problema ha gli occhi più belli in cui io abbia mai avuto la sfortuna di perdermi.
Fino a quel momento non avevo fatto i conti con Erik Voss, il figlio dell’amica di mia madre.
Scappato di casa due anni prima del mio arrivo, è ritornato con tutta l’intenzione di voler creare caos nelle nostre vite.
Erik è una bellezza sporca e dannata.
È una miscela di ribellione e irrequietezza.
È un concentrato di odio, violenza e cattiveria.
E si dà il caso che sia anche il sesso puro in carne ed ossa.
Ma dietro i suoi profondi occhi verdi, così magnetici e seducenti, si cela l’ombra di un passato fatto di dolore e sofferenza che potrebbe rovinare un equilibrio già precario.
Non abbiamo nulla in comune.
Erik Voss è sfrontato, arrogante e inquieto.
Un tornado che fa tutto il possibile pur di infrangere le regole che io tendo a seguire.
Ci detestiamo, eppure non riusciamo a ignorare quel forte richiamo che ci attira l’uno all’altra.
Desiderarlo è pura follia.
Amarlo potrebbe essere la mia rovina.
“Reach out and touch faith
Your own personal Jesus
Someone to hear your prayers
Someone who cares
Your own personal Jesus
Someone to hear your prayers
Someone who’s there
Feeling unknown
And you’re all alone”
Personal Jesus – Depeche Mode
Willow è una diciassettenne costretta a trasferirsi dalla Pennsylvania a Ironville, perché rimasta orfana, e viene affidata a Rosemary, la migliore amica della madre.
I piani sono chiari: studiare, trovarsi un lavoretto per guadagnarsi un po’ di indipendenza e infine l’università.
Semplice no? Peccato solo che non abbia valutato la comparsa di una variabile a questa equazione, capace di sovvertire tutte le priorità e ogni programma.
Tanto Willow è introversa, riflessiva e silenziosa, quanto Erik (il figlio di Rosemary) è sicuro di sé, arrogante e carismatico. Con quell’atteggiamento da ribelle, le spalle larghe, le braccia muscolose è l’incarnazione del sesso, quello sporco, rovente e torbido… insomma, il classico tipo da cui stare alla larga.
“Erik possiede questa peculiarità.
Non chiede. Non suggerisce. Non consiglia.
Lui ordina.”
(Tratto dal libro)
L’inesperta Willow è al contempo impaurita e attratta dal pericolo che lui si trascina dietro e dal mistero che trasmette la sua complessa personalità. Vorrebbe stargli lontana, ma non riesce, così lo pungola e lo istiga a perdere quel controllo già precario.
Mostrando, a mio avviso, di possedere un carattere meno mite di quanto si potrebbe supporre. E avete mai sentito parlare della sindrome di Wendy? Ecco, la nostra protagonista ne è certamente affetta.
Onestamente, mi lascia un po’ perplessa la sua volontà di voler coprire sempre e comunque Erik dalle conseguenze dei suoi scatti di violenza e considerando che si tratta di teenager… confido in una lettura consapevole della storia.
Comunque, Willow va oltre quel concentrato di letale aggressività, rabbia e violenza, e dietro esse scorge il ragazzo abusato e ferito che si nasconde; mentre Erik vede in lei tutto ciò che lui vorrebbe avere: devozione, compassione, altruismo, gentilezza e dolcezza.
Il giorno e la notte, lo yin e lo yang, il diavolo e l’acqua santa. Ma come si dice: gli opposti si attraggono e la storia di Willow ed Erik ci mostrerà che dall’unione di due persone diverse ma complementari è possible vedere nascere amore, frutto dell’equilibrio delle loro anime destinate a incontrarsi.
Mi riferisco all’amore perfetto, fatto di complicità, desiderio, amicizia, condivisione e rispetto.
Ma la strada da percorrere sarà lunga e irta di ostacoli.
Sebbene la trama mi abbia ricordato altre storie precedentemente lette, Anya M. Silver mi ha conquistata con una scrittura fluida e ben ritmata. La lettura è stata davvero piacevole.
La scrittura a POV alterni dei due protagonisti consente di comprenderne al meglio i pensieri e le emozioni.
Ho apprezzato i riferimenti a eventi di cronaca effettivamente successi (attacchi a scuola, covid…) e l’accenno a temi importanti quali la pedofilia e l’inadeguatezza genitoriale.
Il libro si sviluppa tra gli anni novanta e il presente e confesso che ho trovato davvero geniale i molteplici riferimenti musicali, che sono poi gli stessi con i quali io sono cresciuta.
Consigliato!