Recensione: “Promessa eterna – Serie My Immortal Promise #2” di Jen Holling
La vampira Hannah O’Shea ha salvato la nipote e il migliore amico di Drake MacKay, e in cambio lui ha promesso di dedicarle la vita e diventare il suo compagno. Così, nonostante provi per lei un profondo rancore legato alla morte della moglie, Drake si reca sulla sua isola intenzionato a onorare il proprio debito. Non si aspetta certo che Hannah lo sollevi dal gravoso vincolo e lo lasci libero. Perciò, quando verrà a conoscenza di un complotto per ucciderla, si sentirà in dovere di salvarla e la obbligherà a fuggire con lui. Insidiati da un mortale nemico tornato dal passato più forte che mai, Hannah e Drake scopriranno il fuoco della passione che, oltre a sciogliere le reciproche diffidenze, rappresenterà la loro unica via di salvezza.
“Quando Drake si voltò a guardarla, il suo sorriso sparì. – Sei sicuro, Drake? Per sempre dura molto a lungo. Drake sorrise con una tale intensità che Hannah sentì il cuore fermarsi. – Neanche lontanamente abbastanza a lungo.”
Bentornate fenici,
oggi vi parlo di Promessa eterna di Jen Holling, secondo romanzo della miniserie Immortal, pubblicata nel nostro paese dalla casa editrice Mondadori nella collana Dark Passion.
Questo volume è strettamente collegato al precedente. I protagonisti sono Hannah e Drake, due personaggi che abbiamo già avuto modo di conoscere in Amante immortale.
Drake altri non è che lo zio di Deidra Mackay, eroina del precedente volume. È lui che si è fatto carico di portare a termine la vendetta contro Luthias Forsyt, l’uomo responsabile di tutto il tormento causato alla sua famiglia. Per scelta di Drake, il crudele cacciatore di streghe è stato trasformato da Hannah proprio in ciò che lui odiava di più, una strega di sangue, e lasciato al giudizio e alle torture degli abitanti del villaggio.
Convinto che il baobhan sith sia ormai morto, a Drake non resta che pagare il proprio debito. Ma giunto da Hannah, la strega di sangue che lo ha aiutato in cambio della promessa di divenire il suo compagno, Drake scopre che la donna ha deciso di svincolarlo dal giuramento fatto. Nonostante sia ormai libero, quando viene a sapere di un complotto per uccidere Hannah, Drake decide di salvarla portandola con sé dalla sua famiglia. Lì scopriranno che il loro vecchio nemico in realtà non è morto, anzi è divenuto ancora più forte e quasi impossibile da uccidere. Drake, preso dai sensi di colpa, decide di rimuovere il “problema Luthias” una volta per tutte, ma Hannah non può che stargli accanto in questa impresa che sembra essere quasi impossibile.
Rispetto al libro precedente ho trovato questo volume molto più piacevole. Ho adorato i protagonisti e mi è piaciuto molto il legame che si viene a creare lentamente tra i due. Entrambi hanno sofferto in passato, anche se per ragioni diverse. Da un lato abbiamo Drake, diviso tra l’amarezza per la morte di sua moglie e il desiderio che prova per la donna che l’ha causata. Lui è un personaggio che, nel bene o nel male, riesce di rado a trattenere le sue emozioni: un momento è tenero con Hannah, il successivo la accusa con crudeltà.
La nostra eroina, a sua volta, ha avuto la sfortuna di sposare un uomo crudele, violento e opportunista. La corazza che ha costruito attorno al suo cuore si riflette nell’espressione vuota e dura che cerca di mantenere. Ma dentro di sé Hannah è profondamente confusa: i repentini cambi di umore di Drake la destabilizzano, rendendole impossibile mantenere l’alone di indifferenza che da sempre la circonda.
La Holling ha saputo creare, da questo punto di vista, la giusta tensione tra i personaggi e il modo in cui ciascuno dei due cerca di superare le vecchie ferite è l’aspetto che più ho apprezzato di questo libro. Mi è piaciuto molto anche il fatto che la protagonista, Hannah, non fosse indifesa e che abbia perseverato nel restare accanto a un uomo burbero, e a tratti irritante come Drake.
Promessa eterna è sicuramente una lettura piacevole, non solo per i personaggi ma anche per la storia in sé, in cui inganno e fiducia, male e bene, amore e abusi, religione e perdono si intrecciano.