Recensione: Primordiale – Serie: Dalla parte sbagliata #2 di K.A. Merikan
Titolo: Primordiale
Serie: Dalla parte sbagliata #2
Autore: K.A. Merikan
Genere: Romance MM
Editore: Acerbi & Villani Ltd
Target: +18
Data di pubblicazione: 18 marzo 2023
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- Primordiale
- Dickhead
“Quello che trovo nel mio territorio, me lo tengo. Anche se si tratta di un uomo.”
Jag. Disinibito. Possessivo. Selvatico.
Dane. Un gigante gentile. Amante dei mostri. Gioca secondo le regole.
Dane ha sempre saputo che le sue fantasie oscene su sesso violento e uomini pericolosi, un giorno, lo avrebbero portato sulla strada del non ritorno, ma per quanto si sforzi, non riesce a farne a meno.
Dopo essere stato picchiato a morte dal suo ex, si risveglia con un collare, incatenato a un muro da un uomo selvaggio che lo rivendica come una proprietà.
Dal momento in cui Jag ha posato gli occhi su Dane, ha saputo di volerlo tenere con sé. Grande, forte, pieno di tatuaggi, è l’uomo più unico che abbia mai visto. Ma Dane deve essere domato se vuole diventare il suo compagno per la vita.
Tutto ciò che Jag deve fare è assicurare a Dane che sarà protetto e che si prenderà cura di lui, perché le scintille tra loro stanno già scoccando. Ma Dane continua ad assillarsi su cose irrilevanti come la famiglia, le responsabilità e Internet. Non c’è da stupirsi che Jag debba tenerlo incatenato più a lungo del previsto.
L’unica via d’uscita per Dane è quella di interpretare il ruolo di “compagno” obbediente e affettuoso di Jag e di aspettare fino a quando non riuscirà a fuggire. Ma se da un lato Jag è assolutamente fuori di testa e il suo stile da “re della discarica” è una vera follia, dall’altro lato lo ricopre di leccornie, adora la terra su cui cammina e lo scopa come un mostro, nel modo in cui Dane ha sempre sognato nelle sue fantasie più segrete.
POSSIBILI SPOILER:
Temi: gioco primordiale, Tarzan moderno, rapimento, mascolinità, pesce fuor d’acqua, gli opposti si attraggono, inganno, protagonista plus size
Genere: MM dark romance
ATTENZIONE: Questa storia contiene scene di violenza, rapimenti, fantasie di stupro, linguaggio offensivo e personaggi moralmente ambigui.
Quella sarebbe stata la sua vita, da lì in poi. Per quanto la violenza e il pericolo lo facessero arrapare, il suo cervello rimaneva in parte razionale e, sebbene essere tenuto prigioniero funzionasse bene come fantasia sessuale, la realtà della situazione lo spaventò a morte.
Questo secondo libro della serie ha come protagonista il ragazzo più assurdo mai incontrato in un romanzo: Jag, diminutivo di Jaguar, cresciuto in una comune di survivalisti e dalle mille abilità… del tutto inutili nell’età moderna: costruire una tana, cucirsi i vestiti, cacciare, difendere il territorio. Esiliato dal clan per la sua omosessualità, è alla ricerca di un compagno con cui costruire un nuovo branco e con il quale vantare tutte le sue doti virili da maschio alfa. Doti piuttosto impopolari nell’epoca contemporanea, soprattutto perché non è capace di filtrarle con una giusta dose di abilità sociali.
Dane si bloccò, sopraffatto da un’ondata di compassione che quel ragazzo non meritava. Jag lo aveva rapito, molestato e aveva dichiarato di volerlo tenere come una specie di animale domestico che si sarebbe anche scopato. Fantastico, cazzo. Ma era anche chiaro che in quel cervello squilibrato, le azioni di Jag non solo non erano sbagliate, ma anche in qualche modo… perfettamente ragionevoli. Era pronto ad assumere il ruolo di protettore, non lo aveva forzato a fare sesso, solo perché era arrapato, e aveva invece cercato di corteggiarlo nel suo modo cavernicolo. Voleva un compagno e aveva i mezzi per prenderne uno.
Questo suo essere stato cresciuto quasi come un esperimento sociale rende la sua caratterizzazione estrema e sfidante, molto intrigante. Le regole sociali che ha appreso sono distorte o mancanti. L’unico immaginario a cui può ispirarsi nel corteggiare e conquistare il suo futuro compagno risale a quanto visto dai genitori e dagli animali, e gli amici che lo hanno accolto sul territorio della discarica non hanno abbastanza ascendente su di lui per cambiare le sue convinzioni su ciò che ci si aspetta da lui in quanto partner affidabile e dominante. Anche il suo modo di accoppiarsi è istintivo e selvatico, privo di filtri morali o autocensure.
Jag tirò indietro il braccio ferito, ma invece di colpirlo, quel pazzo lo coprì con tutto il corpo e… gli morse la nuca. Con forza, come un animale rabbioso. Ringhiò anche in segno di avvertimento, strattonando ancora una volta la sua carne dolorante. Quando Dane mugolò e cercò di scrollarsi di dosso l’uomo, con il culo ancora sporco di sperma, la bestia infilò un ginocchio tra le sue cosce per fargliele aprire e strinse di nuovo i denti sulla sua carne, come per dimostrargli chi fosse il maschio alfa. Ora non era altro che un animale ferito sotto i colpi di un predatore agitato.
Chi potrebbe essere il partner ideale per un ragazzo così anomalo? Probabilmente qualcuno che ami delle perversioni un po’ kinky, come la schiavitù, il gioco di ruolo, l’horror porn… Dane è esattamente questo: è alla ricerca di una bestia selvatica, un mostro o un alieno che lo rapisca e lo possegga trattandolo come una preda, immaginando di ingravidarlo; che gli faccia vivere le situazioni fantasy di cui legge nei fumetti spinti e negli omegaverse.
Naturalmente passare dalla fantasia alla realtà non è un passo semplice, essendo Jag davvero tanta roba da accettare, soprattutto se pensato in un lungo periodo anziché in una sola notte di role play, e Dane lotterà strenuamente per cercare di ottenere la sua libertà.
Ma i suoi pensieri, per quanto frenetici, avevano bordi frastagliati, perché se il suo cervello si preoccupava poco della propria sicurezza, gli ricordava comunque della sua famiglia. A prescindere da quanto desiderasse trasformarsi in un animale che non doveva più preoccuparsi della moralità o dei pericoli di legarsi a un altro uomo squilibrato, c’erano persone che amava più di ogni altra cosa. Persone che dipendevano da lui. Doveva trovare la via d’uscita da lì. Quel giorno.
Dane è, agli occhi di Jag, un “uccello del paradiso”: non solo peloso, morbido e accogliente come un orso, grazie al ricco strato di grasso utile per l’inverno, ma i tatuaggi degli eroi della Marvel lo rendono “luccicoso” e affascinante come gli oggetti brillanti e colorati che raccoglie perlustrando i rifiuti della discarica.
Convincere Dane di essere stato scelto come suo partner e sedurlo affinché lasci il mondo esterno per restare nella sua tana per sempre non sarà facile: Jag agisce per istinto sulla base di ciò che gli hanno insegnato i survivalisti, e manca della capacità di capire che certe cose come mettere alla catena un ragazzo non si possono fare; che le persone non si possono semplicemente prendere perché le si vuole; che la legge del più forte non è moralmente accettabile, neppure se le decisioni hanno lo scopo di proteggere e tenere al sicuro i membri deboli del branco stesso.
Dane prese tempo. «Mi stai letteralmente trattenendo con la forza. La mia famiglia deve essere molto preoccupata. E hai paura che mi preoccupi del crollo della baracca?» Jag strinse i pugni con un cipiglio e prese a calci la parete metallica. «Sì! Ti ho preso e voglio tenerti, quindi è meglio che dimentichi la tua famiglia!» Le parole crudeli risuonarono nel camion semivuoto. «Nella vita ci sono predatori e prede, quindi abituati, a meno che tu non voglia combattere con me.»
Jag è l’immagine estremizzata di un uomo a cui è stato insegnato solamente il lato virile, e porta agli estremi quelle caratteristiche da maschio alfa tipiche dei vor nei mafia romance, dei miliardari abituati ad avere tutto ciò che desiderano, dei bad boy motociclisti o con la pistola in mano: marcare il territorio e le proprie prede in modo possessivo, mantenere il pieno controllo, mostrarsi sempre forte, capaci di prendersi cura del partner, fornendogli un riparo e tutto ciò di cui ha bisogno, senza mai ammettere di avere bisogno di aiuto e in generale nascondendo le proprie debolezze. Jag è tutto questo senza filtri dovuti alla razionalità, convenzioni sociali, regole morali: i suoi atteggiamenti sono istintivi, selvatici, dettati da quello che secondo lui ci si aspetta da un capobranco.
Secondo tutti gli standard, Jag era un criminale e una bestia che abusava di lui. Eppure era lì, con un camice da ospedale, a malapena in grado di stare in piedi e con gli occhi lucidi. Come poteva giudicarlo secondo gli standard del suo mondo, quando Jag era una creatura come nessun’altra, cresciuta in una cultura diversa dalla sua? Secondo i valori con cui era stato cresciuto, Jag aveva fatto tutto bene. Aveva curato il compagno, lo aveva tenuto al sicuro, lo aveva nutrito, lo aveva ricoperto di regali e aveva aspettato fino a quando lui non era stato pronto a ricambiare.
Per sua fortuna Dane è stuzzicato da queste perversioni, dal modo di fare spontaneo e a suo modo rispettoso di Jag, dalla dedizione con cui gli offre riparo, cibo, affetto, evitando di forzarlo nel sesso prima che sia pronto. Se non fosse per i familiari in difficoltà di cui si sente responsabile, sarebbe ben felice di assecondare le richieste strambe e oscene di Jag, fingendo di essere stato rapito da una bestia selvatica, abbandonandosi a sperimentare qualche fantasia molto audace.
Indubbiamente l’attrazione tra i due ragazzi è da subito molto focosa e selvaggia, ma Dane non può lasciare indietro tutta la sua vita, e non può accettare un partner così egoista da non tenere in considerazione i suoi bisogni. La sua sfida è riuscire a portare Jag a confrontarsi col suo punto di vista, fargli accettare dei compromessi che simboleggino il suo amore.
«Sono inutile in tutte queste cose.» L’espressione di Jag si addolcì in un sorriso. «Ho notato che hai bisogno di imparare molto, ma sei disposto a farlo, sei forte, intelligente e divertente. Hai calcolato quanto tubo ci serve per la doccia e hai inventato il gioco degli indovinelli da fare quando piove. E mi rendi felice. Mi emoziono così tanto quando sono con te. Sono stato un lupo solitario, ma tu mi hai fatto capire che ho di nuovo un branco.»
Se uno degli aspetti più affascinanti di questa lettura è la caratterizzazione di Jag, la seconda è senza dubbio il percorso attuato da Dane per portare questo ragazzo selvatico verso la civilizzazione, verso un rapporto più alla pari in cui ognuno dei due può essere, a tratti, dominante, e in cui ognuno possa dare e ricevere un contributo alla coppia, sulla base dei bisogni del momento.
«Non ho mai voluto spaventarti. Ho solo… ho solo pensato che dovevo essere severo per farti rispettare la mia autorità.» Dane espirò e distolse lo sguardo esasperato. «L’amore non è una questione di autorità. Jag… se qualcuno non ha la libertà di scegliere, come possiamo parlare di amore?