Recensione: “Proteggi il mio cuore” di Nicole Jacquelyn
Kate è stata a lungo innamorata di Shane, un ragazzo affidato ai suoi zii, insieme al quale è cresciuta, ma la passione si è interrotta quando Shane ha sposato Rachel, una sua compagna di college. Dal matrimonio sono nati tre figli e Rachel ora ne aspetta un quarto, confortata dall’aiuto dell’amica che passa molto tempo in casa loro, trascurando la sua stessa vita, mentre Shane, militare di professione, è via per lunghi mesi. Tutto viene però turbato dall’improvvisa morte di Rachel, che rimane vittima di un incidente: rimasti soli col loro passato e con un presente non meno difficile, Kate e Shane si trovano così a dover fare i conti con le regole dell’amore.
“Rachel non stava bene da sola, sai? Non so se sia tu distratto o lei te lo tenesse nascosto molto bene, ma…”
“Ti sbagli” ribattei, scuotendo il capo.
“Ho ragione e se ci pensi bene, capirai di cosa sto parlando. Kate si è trasferita qui per Rachel. Poteva lavorare ovunque, perciò perché non restare in Oregon con la sua famiglia? Invece è venuta qui, per rimanere al fianco di tua moglie mentre tu eri via, missione dopo missione. Non riusciva a tenersi un fidanzato per più di un mese o due, perché gli uomini non tolleravano questa storia, o cercavano di parlarne con Kate, e allora lei li lasciava. Praticamente ha cresciuto i tuoi figli.”
Non guardo assolutamente mai le recensioni di un libro a cui devo dare un giudizio, ma per questo in particolare ho fatto un’eccezione, perché una volta finito mi ha lasciato con una strana sensazione. Ma, al contrario delle tante recensioni entusiaste, la mia purtroppo è tutt’altro che positiva, almeno per quanto riguarda la storia in sé stessa. La scrittura dell’autrice è scorrevole e bella, molti dei personaggi sono davvero ben caratterizzati, ma questa coppia io l’ho proprio trovata detestabile, e vi spiego il perché.
Shane è stato amico di Kate fin quando non si è accorto dei sentimenti che lei nutriva, e spaventandosi per ciò che lui stesso provava per la donna, ha deciso di sposare la migliore amica di Kate: Rachel. Dato che l’uomo è anche un militare di professione, e che quindi è spesso lontano da casa in missione, questa scelta è stata facile da un certo punto di vista; quello che però non riuscirò mai a credere è che lui non si sia mai reso conto che ogni qual volta che partiva, il giorno dopo Kate si trasferiva a casa sua per aiutare l’amica a crescere i loro figli.
E stiamo parlando di 3 bambini e di un altro in arrivo, a cui questa ragazza, che loro chiamavano zia Kate, ha fatto da vice madre. Il mondo tutto particolare di quest’uomo di un egoismo unico crolla quando la moglie muore dopo aver dato alla luce il piccolo Gunner. Nonostante l’incidente, zia Kate continua a essere quello che è sempre stata: una madre per i suoi non-figli. E per farlo sopporterà l’umore altalenante di Shane, che prende senza mai concedere nulla. Il tracollo avviene il giorno dell’anniversario della morte di Rachel: i parenti, preoccupati per lui, mandano Kate a rintracciarlo nell’albergo che usavano i due coniugi ogni volta che lui tornava da una missione. I due protagonisti si ubriacano e finiscono a letto insieme. Naturalmente, lui era incapace di intendere e volere e Kate se ne approfittata… poverino! Preso dal rimorso, l’uomo ferisce Kate come lui solo lui sa fare:
“Siamo onesti, Kate” dissi con noncuranza. “Ero completamente ubriaco, e tu, dopo avermi sbavato dietro per tutti questi anni, hai pensato che l’alcool mi avrebbe reso meno schizzinoso. Vittoria.”
Lei si infurierà? No, tutto continua come prima, perché lui, magnanimo, le concede di continuare a occuparsi dei suoi quattro figli. E se questo non bastasse, il destino beffardo ci si mette di mezzo… e voilà, dopo quella notte Kate si ritrova incinta.
“Sono incinta”
Mi fissò perplesso per un lungo istante, e io avevo paura di dire qualsiasi altra cosa, ma poi il suo viso perse l’aria perplessa e divenne del tutto privo di emozioni. “Puoi tenere comunque i bambini o questa cosa sarà un problema?”
“Non è una cosa. È un bambino.”
“Devo sapere se potrai stare comunque con i bambini.”
“Certo, Shane! Riesci a seguire la conversazione?” esclamai alla fine, infastidita dalla mancanza di reazione da parte sua. “Sono incinta. Il bambino è tuo. Adesso tocca te parlare.”
“Non sono sicuro di cosa tu voglia sentirmi dire, Kate” rispose lui con calma, ma le sue dita si erano strette convulsamente attorno alla tazza.
“Qualsiasi cosa. A questo punto, accetto tutto” risposi stanca, con il cuore che batteva all’impazzata nel petto.
“Sei sicura che sia mio?”
Per quanto mi riguarda avrei voluto che fosse del lattaio ma purtroppo… e non posso dire che la storia, ancora molto lunga, migliori.
Troppi saranno ancora gli errori di Shane, che non si renderà mai conto di quanto amore e quanto impegno abbia riversato Kate sui suoi figli, che lui stesso conosce pochissimo. Ma ci sarà un episodio che renderà il militare ancora più odioso, e sarà anche l’unico momento in cui per la prima volta Kate dirà una frase che riuscirà davvero a ferirlo.
Nonostante il piccolo cambiamento della donna, in nessun caso Kate riuscirà a dimostrarsi forte nei confronti di quest’uomo egoista, che non ha mai voluto vedere la realtà e che non ha mai voluto conoscere la moglie che aveva accanto.
Anche il lettore della figura di Rachel conosce pochissimo, e sottolineo che neppure la migliore amica di Kate fa una gran bella figura: Kate è la sua amica più cara, possibile che non si sia mai resa conto di ciò che provava per il marito? Inoltre, l’ha sfruttata, ha sfruttato l’amicizia che le legava, per poi metterla da parte ogni qual volta Shane tornava da una missione.
Kate, poi, rimane per me un mistero irrisolto: è una donna capace, che riesce a gestire un lavoro e quattro bambini, fra cui uno piccolissimo, e che cede solamente durante la gravidanza, in cui è costretta a chiedere aiuto alla sua famiglia; eppure è incapace di strapparsi dal cuore quest’uomo infantile ed egoista, dotato per di più di un sistema riproduttivo che dovrebbe essere considerato pericoloso, che dice cose odiose e che poi si pente, e che non riesce quasi mai a domare il suo impossibile carattere. E conta davvero poco che diventi amorevole nelle ultime 40 pagine, in cui tenterà di riconquistare Kate.
L’unico personaggio maschile che ho davvero amato è stato Bram, il fratello di Kate, che minaccerà di morte Shane più volte, ma purtroppo senza esisto, visto e considerato che l’uomo non uscirà mai dalla vita della sorella.
In questo libro ho visto desiderio sessuale, un’allucinante fissazione per un uomo che non lo merita, una donna che si fa usare come uno zerbino per quasi tutto il libro, ma di amore ne ho trovato ben poco, se non il fortissimo istinto materno di Kate per i bambini. Ma questa come sempre è la mia opinione personale.