Recensione: “Pestilenza” di Laura Thalassa – Serie: I cavalieri dell’apocalisse #1
Titolo: Pestilenza
Serie: I cavalieri dell’apocalisse #1
Autore: Laura Thalassa
Editore: Hope Edizioni
Genere: Urban Fantasy/Paranormal fantasy
Data di pubblicazione: 2 Ottobre 2021
Sono arrivati sulla Terra ‒ Pestilenza, Guerra, Carestia e Morte ‒ quattro Cavalieri in sella ai loro temibili destrieri, diretti ognuno verso un angolo del mondo. Quattro Cavalieri con il potere di distruggere l’umanità, giunti sin qui per sterminarci tutti.
Quando Pestilenza arriva nella cittadina di Whistler, in Canada, Sara Burns sa per certo che tutte le persone che lei conosce e ama sono destinate a morire, a meno che il Cavaliere dalle fattezze angeliche non venga fermato. Ed è proprio questo che Sara ha in mente di fare quando, con un colpo di fucile, lo disarciona dal suo cavallo.
Peccato che nessuno l’abbia avvisata che la bestia immonda non può morire.
Si ritrova quindi prigioniera di un Cavaliere immortale e molto, molto arrabbiato, il cui unico scopo è farla soffrire. Più il tempo passa, però, e più Sara è incerta sui sentimenti che il messaggero dell’Apocalisse nutre per lei e… viceversa.
Sara può ancora salvare il mondo, ma per farlo dovrà essere disposta a sacrificare il suo cuore.
La fine del mondo è arrivata, e ha le sembianze di quattro cavalieri dal viso angelico, ma letali.
Pestilenza, Guerra, Carestia e Morte hanno il compito di eseguire il volere divino sulla Terra e redimere l’umanità, o di sterminarla in caso contrario.
Al passaggio del primo cavaliere, che vaga di città in città, una febbre mortale molto simile alla peste colpisce le persone, e non c’è possibilità di guarigione.
Sara Burns è un pompiere, è abituata a lavorare in situazioni estreme e gestire panico e stress, per questo accetta di buon grado quando, tirando a sorte, viene stabilito che toccherà a lei tentare di fermarne l’avanzata.
La donna, mettendo a tacere la coscienza, userà metodi al quanto brutali per portare a termine il proprio compito, salvo poi scoprire di trovarsi di fronte a un essere immortale, dotato della capacità di rigenerarsi e guarire da ogni tipo di ferita.
Pestilenza la fa prigioniera e le promette terribili sofferenze, ma a volte l’amore fa redimere anche i cuori più duri.
Ho trovato il libro di Laura Thalassa un fantasy davvero particolare e originale, capace di catturare e mantenere viva l’attenzione del lettore.
Personalmente ho fatto notte fonda per finirlo!
L’autrice, per tutto il corso della storia, pone a confronto aspetti estremi e contrari fra loro: il bene e il male, l’odio e l’amore, la brutalità e la compassione, fino a creare delle splendide sfumature di grigio tra questi bianco e nero. È proprio tra questi spazi intermedi che i due protagonisti compiranno il loro percorso di crescita e maturazione, scoprendo sentimenti ed emozioni nuove e imparando il valore della comprensione.
Pestilenza è praticamente un personaggio “vuoto”, una creatura che non prova rimorso o dolore e che ha come unico interesse portare a termine la missione affidatagli; vedere come Sara, che si rivela essere estremamente compassionevole e resiliente, riesce ad ammorbidire il cuore del cavaliere, è stato molto interessante ed emozionante. I due compiono un percorso di crescita individuale, eppure, contemporaneamente complementare.
Il lato romantico trova ampio spazio ed espressione, ed è ben accompagnato da una sensualità che trova i giusti tempi e i giusti intervalli.
Il contesto in cui la storia si sviluppa è ottimamente spiegato. Il mondo come lo conosciamo non esiste più, ogni forma di tecnologia ha smesso di funzionare, e in questa specie di ritorno a un’epoca primordiale, l’autrice riesce a far risaltare con estrema chiarezza e forza valori come l’istinto di sopravvivenza, l’attaccamento alla famiglia e, perché no, uno spirito di adattamento primitivo.
Tutte queste emozioni intense e graffianti le ho percepite in maniera poderosa durante la lettura.
Leggendo sono stata sopraffatta da tanti sentimenti diversi: rabbia, dolore e batticuore per l’amore che Pestilenza comincia a nutrire per Sara… un bel mix di sensazioni che mi hanno accompagnato fino all’epilogo, lasciandomi infine spossata ed entusiasta per come la storia si è svolta e conclusa.
Ho apprezzato molto l’inserimento di momenti simpatici e, in alcuni casi, comici che vanno a stemperare quei passaggi in cui la tensione narrativa raggiunge picchi alti.
In pratica la fine del mondo raccontata con momenti intensi e tristi, ma anche con intervalli giocosi che non rendono la lettura angosciante.
Trovo che Pestilenza sia davvero un bellissimo fantasy; un libro che combina romanticismo, passione e avventura mescolandoli e proponendoli con tempi giusti e con uno stile narrativo incalzante che ti spinge a divorare il romanzo per scoprire ciò che accadrà.
Pienamente promosso!