Recensione: Prima di morire di Alberto Beruffi
Titolo: Prima di morire
Autore: Alberto Beruffi
Editore: Newton Compton Editori
Genere: Thriller
Durante il Carnevale, una donna viene trovata senza vita sul bordo di uno dei canali di Venezia. Due mesi dopo, una professoressa si suicida pugnalandosi al petto nel cortile di Giulietta a Verona.
A una prima analisi le due morti sembrano non avere nulla in comune, ma quando un uomo viene ucciso nella Camera degli Sposi a Mantova, l’ispettore Marco Pioggia inizia a temere che si tratti dell’opera di un serial killer. Una mente spietata che pianifica gli omicidi scegliendo modalità e luoghi legati alle tragedie di Shakespeare, e che lascia come firma un cammeo con incisa una maschera. Affiancato dall’agente scelto Greta Vivaldi, Pioggia intraprende un viaggio attraverso segreti nascosti e abusi dimenticati, che lo porterà ad affrontare un assassino determinato e sfuggente. E ancora una volta dovrà decidere se oltrepassare la linea sottile che separa la legge dalla giustizia.
La verità, a volte, è sepolta nel passato…
Leggere Prima di morire è un po’ come intraprendere un viaggio che, partendo dal Canal Grande nella magica Venezia e passando per la suggestiva Arena di Verona, vi condurrà fino agli straordinari scavi di Pompei. E diciamocelo, in tempi di Covid-19 e di Dpcm sempre più restrittivi, è decisamente un gran bel lusso.
Stella Zenoni riceve un misterioso invito per il Gran Ballo del Doge, l’apoteosi del Carnevale di Venezia, ma quello che pare essere un sogno divenuto realtà, per la ragazza si rivela essere un incubo che la conduce alla morte.
Ci sono delle indagini, ma purtroppo nulla conduce alla soluzione del caso.
Passa del tempo quando, durante un concerto dei Depeche Mode, il Vicequestore Albino Sandoni e l’ispettore Marco Pioggia vengono chiamati sulla scena di ciò che appare come un suicidio: il cadavere della professoressa Leda Majkovska viene trovato proprio accanto alla statua di Giulietta.
A questo seguono l’avvelenamento di Saverio Volpi proprio durante una visita guidata nella Camera degli Sposi del Castello di San Giorgio a Mantova e in seguito il ritrovamento di Alex Damaso a Pompei.
L’ispettore Pioggia, protagonista della storia, viene incaricato delle indagini e, grazie al suo grande intuito, comprende da subito che nulla è ciò che appare, e che dietro questa scia sempre più lunga di morti, si nasconde un serial killer che lascia come firma un cammeo con incisa una maschera.
Tutti gli omicidi sono accuratamente preparati e rientrano nella rappresentazione di una scenografia teatrale che riconduce alle opere di Shakespeare e Oscar Wilde.
Affiancato dall’agente scelto Greta Vivaldi, a bordo del suo fidato maggiolone, se ne va ovunque sia necessario recarsi per raccogliere tutte le informazioni utili per risolvere il caso, fino all’imprevedibile epilogo.
Come dicevo, l’ispettore è il protagonista indiscusso, un uomo fuori dal comune e decisamente tutto d’un pezzo, ma le cui debolezze e ferite gli conferiscono quell’aspetto “umano” che gli fanno guadagnare la simpatia del lettore.
Tutti gli altri personaggi: Greta, Albino, l’ispettore Chiarini, l’agente Zappacosta… sono funzionali alla storia, ma fungono semplicemente da contorno.
Interessante il ruolo di Laura, relegata volontariamente in un convento sul Lago di Garda, ma essenziale per capire le motivazioni che si nascondono dietro tutti gli omicidi. Sono curiosa di scoprire le origini della storia tra questa criminologa italoamericana e l’ispettore, quindi certamente leggerò Una ragazza cattiva, libro nel quale avviene il loro incontro.
Ho apprezzato le descrizioni delle ambientazioni per la ricchezza di dettagli che aiuta il lettore a visualizzare nitidamente quanto letto. In particolare, mi ha commosso l’amore che ho percepito per la città di Venezia con “le sue calli, i campi e la laguna che avvolge la città con le sue lunghe spire”.
Ho trovato davvero interessanti e istruttivi i numerosi riferimenti storici, artistici e letterari. Alberto Beruffi è stato davvero bravo nel non renderli pesanti… il rischio era elevato.
E poi la musica che accompagna e scandisce i tempi oltre a conferire un po’ di leggerezza a una storia di violenze e dolore che di leggero non ha proprio nulla.
Consigliato!